Chiese solofrane 

La chiesa dello Spirito Santo

 

La Chiesa dello Spirito Santo è ubicata nel rione Volpi sulla riva sinistra del torrente Solofrana in uno spiazzo che prende il suo nome.

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Si hanno varie testimonianze di una cappelletta votiva sita in loco nel XVI secolo al di là del ponte del casale Burrelli.

La costruzione dell’edificio è dell’inizio del XVII secolo (1610), ad opera dei due casali dei Volpi e di Pie’ S. Angelo, probabilmente sui ruderi dell’antica cappella rurale.

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Una chiesa resa preziosa dalle opere di Tommaso Guarini

Tra il 1623 e il 1629 la chiesa accolse 25 tele di Giovanni Tommaso Guarini (1573-1643), raffiguranti eventi del Nuovo testamento che furono incastonate nel cassettonato ligneo del soffitto ricoperto di oro battuto e simile a quello della Collegiata, opera della bottega del Guarini. Anche la cornice dell’altare maggiore, intagliata e ricoperta di oro, e le altre decorazioni interne furono opera della stessa bottega.

 

Una idea del prezioso cassettonato guariniano ormai completamente perduto

Sia le tele del cassettonato, che il dipinto dell’altare maggiore su legno, raffigurante la discesa dello Spirito Santo (fine XVII secolo), si trovano nella chiesa di Santa Chiara.

 

Altari e Confraternite

Nel 1624 vi si formò la Confraternita dello Spirito Santo che poi ebbe anche un decreto borbonico..

Ebbe la Cappella di S. Maria di Porto Salvo di jus di patronato della famiglia Petrone.

Nel 1722 è documentata la Congregazione di S. Maria dell’Arco che nel 1780 ebbe il regolamento.

 

Dopo le distruzioni del terremoto del 1732

Fu ricostruita nel 1733, nelle forme barocche tuttora visibili, dopo il violento terremoto dell’anno precedente come ricorda l’epigrafe: Sumptibus Ecclesiae A. D. 1733.

Il sisma del 1980 ha provocato il crollo della copertura. Ora è allo stato di rudere.

 

Una volta gioiello dell’architettura religiosa solofrana

 

La facciata, ben dimensionata e di gusto raffinato, ricoperta di stucchi barocchi, è completata dall’unico portale d’ingresso in travertino. Alla base dei piedritti si notano due lavori in altorilievo raffiguranti un leone che schiaccia un teschio umano, mentre sull’architrave è incisa la citata epigrafe.

 

 

 I delicate bassorilievi dei piedritti

 

La chiesa è ad unica navata di modeste dimensioni, a pianta rettangolare con attigua bifora campanaria ed annesso vano adibito a sacrestia.

 

 

 

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