Chiese solofrane

 

 

Dodici Apostoli o di S. Maria di Costantinopoli

 

 

 

 

La chiesa oggi

 

La Chiesa è ubicata nei pressi del cimitero lungo la strada omonima che, costeggiando i monti a sud, porta a Montoro.

Anticamente era dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, espressione dell’impronta bizantina che ebbe tutta la zona e di un culto mariano diffuso in tutta la conca solofrana. Era ubicata in località detta coste di Santa Maria nella parte bassa dell’antico casale Cortina del Cerro poi detto Casate ed infine Volpi.

Nel 1582 fu arricchita della loggia antistante con frontone triangolare, eleganti pilastri ed archi. Altra restaurazione avvenne nel 1711 ed nel 1793 ornata con stucchi, dipinti e maioliche, ed arricchita delle effigie degli Apostoli che ne determinarono il secondo nome. Ecco l’epigrafe del frontespizio d’ingresso:

 

Post ann. CCXI renovatum exornamtumque A. D. 1793

 

Era sede della Congregazione del SS. Sacramento.

È stata una chiesa abbastanza ricca e a metà del XVIII secolo possedeva diversi beni immobili e 25 crediti.

Danneggiata seriamente dal terremoto del 1980, attualmente è in fase di restauro.

 

 

 

 

È una delle opere minori più interessanti fra quelle disseminate

nel tessuto urbano solofrano

 

 

 

 

 

L’edificio ha forma rettangolare con ingresso sul lato occidentale

La facciata, dalla semplicità delle prime chiese cristiane, nasce con estrema armonia lineare da un ordine di quattro pilastri in pietra locale, a sezione ottagonale, slanciati con perfetto equilibrio. Da essi si originano tre archi a tutto sesto, mentre ai lati ci sono due archi a tutto sesto di maggiori dimensioni.

Il portico d’ingresso è ornato da affreschi della fine del XVIII secolo, posti in ovali e rappresentanti la Vergine Immacolata, Cristo Redentore e i Dodici Apostoli.

 

La chiesa negli anni sessanta del XX secolo

 

Agli inizi degli anni cinquanta di questo secolo, in seguito a restauri, necessari dopo gli eventi bellici, gli affreschi del portico furono ripresi con estrema sensibilità cromatica dal pittore solofrano Alfonso Grassi.

Sul prospetto interno si stampa il classico disegno del portale; sull’architrave si legge inciso nel travertino l’epigrafe citata che indica l’intervento più incisivo.

L’interno ad unica navata, con soffitto piano, che in origine doveva avere delle volte a crociera assai contenute, e con accesso dalla sopracitata singolare ed elegante loggia, è costituito da uno spazio reso dinamico dalla presenza di un pavimento maiolicato della fine del XVIII secolo, ricco di un disegno contenuto in una gamma di colori che fanno risplendere il buio vuoto dello spazio interno (Guacci).

Il pavimento rappresenta l’unica opera, presente in una chiesa di Solofra, ancora originale e perfettamente ammirabile.

 

Opere esistenti nella chiesa prima della sua chiusura al culto:

Sull’altare maggiore una grandiosa cornice artigianale del XVII secolo, un trono ligneo in oro zecchino, che racchiude una tavola dipinta di Santa Maria di Costantinopoli fra San Francesco e Sant’Antonio, firmata:

Abbas Johannes Bapt. Gratiano De Aucilia Faciebat e datata 1586.

Su un altare minore: una tela rappresentante Sant’Anna, San Gioacchino, la Vergine ed il bambino, opera di Francesco Guarini (1645).

 

 

 

La tradizione

La chiesa era sede di ben due feste mariane quella di S. Maria di Costantinopoli e quella di S. Maria del Carmine. Non meno importante fu la festa di S. Anna.

 

Vedi

La tradizione mariana

 

 

 

Vai all’articolo

 

La chiesa dei Dodici Apostoli o di Santa Maria di Costantinopoli

 

Vai a

Le chiese solofrane

Le tradizioni popolari e religiose di Solofra

 

Manda un messaggio

 

HOME

 

Per prelievi parziali o totali citare il sito

Copyright 2000