Chiese di Solofra

 

Chiese distrutte

 

S. Agostino.

Vedi la pagina propria.

 

Chiesa di San Giacomo

Chiesa del casale Platea-Sortito, sorgeva là dove dalla Platea si dipartiva la strada per il Sorbo e Caposolofra con due entrate, una sulla Platea, l’altra sulla strada del Sorbo, una parte della quale si chiamerà via S. Giacomo. Fu sede del Collegio Canonicale, nella seconda metà del XVI quando, per la costruzione della Collegiata, questa non potette svolgere la sua funzione.

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Documenti

 

1521. Sono documentati in possesso della chiesa dei beni in località canale (un territorio di Fontane soprane al lato est della collina del castello).

1554, aprile 4.

La chiesa di S. Giacomo, sita in capite la Platea di Solofra, diviene Collegiata. Il primicerio è don Cosma Vigilante. Gli archipresbiteri: Tommaso Ronca, Pacifico de Pacifico, Angelo Guarino, Alfonso Papa, Lattanzio Troisi, Pietro Landolfi, Massenzio de Donato, Giovanni Migliore, Martino Migliore, Luca Grasso, Cola Ronca, Ferrante Petrone, Federico Troisi. Il Collegio dei sacerdoti ha sede nella Collegiata di S. Giacomo, il cui reddito va alla Fabbrica di S. Angelo. L’arcidiacono Mario Capograsso della sede vacante di Salerno visita il clero della Collegiata chiesa. Ha una cappella dedicata a S. Francesco di jus patronato della famiglia Morena.

1609-1615. Nella chiesa c’è la Cappella S. Francesco d’Assisi di patronato della famiglia Morena (ADS).

1711. Carte riguardanti la Cappella di S. Francesco.

1790 (ASA)

Dinanzi la chiesa di San Giacomo (Capopiazza) si riuniscono i rappresentanti del casale per l’elezione del Decurionato.

 

 

 

S. Lucia

Sita al rione omonimo, una volta Fontane sottane, fu di jus patronato della famiglia Caropreso, dominante nel casale, che su essa poggiò la propria attività finanziaria. Nel 1521 fu rettore della chiesa Hettore Caropreso, mentre ne fu cappellano il fratello Paolo. Nel 1805 fu distrutta dall’alluvione del 22 gennaio.

 

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Documenti

 

1609-1615. Carte riguardanti la cappella di patronato della famiglia Caropreso intitolata a S. Lucia al casale Fontane sottane (ASD).

Nel 1754 possedeva 6 beni immobili e vari crediti annui.

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Santa Maria del Popolo

Sorgeva nella piazzetta omonima lungo via Forna e fu una ricca chiesa di un ricco casale dove dominavano le famiglie Giliberti e Landolfi, da cui fu dotata. Fu infatti sede di un Beneficio dei Landolfi e del Monte dei Maritaggi istituito da Gregorio Giliberti nel 1553. In essa c’era la Cappella di Santa Maria di Porto Salvo che ebbe un quadro di Francesco Guarini (1620). Altre opere: un dipinto su tavola di legno di Andrea da Forino (1600). Fu restaurata nel 1802 ed abbattuta in seguito alla ristrutturazione della zona negli anni sessanta del Novecento.

 

Documenti (ADS)

 

1658-1677. Lite tra il Capitolo della chiesa e la famiglia Ronca per i censi. Beneficio di S. Maria di Portosalvo, patronato della famiglia Morena.

1658-1677. Lite fra D. Domenico Cavaselice, beneficiaro di S. Maria del Popolo ed i mastri della stessa chiesa.

1693. Atti di fondazione del Beneficio di S. Maria del Popolo di jus di Nicola Landolfi del casale Forna.

 Nel 1802 fu costruito un nuovo pavimento e fu rifatta la cupola e lo stucco interno.

 

 

S. Maria degli Afflitti

Era posta sulla strada tra Capopiazza e Caposolofra, chiamata appunto via Afflitta. Fu voluta dal sacerdote Nunziante Buongiorno (1600-1672). Fondata nel 1624 ed arricchita di una tela di Francesco Guarini. Il Cardinale Orsini (poi Benedetto XIII) vi istituì la Congregazione di S. Filippo Neri con un Oratorio, a cui si dedicò il Buongiorno. Fece parte dell’Oratorio anche Mondillo Orsini, nipote del papa e futuro Arcivescovo.

La Congregazione di S. Filippo Neri non richiedeva voti di povertà. I suoi membri potevano vivere in comune. Fu lodata dall’Arcivescovo Benedetto Poerio, che nella sua Visita dice “Refulget”, apprezza la promozione “corde magna” della pietà nel clero e nella popolazione, la pacificazione degli animi, l’opera di condurre “i lontani ai sacramenti”, le opere pie.

Tra il 1677-1693 la Cappella venne restaurata.

 

Nel XVIII secolo possedeva beni immobili e diversi censi.

1854 (ASA, Notai, B1552)

La chiesa di Santa Maria degli Afflitti ha come Amministratore Giuseppe Fasano, primicerio (figlio di Felice).

 

 

 

 

S. Maria di Loreto detta anche Lauretana.

Sorgeva al rione Sorbo, già documentata nel XV secolo era la chiesa del casale, dotata dalle famiglie in esso dominanti. Nel 1454 infatti ebbero in essa un jus di patronato la famiglia Guarino del Sorbo (Stefano e Pietro).

 

1677-1693. Messe per il Beneficio del Crocifisso al Sorbo.

Nel 1754 aveva otto beni immobili e vari censi di capitali.

 1790 (ASA). Avanti la Chiesa di Santa Maria di Loreto si riuniscono i rappresentanti del casale Sorbo per l’elezione del Decurionato (1790)

Così è descritta: "Divisa in tre ali di forma sferica, con cupolette ad affresco non considerevole, nella terza delle quali officia il sodalizio di tal titolo, eretto nel 1781".

1797.

Francesco Ronca è nominato cappellano. Sono procuratori Filippo Ronca e Gaetano Brescia (1797)

 

 

 

 

S. Nicola di Bari detta S. Nicola alle Scanate

 

Posta sulle prime balze della collina del castello (località scanate), fu una chiesa ricca perché di jus patronato delle famiglie Caropreso (Paolo e il figlio Lorenzo che nel 1527 la dotarono di molti beni) e Grasso (vn Luca, Donato), le famiglie del notaio Pasquale Giliberti e dei Guarino detto Ronca, tutte della zona.

All’inizio del XVI secolo, oltre a questi patronati, era gestita sia dall’Universitas che dall’episcopio di Salerno, quindi ne aveva la cura il primicerio della chiesa dell’Angelo. Passò poi alla famiglia De Donato e nel XIX secolo fu tenuta dal sacerdote Rocco.

 

1513. Collazione dell’oratorio di S. Nicola delle scanate al sacerdote Cosma Guarino detto Ronca. (ADS).

1527. Beni in possesso della chiesa di S. Nicola alle scanate: a le campore, a le scanate, lo lialbo. In questo anno la chiesa ebbe una consistente donazione di beni dalla famiglia Caropreso, il cui apprezzo fu fatto alla presenza dell’arcivescovo di Salerno Sigismondo Capograsso (le padule delle campore, loco planito, selva delle campore). Economi: Paolo Papa, Alessandro Ronca, Ianno Ronca, Giulio de Gentile Guarino.

1598. Beneficio di S. Nicola delle Scanate di patronato Di Donato con annessi processi per la tutela di esso. (ADS).

 Nel 1754 possedeva diversi beni e crediti. Nel 1725 fu rettore Soccorso de Donato.

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Tradizione.

Era il centro di una festa di notevole importanza che si svolgeva in due giorni, aveva luminarie e un concerto musicale ("Le rane", novembre 1907).

 

Chiusa al culto, fu abbattuta negli anni sessanta del secolo scorso.

 

 

 

Chiesa di S. Croce

  

 

 

Chiesa di San Vito

 

 

 

San Giovanni Battista alla Fratta

 

Cappella del casale Fratta, posta non lontano dalla chiesa di S. Giuliano, già attiva nel XVI secolo di jus della famiglia Vigilante dominante nel casale che vi fondò un Monte per dottoraggi, maritaggi e monacaggi (Pompilio, Giovan Battista e Antonio Vigilante). Fu sede di una Confraternita omonima istituita nel 1616 e riconfermata nel 1778. Nel 1722 è documentato un Monte della Pietà e nel 1749 fu istituita la Congregazione di S. Maria della Pietà. Fu distrutta in seguito al terremoto del luglio del 1826.

 

1609-1615. Carte riguardanti la Cappella S. Giovanni Battista di patronato della famiglia Vigilante (ADS).

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C’era la tradizione che i filiani del casale potevano essere sepolti tanto in questa chiesa che in quella di San Giuliano. Negli Statuti della chiesa era contemplato che i fratelli della Congregazione della Pietà dovevano essere sepolti in questa chiesa tanto se erano filiani della Collegiata quanto se della Parrocchia di San Giuliano, che per le esequie "convenissero processionalmente i canonici e il primicerio della Collegiata e si unissero ai preti delle due chiese", ciò doveva avvenire anche per quei fedeli che si facevano seppellire nelle altre chiese del distretto della Collegiata (la stessa Collegiata, S. Maria delle Grazie, Santa Croce, S. Agostino). Nei testamenti si potevano dare altre disposizioni, si potevano indicare i preti che dovevano cantare il salterio, quelli che dovevano celebrare le messe di suffragio (quarantana e ternana). I preti di San Giovanni potevano essere anche canonici della Collegiata.

 

 

 

Cappella di S. Giovanni Battista a S. Agata di Solofra

 

1617-1645. Atti riguardanti la Cappella di S. Giovanni Battista sita a S. Agata (di jus patronale della famiglia D’Arienzo).

 

 

 

Chiesa di Santa Maria della Speranza

 

Eretta nel casale Toro soprano in località La selva di santagati censuale a Libero Antonio Guarino fino alla terza generazione (1738).  

 

 

 

Chiesa di S. Antonio a Caposolofra

 

Presente in diversi documenti, fu distrutta in seguito all’alluvione che colpì il casale nel 1805.

 

 

 

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