Bonaventura Grassi, letterato e drammaturgo romano, discendente

dalla famiglia solofrana

 

Ricostruito il percorso della famiglia da Solofra, a Cosenza, a Roma

 

Nella nostra ricerca delle strade percorse dai solofrani che si sono allontanati dalla terra natia ci siamo imbattuti in un rappresentante della famiglia Grassi, discendente del ramo dei notai, che, tra il XVII e il XVIII secolo, insignirono la nostra cittadina. I Grassi di Solofra, provenienti da Salerno e insediati tra il Sorbo e il Vicinanzo già nel XIV secolo, furono impegnati nella mercatura dei prodotti della concia ed essi stessi conciatori ed ebbero la gestione delle terre che l’Abbazia di Cava aveva sul Vellizzano. Si misero in evidenza con diversi personaggi presenti nella vita ecclesiale della cittadina come la notevole figura di Luca, uno dei canonici del primo Capitolo collegiale, nonché cappellano di S. Agata, di San Nicola alle Scanate e di San Giacomo, quando la chiesa sostituì la Collegiata in costruzione. Furono titolari di diverse Cappellanie, di un sepolcro in S. Agostino e di uno nella nostra chiesa madre. Come avvenne per le più importanti famiglie solofrane, alcuni suoi membri si spostarono a Napoli per usufruire delle agevolazioni fiscali sul commercio permesse ai residenti in città, contribuendo a creare quello stretto sodalizio con la grande capitale del Meridione che non fu solo economico. In particolare sono da sottolineare gli individui che si distinsero nel ceto legale, una professione molto diffusa a Solofra perché necessaria alle attività mercantili e finanziarie locali. Dopo la peste, che decimò anche questo ceppo, si individuano alcuni rami che giungono fino ai nostri giorni per i quali però, a causa della profonda moria dovuta al morbo, non si possono fare diretti collegamenti col periodo precedente. Tra questi spicca una famiglia di notai, che di padre e figlio si tramandarono l’attività e di cui il più famoso fu quel Bonaventura, vissuto all’inizio del Settecento, che lasciò una preziosa ed ampia memoria di storia solofrana e un’accurata descrizione delle famiglie e degli individui più rappresentativi del suo tempo. Anche se in copia, questo prezioso documento, che nell’originale è a New York, posseduto dal dottore Mario Spagnolo, figlio di Giulia Ronca, si trova presso il Centro studi di storia locale della nostra Biblioteca Comunale. Diretto discendente di questo emerito solofrano è un altro Bonaventura Grassi, vissuto a Roma a cavallo tra otto e novecento. Fu uomo di lettere e autore di drammi teatrali ed appartenne alle Avanguardie del primo Novecento. Il collegamento tra la famiglia romana e la solofrana passa per Cosenza dove l’avo del Bonaventura romano, si trasferì nella prima metà dell’Ottocento. Il rapporto tra Solofra e Cosenza fu stretto e costante a causa dei commerci. Fin dal XVI secolo si hanno notizie di viaggi mercantili verso i mercati e le fiere di quella città, persino i monti calabresi fornivano a Solofra il visco, un prodotto per la concia e per la caccia.

Dalla Calabria la famiglia Grassi, nell’arco di una generazione, passò a Roma dove Bonaventura studiò entrando nell’entourage delle Avanguardie ed intessendo proficui ed amicali rapporti con i più importanti letterati dell’epoca. Aderì al Movimento immaginista, di cui nella Roma degli anni Venti fu rappresentante non secondario con racconti, novelle e soprattutto con due Drammi, rappresentati al Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia, fino a che il Fascismo fece tacere la sua voce. Si sono fatti strada anche i figli, Paolo e Marcello, il primo architetto esperto in urbanistica e impegnato nella difesa dell’ambiente sia nel Lazio che in Abruzzo, il secondo libero docente di Medicina all’Università la Sapienza. A quest’ultimo va il merito di aver voluto, attraverso il sito solofrastorica.it, allacciare i contatti con la terra dei suoi avi, e vanno i nostri ringraziamenti per averci fornito i dati per la ricostruzione della figura del genitore e i preziosi documenti che abbiamo posto in una pagina web del sito solofrano.

Mimma De Maio

 

Da “Il Campanile”, 2007 (XXXVIII, 6, p. 4)

 

La famiglia Grassi di Solofra

 

 

 

 

 

Indice articoli

 

Home

 

Scrivi