SOLOFRA NEL MEZZOGIORNO ANGIOINO-ARAGONESE
di Mimma
De Maio.
Presentazione
di Francesco Barra
In questo volume si affronta il periodo più importante della
storia di Solofra, quando si definirono e si stabilizzarono i suoi caratteri socio-economici.
Nello studio è
dimostrato, col supporto di importanti documenti anche
inediti riportati nell’Appendice, come la caratteristica precipua della
cittadina, la concia delle pelli, è essenzialmente autoctona per le sue
caratteristiche ambientali e sociali e fu sostenuta dalla sua antica chiesa - la
pieve altomedioevale di S. Angelo e S. Maria -
che, prima di diventare
°°
Lo studio
spiega inoltre perché Solofra ebbe in questo periodo un’importante evoluzione
socio-urbanistica, con lo sviluppo di ben quindici casali e la costituzione di
due corpi statutari, e perché potette assumere fin da questo periodo "un
modello protoindustriale caratterizzato da una larga
diffusione di attività a domicilio e familiari con
lavoro non specializzato e non corporativizzato, con
un ceto mercantile di finanziatori non distinto da quello rurale né da quello
artigianale" (F. Barra), il tutto coagulato
dalla mercatura.
Infine si spiega
perché questa società all’inizio del XVI secolo fu in
grado di costruirsi il suo splendido tempio rinascimentale, "opera che
rappresentò l’oligarchia mercantile locale che la gestiva, che unì tutta la
società nella lotta antifeudale contro gli Orsini e continuò a sostenere le
attività imprenditoriali attraverso la liquidità ecclesiastica".
Copyright Mimma
De Maio giugno2000
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SOMMARIO
PARTE
PRIMA
PERIODO
ANGIOINO
CAPITOLO I
Manfredi succede a
Federico II. Carlo I D’Angiò
conquista il Mezzogiorno. Caratteristiche del suo governo nei riguardi della
feudalità e delle Universitas. Conseguenze ed
insuccessi. Accentuazione del processo di feudalizzazione
e scardinamento dell’istituto feudale: privilegi sotto
Carlo I e Carlo II. Il potere baronale sotto Roberto d’Angiò
e i successivi re angioini (Giovanna I, Carlo III di Durazzo e Ladislao). Il governo di Giovanna II.
CAPITOLO
II
SOLOFRA NEL PRIMO
PERIODO ANGIOINO
1. Al tempo di
Giordana Tricarico (1256-1298) e di Riccardo
Filangieri (1298-1321). Signoria di Giordana: Solofra diventa castro
e assorbe una parte di S. Agata. Giordana governa per Riccardo Filangieri.
Caratteristiche del suo governo e di quello di Riccardo. Analisi
del documento della rendita feudale di Solofra: stato delle famiglie e delle
terre, i servizi feudali, produzione a Solofra, esercizio della
giustizia. Altri pesi fiscali a carico della Universitas. Il peso della guerra del Vespro e contributo
di Solofra. Immigrazione dalle zone di guerra.
2. Solofra nel
Mezzogiorno commerciale del primo periodo angioino. Analisi del documento dei redditi feudali di Solofra la cui
consistenza socio-economica è lo sviluppo di quella del periodo
longobardo-normanno ed è in linea con quella che emerge dai Capitoli antichi
degli Statuti solofrani. Solofra nell’entroterra salernitano e suo rapporto con la città mercantile. La fiera di Salerno centro di una fitta rete mercantile di cui fanno parte
quelle di S. Severino e di Montoro e nucleo di un tipo caratteristico di
mercatura con modalità già riscontrate nell’attività mercantile solofrana nel
periodo precedente. Conurbazione produttiva dell’area
commerciale dell’hinterland salernitano legata all’industria armentizia: allevamento, lana, pelli, carne salata.
Gli artigiani salernitani, l’arte dell’oropelle e gli Ebrei. Importanza della protezione
dell’episcopio salernitano nelle terre salernitane.
Presenza di Cava in questa area e rapporti con
Solofra. Importanza commerciale della divisione del Giustizierato
di Principato e Terra beneventana.
Rapporti con
CAPITOLO
III
AL TEMPO DI FILIPPO
FILANGIERI (1321-1372)
1. Il governo di
Filippo Filangieri. Riccardo Filangieri assegna al figlio Filippo
Solofra e Candida, sua morte prematura e gestione delle terre da parte del
fratello Ruggiero. Francesca Marra, tutrice dei figli di Riccardo. Filippo
Filangieri prende il potere, sposa Maria di Capua e poi Ilaria Arena. Solofra è alleggerita dei pesi
feudali.
2. Contrasti e
sviluppo nell’hinterland salernitano. Sviluppo di
Solofra legato a quello di Salerno e rapporti con l’artigianato di questa città.
Caratteristiche della borghesia artigiano-mercantile salernitana e suo rapporto
con l’entroterra. Situazione economica dell’area salernitana in seguito alla introduzione nella vita mercantile del commercio
fiorentino e sofferenze del commercio locale. Altre forme di
sofferenza: usurpazione degli usi civici, tentativo di controllo delle Universitas, epidemie e calamità, brigantaggio. Mire del ceto artigiano-mercantile salernitano verso le terre
dell’episcopio e loro usurpazione.
3. Il
rinnovamento della società solofrana. La potente famiglia
salernitana dei de Ruggiero, che controlla le attività
artigiano-mercantili di Salerno, si lega con due matrimoni successivi a
Francesca Marra, tutrice di Filippo Filangieri e favorisce il rapporto tra
artigiani salernitani e solofrani. La
trasformazione della chiesa di S. Angelo in chiesa recettizia
legata alle usurpazioni delle terre dell’episcopio salernitano. Ceppi salernitani inseritisi a Solofra
anche attraverso la via ecclesiale e viceversa ceppi solofrani trasferitisi a
Salerno, confronto. Le lotte del 1334 e 1338 legate a queste
usurpazioni. Caratteristiche della nuova borghesia solofrana.
4. La
costruzione di S. Agostino e la vicenda dei Fasano. La famiglia de
Ruggiero di Salerno influenza la costruzione di S. Agostino. Il
monastero sostegno delle attività economiche solofrane e centro, insieme a S.
Croce e S. Angelo, del processo di differenziazione sociale delle
famiglie emergenti. Il monastero come centro religioso. La famiglia Fasano dà
una spinta al commercio e all’industria armentizia solofrana. Riccardo Fasano al
centro dello sviluppo degli studi medici a Napoli ed elemento di spicco della
corte angioina. I medici
Andrea e Niccolò Fasano. Privilegi angioini a questa famiglia e alla
comunità solofrana. Il mercato di Napoli si apre al commercio solofrano.
Capitolo
IV
SOLOFRA NELL’ULTIMO
PERIODO ANGIOINO
1. Da Giacomo
Filangieri agli Zurlo (1372-1418). Alla
morte di Filippo Filangieri il feudo di Solofra passa il
figlio Giacomo. Solofra nella provincia napoletana alla fine del
XIV secolo. La questione della eredità della casa
Filangieri alla morte di Giacomo genera la lotta tra Filippo Filangieri, detto
"il prete" e Francesco Zurlo per il possesso di Solofra. Difficoltoso
ed incerto inizio del potere feudale degli Zurlo a
Solofra.
2. Istanze
di sviluppo della società solofrana. Incidenza del periodo
demaniale di cui godette Solofra all’inizio del XV
secolo e della successiva incertezza del dominio feudale nella maturazione
della società solofrana che sperimenta nuove forme di dialettica sociale. La
nuova situazione ecclesiale che fa uscire Solofra dall’Archipresbiterato
di Serino e le permette la formazione degli jus
di patronato.
4. I fonditori
dell’area montorese-solofrano-serinese
alla Zecca angioina. Legame tra il
polo solofrano-montorese-serinese della lavorazione
del ferro e la presenza di fonditori di questa area
alla Zecca di Napoli. I fonditori solofrani e i lavoratori
dell’oro di Salerno alla Zecca.
PARTE
SECONDA
MEZZOGIORNO
ARAGONESE
CAPITOLO I
1. Alfonso e
Ferrante d’Aragona trasformano il Meridione. Alfonso d’Aragona
conquista il napoletano. Caratteristiche della dominazione aragonese: rafforzamento
degli organi centrali, controllo delle Universitas,
riforma tributaria. Le Universitas
sostenute nella difesa della legalità e l’ostacolo della feudalità.
Trasformazione del feudo.
2. Dinamiche
dell’ultimo periodo aragonese. Le rivendicazioni del baronaggio alla morte di Alfonso il Magnifico e contrattacco di Ferrante.
Situazione alla sua morte. I feudatari e gli ultimi re angioini. Riforma degli
Statuti.
CAPITOLO
II
LA POLITICA
ECONOMICA ARAGONESE FAVORISCE LO SVILUPPO DI SOLOFRA
Il progetto economico
del Magnifico. Spinta allo sviluppo delle attività agricole, pastorali e
artigianali. Napoli capitale del commercio. La nobiltà cittadina sostiene lo
sviluppo delle province. Spinta al miglioramento della legislazione statutaria.
Gli Zurlo sono quella nobiltà cittadina che partecipa
allo sviluppo economico di Solofra. Ripresa demografica. Le
riforme di Ferrante nel campo economico: sviluppo
della viabilità, relazione con Firenze, privilegi al prodotto laniero,
"dogana delle pecore", sviluppo della Puglia. Napoli centro laniero e rapporti con l’hinterland di Salerno.
Riforma dei dazi.
CAPITOLO
III
ASPETTI DELLA
REALTÀ ECONOMICA SOLOFRANA
1. L’economia
solofrana e il rapporto con gli Zurlo: la maturazione
del ceto artigiano mercantile. L’economia solofrana rafforza il suo
rapporto col mercato napoletano. Positivo rapporto con
gli Zurlo che sostengono le attività locali in feconda interrelazione con il
ceto artigiano che collabora col feudatario non in posizione di inferiorità.
Limiti di questo sviluppo.
2. Dinamiche socio-economiche. Importanza dell’uso delle terre
comuni per le attività solofrane. Alcune caratteristiche del ceto artigiano
solofrano. I mercanti solofrani e i loro rapporti con i centri fieristici e
mercantili del meridione
3. Due significative opere solofrane sotto il governo di Ercole
Zurlo, detto "magnifico signore di Solofra". I due
eventi solofrani all’inizio del Cinquecento, la stesura degli Statuti e la
costruzione della Collegiata, come punto di arrivo di
una situazione maturata nell’epoca precedente e loro significato per la società
solofrana.
4. La dinamica ecclesiale a Solofra. La chiesa di
Salerno disciplina i patrimoni delle chiese della sua diocesi. La dinamica finanziaria intorno alle chiese. La
chiesa di S. Angelo e lo sviluppo demografico ed economico solofrano.
Enti ecclesiastici solofrani. Stato clericale e classe
mercantile. La sensibilità religiosa intorno a questi enti
ecclesiastici.
5. Conclusione.
Solofra nell’hinterland salernitano e poi in quello della provincia
napoletana, sua specificità e sua evoluzione favorite
dalle dinamiche soprattutto del periodo aragonese.
PARTE
TERZA
Gli
Statuti solofrani
Capitolo I
Dalle prime forme di
vita associata agli Statuti
La formazione dell’Universitas solofrana. Forme
graduali di vita organizzata regolata dalle consuetudini: dalla pieve di S.
Angelo e S. Maria al periodo normanno. Vita giudiziario-amministrativa:
la "curia" solofrana e l’uso delle terre comuni.
Gli Statuti.
CAPITOLO
II
IL PRIMO CORPO STATUTARIO
DI SOLOFRA
1. I Capitula antiqua. Inizio dell’autonomia solofrana e
momenti della sua evoluzione. Vita amministrativa alla fine del XII secolo. Collocazione del primo corpus statutario solofrano.
Sue caratteristiche.
2. L’assemblea dei
cittadini, il governo, i suoi ufficiali. Caratteristiche del
parlamento cittadino. Gli Eletti. Altri ufficiali.
3. Del "regere la corte". La
"curia" solofrana e i suoi ufficiali: il capitano, i giudici, gli
esperti e i saggi, il giurato. Caratteristiche della giustizia primaria
e sue figure: l’agente o "chi accusa", la testimonianza, il
giuramento.
4. La comunitas
solofrana attraverso la sua giurisdizione. La materia della giurisdizione
primaria. Analisi e significato di alcuni suoi
elementi: le "pene", i danni, il risarcimento. Rete di guarentigie
della società agro-pastorale. Rapporto datore di lavoro e
"bracciale". Attività finanziaria. Le concerie e le botteghe.
Attività molitoria. Altri fattori.
CAPITOLO
III
IL SECONDO CORPO
STATUTARIO DI SOLOFRA
1. Gli Statuti
concessi da Ercole Zurlo. Termini della
concessione. Caratteristiche di questo corpus statutario:
sistemazione della legislazione precedente, attacco alla tradizione.
L’evoluzione della società solofrana attraverso l’analisi di questi capitoli.
Il peso feudale: carattere del placet, interventi feudali
sulle libertà comunali. Concessioni alla comunità.
2. L’attività
giudiziaria: la "curia" e i suoi ufficiali. La corte come mezzo dell’intervento feudale nella vita della
comunità e tentativo degli Statuti di regolarne l’attività. Obblighi
della corte e proventi. Regolamentazione del comportamento degli ufficiali della corte. Il capitano: prerogative, funzioni e proventi.
Il "maestro di atti": prerogative, funzioni
e proventi. I famigli. Il giurato. Il doganiere.
3. La giustizia
locale e i suoi istituti. Caratteristiche: si favoriscono situazioni risolutorie, si controlla l’attività degli ufficiali della
corte. Analisi e significato degli istituti giudiziari praticati dalla
giustizia solofrana: l’"accusa", la composizione delle liti, la
procedura ex officio, la sospensione e il concordato, la fideiussione,
l’obbliganza, il compromesso, la cassatura, il
sopralluogo, le citazioni.
4. Regole di
vita comunitaria. L’"albergheria".
Le meretrici. Le "ciambellerie". Le regalie
agli ufficiali e ai gabellotti. Diverso atteggiamento
nei riguardi dell’agricoltura.
PARTE
QUARTA
SOLOFRA
NELLE CARTE NOTARILI DEL PRIMO CINQUECENTO
1. Assetto
urbanistico di Solofra all’inizio del XVI secolo.
Riferimento dello sviluppo urbanistico di Solofra all’inizio del
XVI secolo al periodo precedente. Descrizione dei casali solofrani e loro
evoluzione rispetto alla Solofra dell’inizio del XIV
secolo. Descrizione di alcuni elementi abitativi
solofrani: i sedili, la cortina, la domus. Le apotheche. Le "contrarie" e i loro elementi. Le
taverne. Il castello.
2. Le chiese di
Solofra all’inizio del XVI secolo. Vari tipi di enti ecclesiastici. Le chiese dei casali. Evoluzione di
quelle esistenti all’inizio del XIV secolo. Il Convento
di S. Agostino. L’ospedale di S. Croce. La chiesa di S. Angelo.
3. La struttura
sociale solofrana. Un’unica classe sociale legata alle attività
economiche che contiene in sé un processo di emancipazione
legato all’acquisto della ricchezza, campo d’azione della sua parte alta, suoi
segni distintivi. Lo status ecclesiale: caratteri e figure. Lo status
notarile: caratteri e figure. Analisi di alcuni
fenomeni: emigrazione ed immigrazione, dialettica degli innesti e delle
alleanze familiari, il rapporto col sapere.
4. Vita
economica a Solofra: attività mercantile e finanziaria.
La mercatura e l’attività finanziaria al centro della vita
economica solofrana. Analisi di alcune sue
modalità: il contratto di compravendita e il contratto societario, altri tipi
di contratti, le scadenze contrattuali, il pagamento dilazionato, l’uso dei
beni immobili nel credito, il fideiussore, il patrimonio familiare e l’impresa
famiglia, il contratto di matrimonio, l’istituto della emancipazione, l’usura.
5. Vita
economica a Solofra: le attività artigianali. Industria
armentizia: il commercio della lana e la sua
lavorazione, l’allevamento dei maiali e la salatura delle carni, il commercio
degli animali. Attività conciaria: sue modalità e suoi
prodotti. L’indotto: la produzione della calce, la
lavorazione delle scarpe, dall’oropelle al battiloro.
Il rapporto con gli operai: significato della "submissio".
6. Famiglie
solofrane all’inizio del XVI secolo. Note di
metodo. Analisi delle famiglie solofrane a cominciare da
quelle che parteciparono alla formazione degli Statuti. I ceppi
immigrati. Altri ceppi.
PARTE I
I
DOCUMENTI DEI SECOLI XIII, XIV E XV
[Sono raccolti, in parte regestati in
parte per intero, tutti i documenti, in numero di 140, che riguardano il territorio
studiato alcuni dei quali, dell’archivio dell’Abbazia di Cava e dell’archivio
arcivescovile di Salerno, inediti].
PARTE II
GLI
STATUTI SOLOFRANI
1. CAPITULORUM ANTIQUORUM
UNIVERSITATIS TERRE SOLOFRE
[È trascritto il testo
del primo corpo statutario dell’Universitas di
Solofra]
2. CAPITULA
NOVITER FACTA
[È trascritto il
secondo corpo statutario dell’Universitas di Solofra]
PARTE III
1. REGESTO
DEGLI ATTI DEL NOTAIO AURELIO GUARINO DETTO RONCA (1521-1522)
[Sono trascritti
600 atti notarili completamente inediti. Tra essi
oltre la metà sono importanti contratti di compravendita che fanno emergere lo
spessore dell’attività conciaria solofrana]
2. REGESTO
DEGLI ATTI DEL NOTAIO AURELIO GUARINO DETTO RONCA (1523-1524)
[Sono trascritti
400 atti notarili completamente inediti. Idem.]
TAVOLE
Assetto urbanistico
del territorio di Solofra all’inizio del XIV secolo
(pianta). Assetto urbanistico del territorio di Solofra all’inizio del XVI secolo (pianta). Dai Tricarico
di Solofra-Serino ai della Marra di Serino
(genealogia). I della Marra di Serino che interessano
il periodo studiato (genealogia). Gli Zurlo di Montoro
e di Solofra (genealogia). I Filangieri di Solofra (genealogia). Schizzo di ambienti dell’attività di concia. Schizzi di attrezzi antichi dell’attività di concia. Il castello.
Pianta del castello col rivellino del
XV secolo. Fotoriproduzione di alcuni
documenti inediti dell’Archivio di Cava (XV secolo).
GLOSSARIO
[Contiene oltre alle voci del linguaggio amministrativo, giuridico
ed economico, quelle del linguaggio locale che si trovano nei documenti
riportati in appendice e nello studio per fornire al lettore uno strumento
facile e veloce di consultazione e per evitare il ricorso a note esplicative di
difficile fruibilità. Risulta un recupero importante
dei termini indicanti i vari tipi di pelli conciate, le modalità di concia, la
grande varietà dei prodotti usati per la concia, i prodotti della lavorazione
della pelle, i tipi di lana e gli altri prodotti del commercio solofrano]
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