Tra otto e novecento
Approfondimenti
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Concerto Bandistico Regina Elena
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Storia del complesso bandistico Regina Elena
di Angelo
Antonio Famiglietti
Spinto
a raccogliere i ricordi di un fatto che galvanizzava gran parte della vita cittadina,
mi accingo volentieri perché colgo l'occasione per chiarire definitivamente
come il Complesso Bandistico non è stato un fatto isolato, degli anni 20, ma
costituisce il culmine naturale di una grande tradizione musicale, affiancata
anche da un artigianato di strumenti musicali di avanguardia. Infatti tutte le
nostre Chieste avevano un organo quando, certamente, tale strumento non
esisteva in quelle degli altri paesi vicini. Per constatazione personale fatta,
nelle antiche Chiese di S. Croce, dei 12 Apostoli, di S. Maria di Loreto e
della Afflitta esistevano organi i cui tubi sonori erano stati ricavati da
canne, proprio quelle appartenenti alla famiglia delle erbe graminacee.
La
costruzione di detti organi risale almeno a due secoli fa. Nella Chiesa
Collegiale di S. Michele, poi, si vantava un organo (costruito dalla fabbrica
solofrana del Cav. L. D'Urso e dalla stessa rimodernato) che da oltre un secolo
era ritenuto il migliore della provincia. Ora va da sé che se c'erano gli
organi ci dovevano essere degli organisti, nonché gli amanti della musica, se
si considera che a quell'epoca, nelle nostre zone, specie per la povera gente,
non vi era altra musica che quella eseguita dall'organo nella Chiesa.
Quando
anche dalle parti nostre si cominciò a parlare di banda, la prima della
provincia nacque a Solofra.
Sessant'anni
fa (si tenga presente che colui che scrive ne conta 72), i vecchi narravano che
nell'anno 1848 un certo Michele Famiglietti, proprio perché aveva sentito
parlare che a Solofra vi erano molti appassionati di musica, venne da
Paternopoli per organizzarvi una banda. Si trattava di elementi che suonavano
strumenti rudimentali ad orecchio, poiché il maestro si intendeva bene di
meccanica, ma non di musica. Il piccolo complesso si limitava ad eseguire
marcette, arie di canzonette (che arrivavano dalle nostre parti a mezzo di
"lanterne magiche") e perfino di motivi liturgici appresi appunto
dagli organisti.
La
direzione del Famiglietti durò dodici anni, poiché, nel 1860, morì e fu
sostituito da un tale Agostino De Maio, suo discepolo, il quale cominciò ad
introdurre nella banda qualche strumento di ottone. Più tardi venne da Napoli,
dove aveva studiato musica, Giuseppe Corsaro (solofrano), che prese la
direzione, aggiungendovi anche gli strumenti di legno. Si giunse, così, al
1890, quando per iniziativa del sig. Gaetano Buonanno, uomo facoltoso e molto
appassionato alla musica, fu chiamato a Solofra il maestro Oliviero Montebello,
per istituire una scuola di musica e, quindi, anche una banda con organico
pienamente efficiente.
Nell'anno
1892, quando si potevano contare ben 30 concertisti locali e cinque o sei
forestieri (solisti), finalmente poté esibirsi il primo Concerto musicale di
Solofra, capace di competere con altri provenienti dalle Puglie e dagli
Abruzzi. Molti giovani si dedicarono allo studio della musica, poiché nelle
famiglie era subentrato l'orgoglio di avere un figlio "musicante",
fatto avvertito dai giovani stessi.
Il
maestro Montebello, che era diplomato a San Pietro a Majella e che, nel
frattempo, si era sposato a Solofra con la sorella dell'Avv. Giovanni Grimaldi,
nel 1902 abbandonò la direzione della scuola e del concerto, affidando il
compito al dinamico Sig. Gaetano Buonanno (che si era affezionato alla Banda
fino al punto da sostenere perfino le deficienze finanziarie) col maestro
Balassone, bravo direttore di Banda ed anche buon pianista.
In
quello stesso anno
Ormai
Solofra e
Nei
cinque anni che Chirico tenne la direzione, il complesso bandistico raggiunse
il massimo splendore: partecipò a feste di rinomanza regionale, gareggiando con
Bande primarie.
Nell'anno
1913 il maestro Chirico, per aver vinto il concorso per
Terminata
la guerra il Concerto musicale "Regina Elena" di Solofra si ricostituì
sotto la direzione del maestro Giuseppe Sarno di S. Michele di Serino.
Nel
1922
Nel
1924, per iniziativa dell'Avv. Giuseppe Di Donato e con un maestro calabrese,
certo Aldo Atzeni, fu tentato il rilancio, ma durò solo quello anno.
Un
altro tentativo fu fatto nel 1925 da parte del vecchio capobanda Michele
Corsaro non meno sfortunato. Dopo di lui il figlio Nicola e più tardi l'altro
figlio Salvatore; ma i tempi erano cambiati e la banda non sopravvisse oltre il 1930, quando il sorgere di una fanfara
fascista ne determinò la fine. Alcuni musicanti superstiti si incorporarono in
altri Concerti: uno, Giulio Corsaro, fu assunto nella Banda Municipale di Napoli,
un secondo, Gennaro Parmigiano, riuscì addirittura ad entrare nel corpo del
Teatro "S. Carlo" di Napoli ed altri emigrarono nelle Americhe.
Non
possiamo arrivare alla conclusione di queste note senza mettere in evidenza l'entusiasmo
suscitando nel popolo di Solofra, il quale non si stancava mai di sentire
citare la propria Banda. Essa, per più di trent'anni, ha suonato in piazza
Umberto I tutti i giovedì, dal I' maggio al 30 settembre; a spese del Comune
suonava nelle due feste del Protettore, in quella del Corpus Domini, nella
processione del Cristo morto e nel pellegrinaggio al Cimitero il 1° novembre.
Una folta schiera di solofrani la seguiva dovunque andava e, specialmente nel
periodo della direzione Chirico, perfino a Pozzuoli, a Pianura di Napoli e in
altri luoghi lontani. La claque dei solofrani non mancava mai
all'appuntamento anche a costo di non pochi sacrifici.
Alla
fine sarebbe senz'altro interessante rincorrere nei ricordi quanti hanno avuto
parte attiva nel Complesso Bandistico:
Corsaro
Nicola fu Michele e Corsaro Salvatore fu Michele, De Vita Enrico, Famiglietti
Carmine, Giannattasio Vito fu Raffaele, Guarino Canclio fu Nicola, Maffei
Giuseppe fu Francesco, Petrone Salvatore fu Michele, Vigilante Gabriele fu Giosafat,
Vitale Vincenzo fu Antonio, Troisi Antonio fu Nicola, Zolzettich Giuseppe fu
Luigi.
Non
possiamo, inoltre, dimenticare quanti più non sono tra noi:
Alcide
Giuseppe fu Francesco, Caiafa Francesco, Caiafa Michele, Calabrese Edmondo fu
Canclio, Corsaro Giulio, Corsaro Nicola (nonno dell'omonimo), Corsaro Raffaele,
Giannattasio Francesco fu Raffaele, Giannattasio Nicola fu Raffaele, Maffei
Pasquale fu Vincenzo, Parmigiano Gennaro fu Michele, Passaro Alfonso fu
Massimino, Passaro Gaetano fu Massimino, Rossi Alfonso fu Gabriele, Rossi
Giuseppe fu Gabriele, Sandulli Michele, Santoro Alfonso, Santoro Emiddio.
("Il Campanile",
numero unico ottobre 1970)
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Foto fornita dal Centro studi "Il Campanile"
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Documenti
1866, giugno 14.
Il
Sindaco di Solofra, Samuele Elia Vigilante, tenuto presente che in data 20
novembre 1863 era stata istituita a Solofra una Banda musicale col fine di
essere un mezzo di incivilimento ed istruzione per tanti giovani ed un servizio
per il Comune, che il Consiglio Comunale aveva disposto la somma di ducati 1326
per l'acquisto di strumenti musicali necessari, che si era proposto per
l'istruzione musicale dei giovani il Maestro di musica, Sabato Guarini di
Solofra, ma residente a Piedimonte d'Alife, che il 12 maggio 1865 era stato
formato un regolamento della scuola, che già il maestro aveva cominciato a dare
lezioni e che era riuscito a formare una Banda con un capobanda Agostino De
Stefano di Aniello (istruito da un precedente maestro), che i membri della banda
sono tutti solofrani e cioè Raffaele, Luigi e Angeloantonio De Stefano di
Aniello, Giuseppe Scarano di Carmine, Francesco Corsaro di Pasquale,
Angelandrea Guarini di Michele, Francesco Lamberti fu Gaetano, Gaetano Maffei
fu Nicola, Ferdinando Guarini fu Michele, Michele De Maio fu Francesco,
Federico Solimene fu Giacomo, Giuseppe Antinolfi di Francesco, Giuseppe
Buonanno di Pasquale, Giovanni D'Arienzo di Giuseppe, Michelangelo Petrone di
Michele, Salvatore Saracino di Michele, Francesco Scarano di Alfonso, Michele
Scarano fu Nicola, Antonio Romeo di Michele, Raffaele Didonato di Michele,
stipula con predetto Maestro il Regolamento precedentemente approvato. Esso
stabilisce che: 1. La durata della istruzione sarà di 4 anni; 2. Il Maestro ha
l'obbligo di fare lezioni regolari e potrà sostituire a sui criterio gli
allievi; 3. Il Comune pagherà 20 ducati (pari a lire 85) per tre lezioni a
settimana;
(ASA, Notai B1565. 1866, notaio Bernardo
Guarini, ff. 53r-56v)
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1910 giugno (da "Le Rane")
Il nostro Concerto
Musicale, che, per reale concessione, s'intitola dal nome dell'augusta sovrana,
è stato sempre affidato alla direzione di valorosi musicisti, quali Montebello,
Balassone, Fieramosca, Giliberti, d'Orsi ed altri; e se oggi, dopo ben ventiquattro
anni di vita, sa mantenere ancora più alto il suo buon nome lo si deve alla
valentia del chiarissimo e noto maestro Antonio Chirico il quale, nello scorso
anno, accettandone l'incarico, con ammirevole entusiasmo pari al suo valore,
seppe dargli quell'impronta moderna da farlo, a buon dritto, annoverare fra i
migliori concerti del Mezzogiorno. La massa musicale è composta di circa 50
esecutori, ed in essa si contano ottimi elementi fra cui i solisti Gambone
Gaetano, Corsaro Michele, Salsano Giovanni, Aleide Giuseppe, Santoro Alfonso,
ed i bravi musicanti de Filippis Luigi, Solimene Giovanni, Sarno Salvatore e
Gallo Eliseo. Ai componenti del Concerto, reduci dai recenti trionfi di
Maddaloni, Penta, Benevento ed altri importanti centri, e che continuamente
mietono allori, i nostri migliori auguri.
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