Matteo Barbieri
(1743-1789)
Sacerdote
e cultore di scienze precise, fu professore alla Real
Piaggeria e da insegnante potette improntare i giovani alle nuove idee, specie
quelle di Giansenio, di cui fu seguace nella lotta
antigesuitica che a Napoli ebbe particolare virulenza, e nell'avversione
all'uso della ragione nelle questioni di fede, per le quali, diceva, vale la "memoria della tradizione". Coerentemente
a questo suo credo si impegnò soprattutto nel far
conoscere coloro che avevano partecipato allo sviluppo delle scienze
matematiche e filosofiche nel meridione, perché "chi sta al buio va
cercando luce", e per "produrre buon governo", dice nella
prefazione. La sua opera Notizie storiche dei matematici
e filosofi del Regno di Napoli pubblicata a Napoli nel 1778 nella
tipografia Mazzola ebbe una grande diffusione e
importanza nel Settecento napoletano. Fu socio della Reale accademia delle
Scienze e Belle Lettere di Napoli.
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Frontespizio
dell'opera di Matteo Barbieri
Parlano
di lui O. Caputo, Sacerdoti salernitani,
Salerno, 1981; F. Soria, Memorie
storico-critiche degli storici napoletani, tomo I, Napoli,
1781; P. Napoli-Signorelli, Vicende della cultura,
Napoli, 1810; F. Scandone, Giacobini
e sanfedisti in Irpinia, Avellino, 1956.
Per
approfondire
La rivoluzione napoletana del 1799
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