DESCRIZIONE DI UNA CONCERIA

(dal secolo XVI)

 

 

 

Apoteca de consaria ben solariata con porte e finestre ligne de castagno, eretta e fabrita de super et de supta, con travi et coperta di pingi, con rivolo di aqua fluente nel fiume, con spanditoio avante, con tavolato per lana.

Contene una forrana per lana, quattro calzinari, due tenaturi, due cantari da conservare aqua, sedici tine lignei, due tavoli da lavorare (reguliare) uno sotto et l’altro supra, un cachavo de rame di circa 100 libre, una astracarela sotto et supra, una chiaveca, una camera di fronte per tenere calzi con canale fabrito per l’aqua del fiume altrove de ligno, con aymo, altri stilenbis et suppellettili, necessari all’arte, con aymenti, con lande de mastri (chiave menata).

Per i termini vedi Le antiche parole della concia

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Ricostruzione di una conceria del Cinquecento 

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Per fare un utile confronto si riporta qui l'elenco di alcuni oggetti di una conceria esistente a Solofra nel 1836:

Tine 9 per concia, una caldaia grande di rame alla fornace con coperchio di legno, pala di calcinaio, tavola per scarnare con cerchio di ferro, tavolone per tavoliare, un guanto di legno per la calce, 8 tavoloni sopra la tinatoia lunghi 8 palmi e larghi due, 4 oncie massicce, 6 tavoloncelli piccoli sopra la tinatoia, catena di ferro, tavola grande per dar sego, tavola per corredare, 6 scanni per sotto dette tavole, 32 pertiche nella conceria, 10 pertiche nello spanditoio con le forche, due calcinai vivi di due palmi di prima pasta, altri di seconda pasta con tavole sopra, due moggia di calce vergine, una suppressa per la sugna.

Vale considerare quanto poco sia stato il progresso a distanza di tre secoli. Infatti la conceria subì una profonda rivoluzione con la introduzione della concia chimica che richiese l'uso delle macchine. Questa evoluzione stava avvenendo in questo secolo. Le concerie a Solofra si modernizzarono alla fine del secolo XIX.

(La descrizione si trova negli atti del notaio Luigi Grimaldi depositati all'Archivio di Stato di Avellino, secondo versamento, B.1537, f. 52 e si riferisce alla conceria sita a S. Agata di Sotto in località Le Cortine di proprietà di Pasquale Maiorsini, figlio di Francesco Antonio che fittò la conceria a Raffaele De Maio di Tommaso).

 

 Mappa degli argomenti sulla concia

 

Da M. De Maio, Solofra nel Mezzogiorno angioino-aragonese, Solofra, 2000

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