La cava del monte
Pergola
Sulla
destra il monte San Marco, poi il varco di finestra, quindi il monte Pergola fino al valico di Turci.
Una
cava che sta distruggendo il monte
Notare: al
di sotto della cava l’insediamento di Turci-castello; segue quello della
collina del castello. Alle pendici del San Marco l’ambio abitato di S. Andrea
Il Pergola negli anni cinquanta senza la cava
Si può
fare un utile confronto di come le falde dei due monti siano stati ampiamente
urbanizzati.
La cava di Turci
1871. (B1588, f.35)
La Congrega della Carità
diretta dal presidente Antonio Graziani di Marco, e da Costantino vigilante fu
Giovanni Giacomo, Donato Giliberti, canonico fu Luigi, Francesco Giannattasio
fu Michele, stabilisce con Nicola Grimaldi fu Giovanni Santo rappresentato dal
legale Giuseppe Antonio Pirolo fu Sabino, l’uso di una pietraia in località
Turci che il Grimaldi possiede in enfiteusi dalla Congrega della Carità. La
pietraia è incoltivabile è divisa in due dalla strada ed è di proprietà del
romitaggio e della Chiesa di S. Maria della neve che è grancia della chiesa di
S. Croce. Confina con lo spiazzo dianzi la chiesa con beni di Carlo Maria Garzilli, di Diego Vitale e con la chiesa di
Antonio Pirolo e della chiesa della SS. Annunziata. Poiché tale luogo non da
alcuna rendita alla Congrega e poiché abusivamente è stata aperta una cava di
pietra lavorabile, senza alcuna autorizzazione gli scalpellini prendono le
pietre, perciò fu ceduta a Nicola Grimaldi resta a suo vantaggio la cava con
autorizzazione del prefetto
Luoghi di ieri e di oggi
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