TOPONOMASTICA SOLOFRANA
Studio storico-critico
Acqua: termine col quale si trovano alcuni toponimi locali dovuti
all’abbondanza delle acque sorgive sia sui monti a nord che su quelli ad est e
a sud. Acqua (selva castagnale del sorbo), acqua dei Cappuccini (riferito
al Convento di S. Francesco detto dei Cappuccini), acqua delle Monache (riferito
al Convento di S. Teresa al Sorbo), acqua della scorza (riferito
all’ampia zona della Scorza), acqua del Sorbo (riferito alle vene dei
monti ad est), acqua via (XVI secolo) e moricini (località del
Toro soprano attraversata da una vena d’acqua tributaria del vallone
Cantarelle, nel XVI secolo era una padula con selva), la corte
dell’acqua (arborato con olmi e cortina di S. Agata). Anche con l'alterazione
acquarola (selva castagnale), acquella (nome di una località ai
Balsami e di una su Chiancarola).
Alberelle: arborato castagnale del Sorbo-Balsami (XIX secolo).
Annunziata: località di Caposolofra
dalla omonima chiesa (XIX secolo).
Arco: località del fondovalle ai piedi di Cortina del Cerro (v.) su
cui i Fasano ebbero l’incartamento feudale da Carlo I d’Angiò. Nel XV secolo
era costituita da una parte alta ed una bassa, tra la via che porta a Montoro e
la sponda sinistra del fiume, era occupata da terreni con viti, alberi da
frutta, querce e olmi, una masseria con casa e cortile, un terreno paludoso
detto lo arco alla isca (v.) di Dionisio, e altri appezzamenti.
Nel XVI secolo: a le casate là dove si dice lo arco, lo orto detto lo
arco, la isca a lo arco.
Arenola ("breccia
sottile"): località tra il Toro soprano e S. Andrea. Nel XVI secolo: a
la arenola (querce, olivi, frutteto e orto arborato). Anche la arena
(orto di una cortina del Sorbo).
Ariagevole seu
Ietamari
(v.).
Arrendetale: località tra il Toro e S.
Agata (frutteto con viti).
Atterrata
vecchia:
località del monte Garofano (v.).
Bagnaturo: (da bagnato) località ad
est. Nel XVI secolo era una selva.
Balsami: (da
"balsamum", resina usata nella concia; o da "balza",
scoscendimento del terreno) rione a sud-est ed uno degli antichi casali. Balsami
al flumine dei lontri (XVI).
Belvedere (detto per il panorama):
luoghi del monte Garofano (v.) e della Castelluccia (v.).
Bocche soprane
e sottane
(riferito alle sorgenti della Solofrana): località sul monte Garofano (v.).
Bosco: nome di varie località montane accompagnato da determinazioni. A
sud-est: della Spartetora (divenuto della Spanetara), di
Pietra di Cialla (XIX secolo), dei grilli (XIX secolo), cesina (v.)
e Pizzichella (v.), dei Fasani; ai Volpi: del ceraso (XIX
secolo); a nord: di Perreca alias Petrone alias lo Russo (XVI secolo).
Botteghelle di S. Angelo (riferito alle botteghe di conceria): località di Pie’ S. Angelo
(v.) lungo il fiume.
Brananzo de lo piro: terreno arborato del fondovalle (XVI secolo).
Brechara o Brecciara (da "breccia", luogo con ciottolame o ghiaia): la
brecciara del mulino (località dei Balsami che nel XVI secolo era una selva
castagnale). Brecciaja nel XIX secolo.
Burrelli (da "burra", fossa per la concia o per la lana
"burra lanae purgamentum"): antica località indicante fino al XVI
secolo un casale (casale Burrelli detto a lo bascio de S. Angelo),
che poi prese il nome di Pie’ S. Angelo (v.). Una parte è via Regina
Margherita.
Bussoli (lli) (da "bosso" o "busso", arbusto dei terreni
sassosi): località del fondovalle lungo la sponda sinistra del fiume, che nel
XVI secolo toccava
Cacciata: (riferito all’acqua che si versa nel vallone) località tra il
Sorbo e i Balsami.
Calcarola o Carcara (da "calchara", forno per la calce): termine che nel
XVI secolo indicava località del Toppolo (verso il Liarvo) e del Toro soprano
(verso S. Andrea) e cioè carcara al liarvo (v.) e calcarola al Toro
(selva confinante con la via e il vallone). Oggi carcarella (lungo la
strada per S. Andrea).
Calvaria: località di Turci presso il Greco (v.).
Campo: termine usato in diversi toponimi col quale si indica uno spazio
pianeggiante. Campo castello (la determinazione "castello" si
riferisce alla funzione di Castelluccia): località sotto Castelluccia, selva
de lo campo in località campo castello (terreno arborato), campo
chiano (o piano) (S. Agata). Campo del lontro (il "lontro"
era una fossa per la concia): località sul monte Vellizzano con selve di
castagni (tavolaro del lontro di Vellizzano, lo campo del lontro a la
cupa di Santo Pietro). Campo de maglione. Campo/i (località dei Balsami
lungo
Camponici (da "campus domini", terreno su cui c’erano dei diritti
feudali): località montana dei Volpi. Nel XVI secolo aveva selve di castagni. Piano
di Camponici (XIX secolo).
Campore (di origine longobarda per campo): località del fondovalle. Nel
XVI secolo indicava un'ampia zona tra S. Agata, il Toro soprano e il castello,
aveva vigne, olmi, olivi, arborato in genere anche paludoso e a selva,
confinava con un valloncello: lle campori seu lo Feulo ad Santo Agata
(dal nome di un proprietario), le campori a Solofra, a le campori
seu selva di Tonello de Feulo, lle padule delle campore, lo
olivito alle campori verso S. Agata, lle campori seu cerrito (v.), le
campore a la cernara (v.), lle campore sopra lo castello (oliveto),
le campori alias lo camparello.
Canale (riferito agli scoli nel vallone): nel XVI secolo indicava la
valletta di Fontane sottane tra la collina del castello e Caposolofra, aveva
terreni arborati vitati, confinanti col vallone e la via.
Canavone (da "cavone" dial. nap., "cavità",
"burrone"): località del Sorbo-Balsami (selva).
Canfore: località con abitazioni e campi seminati (1809).
Carpisano (o Carpino) (da
"carpiter", fondo in un luogo aperto o da "carpino",
relativo all’albero): località nella parte bassa della conca. Nel XVI secolo si
estendeva tra la sponda destra del fiume,
Carrano (da "carro"):
località della parte bassa della conca dove passavano i carri lungo un’antica
via ("salmentaria") che, partendo dal confine con Montoro (dove era
detta carrano al galdo), portava a S. Agata (dove era detta carrano
seu cioppolo o zuppolo di San Vito) e giungeva sul passo di Turci, evitando
il centro abitato e passando davanti al castello. Aveva viti latine e arborato
misto. Carrano seu fiume.
Casa: antico termine indicante diverse località abitate, costituite da
agglomerati occupati da un’unica famiglia della grandi
dimensioni di una volta. Casa Caruso (S. Andrea), casa Didonato
(Fratta), casa Garzilli (tra
Cantarelle (da "cantaro", vasca per la concia): nome del
vallone tra il monte Vellizzano e il Faggeto (o Faito). Fino al XIII secolo
segnò il confine tra il territorio di Solofra e quello di S. Agata che
apparteneva a Serino.
Capanna: località nella parte bassa verso S. Agata (XIX secolo).
Capo: termine, indicante una zona alta, usato in vari toponimi. Capopiazza:
antico nome della parte alta della "piazza" (la platea era nel
Medioevo il luogo del commercio), anche nel senso di parte centrale della zona
commerciale. Nel XVI secolo: platea e sortito, in capo la platea (v.). Caposolofra:
all’inizio del secolo XVI con questo termine si indicava la parte più alta
dell’ampio insediamento, lungo i monti ad est, dalla collina del castello al
Sorbo, costituito da vari casali nominati in modo autonomo e cioè Caposolofra
(era la parte intorno al passo di Turci e alla chiesa della Madonna della
neve), Fontane soprane (intorno la ponte di Caposolofra sul vallone
Cantarelle), Vicinanzo (verso il Sorbo), Fontane sottane (intorno
alla chiesa di Santa Lucia, termine che indicherà poi un casale). Già nella
seconda metà del secolo ci fu l’unione di Fontane soprane e sottane, infatti si
diceva: casale di Caposolofra in località Fontane sottane o soprane.
Vicinanzo invece conservò per molto tempo una fisionomia propria. Detto anche Capitis
solofra. In capo li pestelli (v.).
Caprai (dall’attività della pastorizia): termine indicante una località
sita nel XI secolo nel fondo "costantini" (v.) ora di Caposolofra.
Nel XVI secolo era una località del casale Vicinanzo (caprari al Vicinanzo e
Fontane soprane).
Carbonara (da luogo dove si produce il carbone): località del Sorbo e di S.
Agata. con la via e col vallone, anche selva de nuzzo alias le case de Cola
Branzone). Anche col diminutivo: casalina de la pustella (v.).
Casate: termine indicante un insieme di abitazioni, quindi un
insediamento. Nel XVI secolo indicava l’abitato di Cortina del Cerro (casate
verso lo risicco seu fiume) e meno la località abitata tra S. Agata e S.
Andrea (termine ancora vivo). Lle Casate a S. Agata di Solofra ("lo
orto a le Casate" con alberi di frutta, vigna). Casate seu Volpi e Casale
Volpi alias Casate. Lo pastenello alle Casate. Casate seu laurielli.
Cassito (da "cassum", chiusura [di pali]): località nella parte
alta del vallone Cantarelle (v.).
Castello: nome dei luoghi intorno al castello, detto anche arcistello
(vigna). Sopta lo castello (oliveto). Oggi: Turci-castello
(termine indicante un recente insediamento).
Castagnano: antico nome di una località di Caposolofra, già presente nel XI
secolo (castagnito). Nel XVI secolo: castagnano al Vicinanzo
(selva tra Fontane soprane e il Vicinanzo).
Castelluccia (dall’osco-umbro "castellum"): arx
sannito-romana dominante il tratturo sannita e poi la via romana ("via
antica qui badit ad Sancta Agathe") di
comunicazione tra la valle dell’Irno e quella del Sabato.
Celentane (da "Cilento"): località ampia e pianeggiante del
fondovalle tra
Celsi: termine del XIX secolo.
Centarola: (da "centarolo", maiale molto grosso) antico
fondo tra il Toro sottano e S. Agata. Nel XVI secolo indicava una selva.
Centimolo (dal nome di una macina usata in conceria): arborato vitato al
casale Burrelli (XVI).
Cerciolle alias la selvetella (v.).
Cercitello o cercito (cenito) (v. cerro).
Cernara (da "cerna", operazione del separare, riferita
all’opera dei "cernitori" durante la tosatura nel separare la lana
del collo da quella delle gambe e della coda e alla stessa operazione richiesta
per le pelli e per le "galle" usate per la concia): località del XVI
secolo, terreno con querce, padula sterile e seminativo tra le Fontane sottane
e il Toro. Le campore (v.) a la cernara.
Cerro (da "cerro", tipo di quercia e di ghianda): termine
molto usato per la presenza di questo tipo di quercia e per il suo uso nella
concia a partire dal medioevale ad cerbitu,
da cui Cortina del cerro (v.). Per trasformazione consonantica, anche Cenito
(ai Cappuccini), Cerrone (selva nel XVIII), cerrito, cercito
o cercitiello (selva con cerri e querce, arborato vitato, vigna
con olmi, olivi e sorbore di S. Agata). Padula a lo cerrito
(arborato vitato a S. Agata), lle campori seu cerrito (v.) vigna del
fondovalle. Dal dialetto locale, "cerza", ha dato luogo al più usato
toponimo cerzeta o cerceta: ampia zona collinare tra S. Agata e
Banzano divisa in una parte alta (vigna olim pastenata) ed una
bassa ed attraversata dalla via. Nel XVI secolo era abitata con vigne,
seminativo e selve, era paludosa nella parte bassa. Cerzeta alias la sala
(territorio in epoca longobarda detto di Montoro). Un simile termine nel XVI
secolo indicava alle Fontane soprane (cerzito o cerrito) una cortina
abitata e alle Fontane sottane, verso la parte alta del castello (a lo
cercito alias al la vigna), una zona coltivata.
Cesina (luogo dato a coltura in zona demaniale): antica località
("cesina longa"), nel XVI secolo era un arborato con querce, vigna e
palude di S. Agata. La cesinna seu valle dell’oneca (S. Agata).
Chiajo (da "chiavus", luogo spianato che conduce verso un
posto importante): termine di due località di Caposolofra e dei Volpi. In
capo lo Chiajo alle Casate (anche lo chiajo alle casate): località
a mezza costa sui monti a sud, attraversata dalla via ("passatoia")
con abitazioni ed arborato, detta anche Donnole (v.), lo pastinello (v.)
("nemoris arborato confinate col vallone") e chiajatello
(grande selva castagnale). Lo chiaio: località tra le Fontane
sottane e il castello (nel XVI secolo era a viscigli, sterile, salinosus senza
alberi). Chiaitello (vitato della parte bassa di Caposolofra).
Chiamerano (da "chiamata" ant., ostacolo lungo un corso d’acqua):
località presso le Bocche. Nel XVI secolo era a selve di castagni. Anche li
chiamarelli (selva castagnale vitata), chiamerano seu comodo, chiamerano
all’acqua delle bocche, sopra chiamerano (o chiamerano soprano).
Chiancarola (da "chiancarella", asse di legno di castagno, per lo
più fatto con un pezzo di ramo spaccato in due, usato per i solai; o da
"chianca" luogo dove si uccidono gli animali; o da
"chiantare" piantare; o da "chianta" zolla di terra):
collina a sud-ovest al confine con Montoro. Nel XVI secolo era detta anche piancarola
di Solofra, era coperta da selve di castagni sulla parte alta. Anche chianchetello
(terreno con olmi).
Chiavarone (da "clava" deposito di detriti; o da
"chiavare" sbarrare, chiudere): località a sud.
Chiusa (da "chiudere"): luogo dove la conca di Solofra si
restringe prima di aprirsi sulla pianura di Montoro, formando una stretta
striscia percorsa dal fiume e dalla strada. Citata nel 1497 nella lite
Solofra-Serino, aveva alberi da frutta, olivi e olmi ed era detta anche lle
chiuse e chiusolelle.
Cisco pesole (o Cecco pesole): località di Caposolofra.
Cigliano (da ): castagneto di S. Andrea.
Cioppo: (da "chioppa" dial. loc. pioppo). Nome di diverse
località. Nel XVI secolo: cioppolo di S. Vito (tra il Toro e S. Agata
dove c’era una chiesa dedicata al santo), cioppole (Caposolofra), lo
cioppolo ai Balsami, lo cioppolo a lo vallone de lo rialvo (bottega
di conceria).
Codacchi: località ad est sul Vellizzano (XIX). Codacchi o Palata.
Comodo: selva a sud-est sul chiamerano (lo chiamerano seu
comodo).
Condotto: località del Sorbo detta per la presenza di scoli d’acqua che
andavano nel vallone (selva e abitato). Condotto seu sasso.
Corte: nome molto diffuso sul territorio perché riferito ad un elemento
abitativo caratteristico del luogo, la cortina (v.). A S. Agata c’erano nel
periodo longobardo-normanno: "corte Alamanni", "corte di
Fronda", "corte Marangi", "corte Garofani", questi
ultimi due esistenti anche nel XVI secolo quando indicavano un grande complesso
di case.
Nel XVI secolo: la corte de la selva di Santa Maria (al casale
delle Casate), la corte seu orto (arborato con olmi), la corte sotto S. Angelo,
la corte dell’acqua (terreno davanti alle botteghe di conceria delle
Cortine), galdo seu la corte pellegrina (dal nome di un proprietario),
la corte di S. Agata (cortina), la corte dei Balsami (abitazione
molto diffusa in questo antico casale, comprendente l’orto in genere arborato
con olivi, il cortile, il gaifo e detta, secondo la localizzazione, corte
soprana e sottana, la corte delle noci (querceto), la corte del
Sorbo (identico tipo di abitazione con terreno arborato vitato con olmi
querce ed olivi, detta anche lle corti (o lle curti), corte soprana
e sottana, la corte de lo ciraso seu la corte de giuso), la corte di
Caposolofra (lo stesso tipo di abitazione con terreno ad olmi cerzi e viti
anche qui detta la corte soprana (la corte de suso) o sottana,
o solamente la corte o la corte in capo Solofra), la corte al
Vicinanzo (detta anche alle curti), la corte dereto le casi (alle
Fontane sottane), la corte dei Garzillo (alle Fontane soprane), la
corte dereto le potechelle di S. Augustino (verso il fiume corrisponde alla
cupa di sotto), la corte al Toro (con terreno vitato, arborato, olmi e pioppi),
corte pellegrina (terreno con masseria e vigna con pantano del
fondovalle verso
Cortecella (diminutivo di corte ad indicare una parte del complesso
abitativo): la cortecella alias corte Parrella (dal nome di un
proprietario di Caposolofra), la cortecella (al sorbo, confinante con la
via e il vallone), la corticella alle Casate (con olmi e viti), la
cortecella seu lo pastino (abitazione con terreno arborato con olmi e
pioppi). Anche nella forma cortinella (a Camponici e a S. Agata) e cortinelle
(ai Volpi), casa sottana cum astraco et orto detta la corticella. La
corticella seu corte del ponte ai Burrelli.
Cortina: (costruzione alto medioevale, della tipologia della
"curtis" romana, in luogo alto e naturalmente difeso, costituita da
un cortile centrale chiuso dalle abitazioni a cui si accedeva attraverso un
unico passaggio sotto le case) Cortina del Cerro (antico casale nato dal
fondo medioevale "ad cerbitu", nel XVI
secolo detto "Casate", dal XVII secolo "Volpi"). Le
Cortine (antico impianto dell’abitato di S. Agata e via che unisce questa a
S. Andrea). Curtis (dal termine latino di corte): abitazione del XVI
secolo.
Corneto: nome di un fondo del periodo normanno dal nome del proprietario
di origine cilentana.
Costa (da terreno ripido lungo le falde dei monti): nel XVI secolo
indicava una località della parte bassa del casale delle Casate (Cortina del
cerro) intorno alla Chiesa di S. Maria di Costantinopoli (costa di S. Maria
o di Costantinopoli), attraversata dalla via. Era costituita da una parte
bassa con terreni coltivati con viti, olivi, viscigli: isca di Santa Maria (verso
il fiume), coste di S. Biagio, coste di Materdomini (Consolazione)
e coste dell’acqua (Volpi); e da una parte alta con selve castagnali
lungo le pendici di Chiancarola: selva di Santa Maria, zoppole o
Zuppolo o lo cioppolo di Santa Maria, a lo pendino di S. Maria.
Anche col diminutivo costarella: selva li serruni che per sopra la
lappazzeta gira a la costarella (Sorbo)
Costantini: antico fondo medioevale tra i Balsami e il Sorbo.
Croce (da incrocio di strade): croci (sulla Castelluccia), croci
dei Cappuccini (Sorbo), croce (via che da Piazza del Popolo porta al
Sorbo), croce (località del Castelluccia).
Cupa (da "cupa", lat. "botte", "tina"):
strada che dal Toppolo portava dinanzi a S. Croce-S. Agostino, si divideva in
cupa di sopra e cupa di sotto, parte della quale ora è via Abate Giannattasio. La
corte dereto le potechelle di S. Augustino alla cupa (cortina con terreno
vitato, arborato con olmi e pioppi corrispondente alla prima parte di via Abate
Giannattasio).
Dolecara : selva castagnale in località Vene (v.).
Donnole (dal nome dell’animale): località montana ai Volpi (v.
"chjaio").
Fasana (la): terreno verso Montoro nei pressi de lo Arco detto dalla famiglia
Fasano che lo possedeva. Fasani: bosco sul Garofano dal nome del
proprietario.
Fasulara di S. Agata di Serino: terreno arborato castagnale (valloncello
della carcara loco fasulara).
Feruti (le): selva castagnale ai Balsami (XVI secolo).
Ficocelle (le): selva arborata di Caposolofra lungo l’omonimo vallone,
parte alta e afferente del vallone cantarelle (v.) nei pressi delle
"grotticelle di Caposolofra" (v. grotta).
Filitto, terreno a viscigli.
Finestra: località montana tra il monte S. Marco e il monte Pergola, di
cui costituisce un avvallamento che per chi proviene dal versante di Serino ha
la funzione di una finestra sulla conca solofrana. E è citata nella lite tra
l’Universitas di Solofra e quella di Serino nel 1497 detta fino alle
sottostanti grotte "quanto acqua pendente verso Solofra" (sotto
finestra).
Fiume: nome antico del casale delle concerie (ora "Toppolo")
dal corso d’acqua detto nel Medioevo "Flubio", nel XVI secolo
"Fiume delle bocche", dal XVII secolo "Solofrana". Nel XVI
secolo: casale fluminis, lo olivito al fiume, lo toppolo del
casale fiume, li marduni al fiume, fiume alias a lo campo
(località con botteghe), fiume seu risicco, fiume seu vallore rio
albo (v.), molinello a lo fiume (anche flumine molinelli), flumine
rialbo, Balsami al flumine dei lontri, fiume delle Ferriere
(XIX secolo), fiume qui dicitur de li granci (S. Agata).
Fontane: nome legato alla presenza di scaturigini d’acqua. Nel XV secolo:
Fontane soprane e sottane (casali corrispondenti alla parte alta e bassa
dell’odierna Caposolofra, il primo andava dal Vicinanzo al ponte di
Caposolofra, il secondo corrispondeva a Santa Lucia (v.). La fontana
(arborato vitato di S. Andrea). Anche fontanelle (località di S. Andrea
sulle pendici del Pergola).
Foresta mezzana: località sul monte Faggeto (v.).
Forna: casale tra i Balsami e il Toppolo (via Luigi Landolfi e via
Forna) dal forno di Domaschino Giliberti, una famiglia intorno a cui si formò
il centro abitato. Inizialmente la località si chiamava isca, mentre il casale
si formò nel XV secolo.
Fornaci: località lungo il passo di Castelluccia, dai forni per la
cottura dei mattoni. Fornaci di S. Agata di Solofra (XVI secolo).
Fratta (da "fracta" insieme di arbusti selvatici): nome di un
casale formatosi in seguito all’ampliamento del Toro al di là del vallone
Cantarelle (v.) e di una località montana sui monti a sud-est. Fratte
(selva castagnale a sud-est), lle fratti (terreno arborato), lle
fracti piccole (selva Balsami-Sorbo), lle fratti seu insertielli (terreni
che salgono sulla montagna ad est occupati da selve castagnali).
Galdo: termine longobardo ("bosco") indicante un ampio
territorio attraversato dal fiume della parte bassa della conca (oggi Consolazione"
e "Ricciardelli"), citato nel 1049 (galdo
de loco S. Agata). Nel XVI secolo era un territorio con viti, olmi,
"populi", e qualche selva: galdo seu la corte pellegrina (v.),
carpisano al galdo (v.).
Garofano: nome di origine sannita del monte a sud-est.
Gencano (vallone e via pubblica alle Celentane).
Greco: località a nord-est sul passo di Turci, dall’omonimo vento.
Grieco (citato nel 1497).
Groppetella (la): terreno arborato lungo il vallone delle Fontane sottane (XVI
secolo).
Grotti: nomi di luoghi sui monti ad est e a nord per la presenza di
queste cavità nella roccia. Il termine si trova nell’XI secolo
("gripta") indicante un fondo su Castelluccia. Nel XVI secolo: sotto
la grotta dell’acero (selva castagnale di S. Agata), sotto la grotta (selva).
Anche col diminutivo (grottecelle o grottole) dato il numero e la
dimensione di tali cavità: selva di Cola Branzone (v.) dalle
grottecelle in giù (Sorbo), lle grottole seu vallone degli
insertielli o del puzzillo (Sorbo), bosco delle grottole (confinante
col vallone degli insertielli dei Fasano).
Iancano (o Iannaci): nome di località nella parte bassa (masseria
nel 1754) e a Caposolofra.
Ianeste (v. traverse).
Iatamani (o Ariagevola): nome di una località a sud-ovest già presente nel XVI, mentre ariagevole
è del XVIII secolo.
Insertito (da "inserto"): nome di un luogo già presente nel XVI
secolo, usato anche al plurale e col diminutivo. Terreni occupanti il vallone
al di sopra de lle fratti del Sorbo. Li insertiti (selva arborata
castagnale), lle fratti seu insertielli (selva castagnale), lle
grottole seu vallone degli insertielli o del puzzillo (selva
castagnale), vallone degli insertielli dei Fasano (confinante col bosco
delle grottole). Insertito al Sortito (v.).
Isca: termine diffuso che indica la terra grassa e irrigua prodotta
dalle alluvioni dei fiumi. Isca (selva castagnale del fondovalle), isca
di Santa Maria (ai piedi di Chiancarola), la isca a lo arco, isca
di S. Agata detta anche vallelisca (terreno paludoso, arborato con viti). Lle
ische è l’antico nome della Forna (v.) e indica un terreno lungo il vallone
con alberi e viti.
Ischimerola: località ad est nei pressi del Convento di S. Francesco dalla
presenza di scaturigini d’acqua.
Lappazzeta: (da "lapàzio" nome volgare del romice) località del
Garofano. Nel XVI secolo: la lappazzeta (selva castagnale) nei pressi
del vallone delle bocche soprane (v.). Selva li serruni che per suso la
lappazzeta gira a la costarella (v.).
Laurielli (da "laùri" dial. loc. per "lavori"): antico
nome indicante un luogo dove si ponevano a coltura i campi presente sia ai
Volpi (v.) che a S. Andrea. Li Laurielli (terreno di S. Andrea con viti
latine, querce, castagni e cerri, selva arborata), casate seu laurielli
(arborato vitato di S. Andrea), alle traverse seu laurielli (selva
arborata dei Volpi). Anche li laùri (terreno arborato).
Lavinaio (canalone di scarico): antica località della "platea"
verso i giardini di S. Agostino. A lo lavinaro nella platea pubblica (XVI
secolo).
Lemetare: (da "lemmeto" dial. dislivello tra balze di terreno)
località montana a sud tra i Balsami e le Casate occupata da selve castagnali e
nella parte bassa mista di castagni ed alberi fruttiferi fin dal XVI secolo nei
pressi delle traverse (v.) e dei laurielli (v.). Lle lemetare alias lle
traverse (anche ianeste) (selva), lle traverse seu lle limitare (selva
castagnale).
Lenza (la): arborato vitato delle Fontane sottane.
Le volte: selva a sud-est.
Lialbo (o Rialbo): (da "rio albo") invaso del Toppolo tributario della
Solofrana. Nel XVI secolo: lialbo (terreno e selva castagnale con
bottega di conceria), lo lialbo (arborato), vallone rio albo
(arborato vitato con bottega), lo pastino a lo liarvo seu traverse, olivetello
a lo vallone de lo rialvo, lo cioppolo a lo vallone de lo rialvo (conceria),
a lo lialbo seu selva di San Giovanni (castagneto).
Locinato: castagneto (XIX secolo).
Loco planito: terreno alle scanate (v.) confinante con la via.
Lontro (v. campo e fiume).
Madonna della Consolazione: nome della località intorno alla omonima chiesa
posta all'entrata della conca a sud-ovest, anche semplicemente Consolazione
(XVIII secolo).
Madonna della Neve: nome della località introno alla omonima chiesa del passo di Turci
(v.).
Mai: (da "Maia" ninfa italica della primavera) nome dei
monti a sud tra il Garofano e il Pizzo di S. Michele legato all'insediamento
sannita.
Marassiello: località montana a sud.
Marduni: (da "marchus" luogo o attrezzi per
lavorare l’uva) località ad est. Li marduni (arborato ed orto al casale
fiume).
Mandrone (da "mantrione" rinserra di capre): nome di vari luoghi
a Caposolofra e a S. Agata (XVIII secolo). Divenuto Mantronea (XIX
secolo). Mandro al Toro (XIX).
Melelle (da mela). Nome di una località tra S. Agata e il Toro, detta nel
periodo longobardo balle de la mela (v.), poi le melelle (XVI
secolo), oggi melito (v.). Nel XVI secolo era vigna, oliveto, e
arborato fruttifero vario.
Mezzacapo: zona pianeggiate verso S. Agata (vigneto nel XIX secolo).
Mezzanelle (mattoni di creta ed tavole di legno):
nome di varie località al Sorbo, sui monti a sud e a S. Andrea. Nel XVI secolo:
mezzana (selva alla Fratta), mezzano (seminato), le mezzanelle
(selva al Sorbo) e le mezzanelle alias lo sasso, sotto le scalelle al
mezzano (seminativo vitato di Caposolofra nel XIX secolo).
Misericordia: nome di una località della Fratta dalla chiesa omonima. Nel
XVIII era indicato come casale.
Moline (da mulino): antico nome di varie località legato alla diffusione
sul territorio di mulini per la triturazione dei prodotti concianti, è
presente nel XVI secolo sia nella zona di S. Agata che ai Balsami quasi sempre
nei pressi di acqua. Era usato anche col diminutivo (molenello o molinello)
per le dimensioni dell'attrezzo. Molenello (nel XVI secolo padula con
olmi e querce, terreno sterile, nemoris boscoso a S. Agata), selva de lo
molinello (castagneto ai Balsami), llo molenello (selva arborata dei
Balsami con la presenza di una calcara per la calce).
Monaci: località di Turci. Nel 1497 lli monaci (selva
castagnale).
La moneca: arborato vitato di S. Agata (XIX secolo).
Monistiello: località dei Balsami sul Garofano.
Mura: nome di alcune località a S. Andrea e sui monti ad est. Nel XVIII
secolo: Mura di S. Andrea. Muro di Tonno (ad est). Muricini
e Muri dei PP. Cappuccini.
Neviera: località tra il Garofano e i Mai (selva).
Nocellito (lo): località citata nel 1497 nella disputa tra Solofra e
Serino, detta anche la corte delle noci (v.).
Nodi (erano i luoghi dei fiumi con gorghi e vortici d’acqua): località
del fondovalle ad ovest. Nel 1442 nodi (citato genericamente). Nel XVI
secolo: zuppolo ai nodi (terreno con querce e viscigli attraversato
dalla via, anche "padula seminatoria, sine alberi e parte macchiosa
salinosum"). Ancora vivo.
Oliveto: nome di vari terreni per la presenza di questo tipo di pianta
diffuso nel XVI secolo e poi scomparso. Oliveto (selva di Caposolofra),
oliveto alias lo orto (al Sorbo), lo olivito (località con
abitazione e orto alle Fontane soprane confinante col vallone), lo olivito
alle zoppole (v.). Anche col diminutivo: olivetello alle petrare (v.)
(verso S. Andrea), olivito seu selva di Tonello de Feulo (verso S.
Agata), lo olivito sotto santa Maria delle selve, olivetello a lo
vallone de lo rialbo (bottega di conceria con acqua de la olivita del
fiume delle bocche), la oliva (selva castagnale dei Balsami), lo
toppolo a lo olivito (bottega).
Oneca (v. valle).
Onsare (lle): nome di un arborato castagnale del XVI secolo.
Orto: nome di vari terreni con abitazioni diffuso nel XVI secolo con
viti, alberi da frutta e pioppi. Lo orto (al Sorbo), lo orto delle
fave (alla Fratta), lo orto di Caposolofra, la corticella con terreno
detto lo orto (Caposolofra), lo orto sopra
Padula (era così detto un terreno reso fangoso e palustre da facili
inondazioni e da scaturigini di acqua campo con facili inondazioni o
scaturigini di acqua): nome di diversi luoghi nei pressi del Convento di S.
Francesco, nella parte bassa a nord-ovest. Le Paduli (luogo del
fondovalle lungo il fiume a sud, con olmi e querce), le
padule di San Giuliano, padula a Turci
(località di scolo e sorgente di acqua tra Turci e S. Andrea), alle padule
seu cupa (località montana del XVI secolo), lle padule
(arborato all’arco), selva de le padule (castagneto).
Pagliara (la): selva arborata vitata nei pressi delle Casate (XVI
secolo).
Palata (palizzata e sorta di sbarramento lungo il fiume per rendere
regolare il suo corso): nome di luoghi del fondovalle e di Caposolofra. Codacchi
o Palata (XIX).
Palazzo: abitazione di Fontane sottane ed anche luogo (XVI secolo).
Panara: località a sud-est (XVIII secolo).
Passatora: località di passaggio e di accesso ai casali di "Cortina
del cerro" e "Fiume" (XVI secolo).
Pastino (o Pasteno) (dall’attrezzo per dissodare): nome di varie località. Nel XVI
secolo: pastino o pastina (ampi terreni a sud-ovest), la pastina alle
Casate (cortina con orto), lo pastino (terreno con querce alle
Casate), la pastena (arborato castagnale alle Casate), pastino ai
Serroni di S. Agata (con abitazione). Anche col diminutivo: Pasteniello
(tra i Balsami e il Toppolo), pastenelle o lle pastenelle a S. Agata (terreno
arborato), lle pastenelle (alle Fontane sottane), lo pastenello alle
Casate (selva).
Pecorelle (lle): oliveto al Sorbo.
Pennino: località montana dei Balsami (selva XIX).
Pesana: località nella parte bassa verso ovest (seminativo arborato con
casa).
Peschiera: località presso il mulino dei Balsami.
Pesco rotondo: località di S. Andrea.
Pestelli (o pistilli): (v. postella).
Pergola: nome riferito alla diffusione dei vigneti lungo le pendici del
monte omonimo a nord.
Petinia: località montana ad est, selva lungo il vallone del demanio
detto "vesciglito" (v.).
Petrare e Petraro: (da "pietra") antico nome di località del Sorbo e del
Pergola. Nel XVI secolo: Olivetello alle petrare (verso S. Agata). Nel
XIX secolo anche Petruro (selva allo Spirito Santo).
Piano: località montana a sud.
Pie’ S. Angelo: casale del XVII secolo (detto prima "Burrelli") parte
del quale è via Regina Margherita.
Piedi dell’impiso: selva ai Volpi (XVIII secolo).
Pietra della Madonna: selva ai Balsami (XIX secolo).
Pischera: castagneto dei Balsami.
Pizzo: nome di diverse località in genere montane. Pizzo falcone
(vigneto a sud). Pizzo di San Michele. Pizzo della Madonna. Pizzichella ai
Balsami.
Platea (la "platea" era un'antica strada del commercio che
costituiva l’ossatura della rete viaria di un centro abitato e andava verso la
porta di uscita, esattamente come era quella di Solofra): nome antico della
"piazza", detta in una sua parte "Sortito" (platea seu
sortito) che per il suo valore è rimasto vivo fino ai nostri giorni.
Porcule: antico luogo dove pascolavano i porci, citato nel 1458 (tra le
celentane e il galdo)
Ponte: nome di alcuni luoghi. Ponte della Fratta (XIX secolo), ponte
di Carlo Ronca (XVIII secolo) anche di Carlucciello (XIX
secolo), ponte dello Spirito Santo, ponte di Caposolofra.
Ponticelli: località montana ai Cappuccini (ponticello dei Cappuccini).
Postella (da "posterla" porta, fortezza): nome di varie
località. Postella del Bottone (luogo del Sorbo detto anche
"Sasso"), postella dell’oliva (selva castagnale sui monti a
sud in località Scorza). Come determinazione: Casalina della postella (arborato
castagnale dei Balsami). Anche con l’alterazione: Postellone (luoghi del
Garofano e di S. Agata), postellone e camponici (a sud, XIX secolo), postelluccia
(a sud). Per trasformazione vocalica: postelli (a S. Agata), pistilli
(sul Pergola verso Turci), in capo a li pestelli (arborato vitato
del fondovalle verso S. Agata), sotto li pistelli di S. Agata (oliveto e
vigneto).
Potechelle (lle) (da "apoteca", bottega di conceria): nome di
alcune località che accoglievano botteghe di conceria sia al casale Fiume (v.),
che alla Platea (v.) e tra S. Agata e il Toro. Lle potechelle di S. Agostino,
lle potechelle di Battista (al fiume), lle potechelle di S. Agata.
Proteca (la) (forse per aggiunta consonantica da "poteca" ):
oliveto.
Puzzillo: vigneto con acqua ad est (1809).
rialbo (v. lialbo).
Ricciardelli: località del galdo (v.) dal nome di un proprietario (XVIII
secolo).
Risicco (da "rivus siccus"): antico nome del torrente Solofrana
da S. Agata a S. Severino. Si riferiva in effetti al greto del fiume lasciato
libero dopo le piene e usato dai pastori sanniti, come tratturo nei loro
spostamenti transumantici. Ancora nel periodo longobardo in questo tratto era
detto "flubio riu sicchum".
Roselle: nome cinquecentesco di una parte della platea verso il vallone
di S. Domenico. Presente nel XVI, scomparve con la costruzione del viale S.
Domenico all’inizio del XIX secolo, ora via Felice De Stefano. Largo delle
roselle,
Sala: località verso la cerzeta (v.) al confine con Montoro.
Salamari: bosco ad est.
Salera: località del Garofano (selva).
Sambuco: nome di origine sannita dato ad una località del Toro. Nel XVI
secolo: lo sambuco al Toro sottano (abitazione con orto, vigna e via).
Santa/o: nome che, accompagnato dalla determinazione è divenuto un luogo
indicante le prossimità della chiesa dedicata al relativo santo.
Sant’Angelo: nome indicante i luoghi intorno alla omonima chiesa e alle sue
pertinanze. Nel XVI secolo: la corte sotto S. Angelo, là dove si dice sotto
S. Angelo, a li piedi di S. Angelo, a lo bascio di S. Angelo. Anche: varco
di S. Angelo (riferito al Pizzo di S. Michele).
Santo Augustino: nome della platea che si apriva dinanzi alla chiesa e della via
che portava alla chiesa. Alla salita de santo Augustino, la platea di santo
Augustino (XVI secolo).
San Gaetano: seminativo con acqua del rione di S. Lucia (una volta Fontane
sottane), relativo alla omonima chiesa ora distrutta. (XVIII secolo).
San Giuliano vecchio al Toro: località che si riferiva ad un’antica chiesa
dedicata al Santo prima della costruzione di quella al casale Fratta (XIV
secolo).
San Nicola a le scanate: località riferita alla chiesa omonima e divenuta un toponimo
indicante terreni lungo la collina del castello con ulivi e viti.
San Marco: nome di varie località sul monte omonimo. Sotto il monte de
Santo Marco, a Santo Marco.
Santa Maria: nome legato al culto mariano di origine bizantina e divenuto un
toponimo il più diffuso dei quali è quello indicante dei luoghi intorno alla
chiesa di Costantinopoli (XII apostoli) usato isolatamente o con la
determinazione: S. Maria di Costantinopoli, isca di Santa Maria, selva
di Santa Maria, zoppole (o Zuppolo o lo cioppolo) di santa Maria, a
lo pendino di S. Maria, toppola di S. Maria (oliveto).
Santa Maria delle selve: località selvosa confinante col vallone "cantarelle"
(v.) legata alla presenza della omonima chiesa. Santa Maria de lo
Castilluzzo (selva di castagni).
Santa Maria degli Afflitti: seminato del XVIII secolo, ora via
Afflitta.
San Vito: terreni vitati del fondovalle nei pressi della chiesa omonima.
Nel XVI secolo: lo cioppolo di San Vito, San Vito al carrano.
Sasso: località tra il Sorbo e i Balsami che dette il nome, nel periodo
normanno, ad un proprietario, Ursone de Sasso, che ne aveva il possesso, nel
XVI secolo era detta "postella del bottone" (v.). Lo sasso (selva
castagnale), la arena de saxo (selva lungo il vallone del Sorbo), le
mezzanelle alias lo sasso (selva). Anche come la determinazione: Postella
del sasso (selva e calcara), lo visciglito sopra il sasso (arborato
castagnale vallone e la via).
Scalelle: località di Caposolofra. Nel XVI: scalelle, alle scalelle,
sotto le scalelle, lle scalelle (querceto con viscigli ed oliveto).
Scanate (da "scanalato", terreno scavato per canali anche di
drenaggio): località lungo la collina del castello dove c’era la chiesa di S.
Nicola detta "alle scanate". Nel XVI secolo: Lle scanate
(collina del castello), alle scanate (vigna delle Fontane sottane che si
estendeva fino alla parte orientale della collina del castello), lo olivito
alle scanate (terreno arborato vitato confinante col vallone e la via),
San Nicola a le scanate (terreno con olivi).
Scavatella: località verso Camponici.
Schioppetta: orto dei Burrelli (v.).
Scofe (le): terreno arborato vitato (XVIII secolo).
Scorza (dalla corteccia di castagno o di quercia usata per la concia).
Ampia località sulle prime falde del Garofano e dei Mai.
Selva: nome di diversi luoghi. Nel XVI secolo: selva de lo abate
(arborato castagnale con olmi e viti di Turci, confinante con la via), selva
de la baca (Sorbo), selva della cisterna (a Camponici, XIX secolo), selva
de la donna (arborato castagnale), selva de Jacobo Capozo
(castagneto alle Fontane soprane), selva piana (a sud, detta anche
"donnole"), selva di Nuzzo (ad est, alias le case di Cola
Branzone), selva de lo impiso (ai Volpi presso "lo arco"), selva
a Villizzano, selva di masto Amelio (Consolazione), selva grande (antico
nome di S. Andrea, confina con le "selvetelle"), selva piccola e
selva di S. Lorenzo (Balsami), selva di S. Tommaso (Chiancarola), selva
di Sansone (XVI secolo a S. Agata), selva di Tonello de Feulo seu
olivito (S. Agata), selva de lo Turzillo, selva de lo ciuoppolo
di S. Maria (v.), selva de le padule (castagneto), selva de lo
campo del lontro (v.), selva de lo campo castello (v.). Anche come
determinazione: la corte de la selva (arborato vitato alle celentane).
Anche col diminutivo: Selvetella (Caposolofra), selvetella al Sorbo
(arborato con olmi, anche orto detto "lo giardino"), selvetella
alle Casate (selva arborata confinante con la via), la selvetella alias
bussoli (arborato vitato verso
Serra: termine indicante il contrafforte roccioso del Pergola S. Marco
vivo fin dal X secolo. Nel XVI secolo: la serra di Aiello (su
Castelluccia).
Serroni (da "serra", contrafforte roccioso): nome di luoghi del
monte S. Marco e dei Balsami. Nel XVI secolo indicava un’ampia località tra la
"cerzeta" e Castelluccia con querce, terreni a vigne, seminativo e
abitazioni (le Casate). La parte bassa, detta lli serroni a la cerzeta,
era in parte a vigneti in parte ad plantanum perché sottoposta agli
straripamenti del "vallone dei granci" (v.) che ancora nel XVIII
secolo provocavano danni ai campi. Li Serroni (querceto, padula sterile
salinosa, cerzeto e vigna, selva), alla cerzeta detta li Serroni, a
li serroni (bottega di conceria, XVI secolo), selva li serruni che per
suso la lappazzeta gira ala costarella (Sorbo-Balsami).
Sette pani: località citata in modo generico nel 1497. Nel XVI secolo: li
sette pani (vitato con abitazione).
Sferracavallo: località lungo la strada del passo di Castelluccia che indica la
difficoltà della salita.
Solofra (dall’umbro-osco solofri corrispondente ai termini latini saluber
e salubris riferiti alla salubrità della conca rispetto agli acquitrini
della pianura, come questa appariva ai pastori sanniti che vi passavano nei
loro trasferimenti transumantici).
Sorbo: antico casale che prende il nome da un sorbo posto nello spiazzo
dinanzi alla chiesa di S. Giacomo (tra il Sorbo e la piazza) e sotto cui si
riuniva l’assemblea dei cittadini.
Sortito (da "sortire", luogo dal quale si esce pagando un
pedaggio): nome dell’antica "platea" dove c’era il fòndaco della
Universitas. Nel XVI secolo: Platea seu Sortito, al Sortito alias a
Spartatore: località a sud-est.
Speca: abitazione con terreno arborato vitato confinante con la via
(XVI secolo).
Starza ("luogo di stazionamento" ricorrente della
toponomastica sannita): località della Fratta che accoglieva le tombe sannite
venute alla luce negli anni settanta. Fu un bene feudale degli Zurlo e degli
Orsini. Starza novella (citata nel 1497).
Stencone: selva con arborato vitato di S. Agata (XVI secolo).
Strada: nome di alcuni luoghi. Strada chiaura (a sud), strada
nuova (detta in opposizione alla via vecchia, quando fu costruita in
seguito all’impianto di S. Agostino, ora via Roma-via Gregorio Ronca). Strada
vecchia (antica via che univa il casale Fiume con la pieve di S. Angelo e
S. Maria poi divisa in due tronconi, di cui la parte alta fu detta Cupa, quando
fu costruito S. Agostino).
Tagli: località tra i Balsami e
Taverna dei pioppi: località su Castelluccia che prende il nome dalle
"tabernae" romane che esistevano lungo la via del passo ("via
antica qui badit ad Sancta Agathe").
Tavolaro (da "tavola", luogo pianeggiante). Tavolaro di
Villizzano. Tavolaro di S. Pietro.
Termine: località ad est (selva fruttifera nel XIX secolo).
Terrone: località ad est.
Traverse (dial. "pezzo di legno per solai"): località a sud-ovest
detta anche "lle lemetare" (v.) e confinante con "i
laurielli" (v.). Nel XVI secolo: lle lemetare alias lle traverse
(verso le Casate con selve castagnali, miste nella parte bassa con alberi
fruttiferi), lle traverse seu lle limitare (selva castagnale), lo
pastino a lo liarvo seu traverse. Le traverse di S. Agata (XIX
secolo).
Tofola (da "tofa", specie di tromba usata dai pastori):
località sotto Castelluccia. Nel periodo romano era attraversato dalla via del
passo ed accoglieva le villae rustiche. Nel XVI secolo aveva terreni arborati.
Toppolo (da "toppo", luogo alto): nome della parte alta
del casale Fiume (v.) di cui nel XVII secolo prese la denominazione. Nel XVI
secolo indicava un terreno arborato vitato: dosso de lo toppolo (orto), lo
toppolo a lo olivito.
Toro: termine di origine sannita indicante un antico casale sulla
destra del vallone Cantarelle (v.), già diviso nel XVI secolo in "Toro
soprano" e "Toro sottano". La corte
de lo toro dereto S. Agata (terreno a viti confinante col vallone).
Torre: località nella parte bassa della conca (sud-ovest) per
l’esistenza di una tale struttura sulla strada. Si accompagnava con la
determinazione "arco" (v.). Sotto la torre delle Monache di S. Teresa
(XIX secolo). Taverna della Madonna della Consolazione alla Torre (XVIII
secolo).
Trecco (luogo con la presenza di un trivio, oppure da "lo
trecco" riferito ad un probabile accampamento di soldati francesi al tempo
dell'assedio di Napoli ad opera del Lautrek): località della collina di
Chiancarola.
Tufara: località del Garofano.
Turci (collina, monticello): passo a nord-est Nel XVI secolo il termine
indica anche terreni sterili e paludosi, selve castagnali, vigneti: lo
zuppolo di Turci, sopra Turci a lo bosco di San Nicola.
Vadora (luogo dove si va): passo di Castelluccia (v.). Nel XVI secolo:
vanadora di S. Andrea, bello vado (arborato vitato di S. Andrea).
Valle: nome di alcune località accompagnato con la determinazione. La
valle bonita (grande cortina della parte orientale di S. Agata con ampio
arborato vitato, anche terreno sterile), valle majuri (selva castagnale,
XV secolo), valle lisca (padula di S. Agata). Usato anche con
l’alterazione: lle vallecelle (verso Aiello del Sabato). La cesina
seu valle dell’oneca (v.)
Vallone: nome di diverse località. Vallone delle bocche (arborato
vitato nei pressi delle sorgenti della Solofrana), vallone di Malepasso (al
confine con Montoro), vallone delle fosse (ai Volpi), vallone dei
granci (al passo di Castelluccia, da "granchio" crostaceo di
acqua dolce esistente nell’invaso quando era vivo e provocava allagamenti e
impaludamenti), vallone Cantarelle (da "cantaro", vasca per la
concia. Invaso che da Caposolofra scende al Toro accogliendo i tributi del vallone
"Ficocelle" e fino al XIII secolo confine tra Solofra e S.
Agata), vallone pecorelle (Balsami- Sorbo), vallone insertielli (v.).
Varco del ceraso: località dei Volpi (secoli: XVI-XIX). Varco di S. Angelo: verso
il Pizzo di S. Michele (XVI secolo).
Vene: luogo con sorgive d’acqua del monte Pergola. La vena
(terreno vitato), sotto la vena (selva castagnale sterile detta anche
"la dolecara" tra il Toro soprano e S. Agata di Solofra), le vene
delle bocche soprane (selva sul monte Garofalo), montagna delle vene
sino a li postielli (bosco, XIX secolo).
Via nuova: nome nato, in opposizione alla via vecchia (v.), in seguito alla
costruzione del monastero di S. Agostino (XIV secolo), quando si ebbe una
ristrutturazione viaria della zona. Nel XVI secolo: via nova o salita di S.
Agostino.
Vigna/e: nome di varie località per la diffusa presenza del vigneto. Vigne
(S. Agata, detto anche casale), vigna di Livio (Caposolofra), la
vigna (Toro sottano), vigna la sala (al confine con Montoro), lle
soptane de la vigna (Caposolofra), vigna sottana (alla Fratta di
sotto), vigna della Postella (XIX secolo). Anche con l’alterazione: Vignoli
(sulle pendici del Pergola), lli vignoli sotto S. Andrea, lle
vignole (o li vignoli) di S. Agata di Solofra (località
citata nel 1423 confinante con la via e il vallone, nel XVI secolo era un
terreno arborato vitato con querce, "vigna seu oliveto", confinante
con la corte dell’acqua), alle vignole alias a le ficocelle (oliveto di
Caposolofra presso il vallone), la vignetella di S. Agata.
Vellizzano (o Villizzano) (da "villaro" antico attrezzo per trebbiare a mano,
oppure da "vello" pelle dell’animale): nome del monte ad est, tra il
Faggeto e il Garofano. Nel XVI secolo: Il tavolato di Vellizzano al campo
del lontro (v.).
Visciglito (da "visciglio" pianta giovane da innestare): nome di
alcune località. Nel XVI secolo: Vesciglito (terreno arborato vitato con
olivi e cortina di S. Agata), lo visciglito sopra il sasso (arborato
castagnale del Sorbo confinante col vallone e la via), lo vesciglito
(demanio confinante col vallone e con la selva della petinia (v.).
Volpi (termine di origine sannita): rione ai piedi dei monti a sud che
nel XV secolo era detto "Casate" dal XVII secolo fu il casale
Volpi. Nel XVI secolo: A li Vulpi (selva).
Zuppolo (da "zuppo" luogo bagnato): località di Turci. Lo
zuppolo di Turci: suolo salinoso e pascolo. Lo olivito alle zoppole,
lo zuppolo alias la selva (castagnale e arborato fruttifero di
Caposolofra).
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La grande quantità di toponimi presenti nel XVI secolo è dovuta al
fatto che la proprietà veniva divisa in piccole parti perché usata come
garanzia nel credito.
Questo studio è una prima sistemazione della ricca toponomastica
solofrana per integrare il quale è bene accetta la collaborazione di tutti.
N. B. Le fonti sono gli Atti notarili del XVI secolo, il Catasto
onciario del 1754 e il Catasto napoleonico del 1809. Per la titolazione odierna
delle strade vedi lo Stradario.
|
È stata pubblicato di recente uno
studio completo della Toponomastica solofrana in un volume dal titolo
. Un interessante e completo studio che
considera il valore storico
dei
segni linguistici dei luoghi
.
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Copia di questo studio si trova
presso il Centro studi di storia locale della Biblioteca comunale "Renato
Serra" di Solofra.
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