Nunziante Buongiorno

 

Nacque il 12 agosto del 1600 da Luigi e Beatrice Ronca

Ebbe la prima educazione in una scuola privata locale che vantava una buona tradizione continuando poi gli studi dove fu ordinato sacerdote nel 1624.

Operò a Solofra attraverso una proficua attività di apostolato presso l'antica Confraternita di Santa Croce emergendo nella educazione dei giovani in quell'Oratorio.

Continuò l'attività presso la Chiesa di Santa Maria degli Afflitti fatta costruire a sue spese nel 1640.

La sua opera di assistenza spirituale si intensificò dopo la peste del 1656 e fu così meritevole che continuò anche dopo la sua morte quando il Cardinale Francesco Maria Orsini, il futuro Benedetto XIII, vi istituì la regola di Filippo Neri (1693) per cui l'Oratorio divenne un vero centro di educazione attraverso l'opera di Mondillo Orsini, appartenente alla famiglia feudataria di Solofra a cui il Buongiorno aveva donato la chiesa alla sua morte e futuro vescovo di Melfi.

La chiesa, dove Francesco Guarini dipinse un ritratto del fondatore, fu restaurata dopo la morte del Buongiorno avvenuta nel 1672 con un suo lascito testamentario.

Nunziante fu sepolto presso la chiesa di San Giuliano di Solofra, che apparteneva al casale dove era nato e dove era stato battezzato. I Padri Gesuiti pubblicarono la sua vita come fratello della Congregazione ad opera del padre Auriemma.. 

 

Dati documentali:. Archivio Diocesano di Salerno, Solofra, Cappelle; Archivio di Stato di Avellino, Notai, s. a;. F. Garzilli, La Collegiata di San Michele Arcangelo di Solofra, Napoli, 1989. http://www.solofrastorica.it/; G. Didonato, Solofra nella tradizione e nella storia. Uomini illustri e benemeriti, III, Messina, 1923, p. 125-127. "Le rane", quindicinale solofrano, in Medaglioni solofrani.

 

 

 

Dice di lui il notaio Bonaventura Grassi:

 

Nunziante Buongiorno si dedicò alla pietà e all’educazione della gioventù prima a casa sua alla Fratta, poi nella Chiesa di S. Croce, poi nella chiesa da lui voluta, detta della “Consolazione dell’Afflitti seu S. Maria dell’afflitti”. Questa fu lasciata in cura e pensiero di Don Pietro Orsino, all’hora Padrone di Solofra, poi al religioso domenicano F. Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Cesena, poi arcivescovo di Benevento e meritevolissimo et ecc.mo cardinale e finalmente sommo Pontefice col nome di Benedetto XIII, da cui da successori di sua casa fu concessa alli fratelli del glorioso S. P. Filippo Neri, et in cura si fanno proprij coherenti alla Congregazione de PP. Filippini”.

Havea costume di dir la messa nel mezzogiorno per dar canzo e comodità a quei ch’essendo sorpresi dalle faccende si ritrovavano a quell’hora” “Era fervente nel predicare anche nella pubblica piazza” “Introdusse l’uso perfetto della dottrina cristiana” insegnando loro “che bisogna fare per la gloria della Patria”. Fu affabile e “faceva regali  ai giovani, usava canzoncine spirituali”. “Ornò la chiesa dentro e fuori di ritratti di santi” I Gesuiti ne hanno scritta la vita come fratello della Congregazione dal rv padre Pavone, di cui era intimo anche di padre Auriemma. Morì il 13 gennaio 1668 di 67 anni, sepolto nella chiesa di S. Giuliano, sua parrocchia, nella sepoltura del parroco Cesare Parrella”

 

(Da Genealogia dell’antico e del moderno della città di Solofra, manoscritto esistente presso il Centro studi di storia locale della Biblioteca Comunale di Solofra).

 

 

 

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