Le Cortine

 

 

Erano insediamenti plurifamiliari altomedioevali dovuti alla trasformazione della villa rustica romana.

 

La villa rustica romana aveva un’unica entrata ed un cortile interno (curtis) su cui si affacciavano le abitazioni. C’era poi un orto con magazzini per la conservazione dei prodotti. Questo tipo di abitazione si era rivelato, già nel periodo romano, capace di proteggere gli abitanti, poiché bastava chiudere l’unica entrata che si rimaneva isolati e con cresciute possibilità di difesa. L’orto interno inoltre permise un tipo di economia di sussistenza che si chiamò curtense.

 

 

La curtis interna delle ville romane divenne il cortile di queste nuove abitazioni che si chiamarono Cortine proprio dal suo elemento più importante, mentre l’unica entrata si trasformò in wafio.

 

 

 

 

Cortina

 

Olio su tela di Nicola Giannattasio

 

 

Una caratteristica cortina. Qui siamo a Cortina del cerro. È riprodotto il cortile interno su cui affacciavano le abitazioni. Ad alcune c’era l’accesso attraverso una scalinata esterna (sulla destra). Il ballatoio era coperto da una tettoia che formava l’astraco. In fondo si nota il wafio di accesso.

 

Con le invasioni barbariche e con la terribile guerra greco-gotica, combattuta sulle rive del Sarno, la nostra conca, per i suoi elementi morfologici altamente difensivi, protesse gli abitanti ed accolse anche gente proveniente dalla pianura.

Si costituirono così due arroccamenti sulle zone alte lungo le falde del Pergola a nord - Le Cortine -  e dei monti a sud - Cortina del Cerro -, protetti il primo dallo sperone roccioso di Castelluccia e il secondo dalla collinetta di Chiancarola, da cui si poteva controllare l’accesso alla conca. Inoltre nella zona di Chiusa di Montoro, a causa degli straripamenti del fiume, si formarono acquitrini e paludi che bloccarono l’entrata nella conca.

 

 

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Olio su tela di Nicola Giannattasio

 

 

Il wafio che portava nell’interno di una Cortina. Di qui fu creato, in seguito, l’accesso anche alle abitazioni.

 

 

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Olio su tela di Nicola Giannattasio

 

Di questa cortina si nota l’orto che fu un importante elemento nella storia di questo tipo di abitazione.

Di fronte c’è l’astraco supta et supra (uno spazio a protezione e a servizio delle abitazioni)

 

 

 

Le Cortine dettero l’avvio al grande insediamento di S. Agata, che prima apparteneva a Serino e che a metà del XIII secolo fu diviso in S. Agata di sopra che andò a Solofra e S. Agata di sotto che rimase a Serino.

 

Leggi la storia di S. Agata

 

Questa modalità abitativa si diffuse in tutta la conca ed anche gli altri casali ebbero le loro cortine che rispondevano alla esigenza di tenere unite le grandi famiglie di una volta e che si chiamarono corti.

 

 

Le Cortine di S. Agata e di Cortina del cerro hanno mantenuto la loro struttura fino al terremoto del 1980, poi la ricostruzione ha stravolto questi insediamenti e cancellato questo tipo di abitazione.

 

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Leggi e scarica il libro che studia questo tipo di abitazioni

 

Alle radici di Solofra. Dal Tratturo transumantico all’autonomia territoriale (1997)

 

 

Trovata una cortina al pasteno

 

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Foto ASBECUSO

Interessante muro di contenimento lungo la scarpata del fiume (isca).

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Scala di accesso con le modalità costruttive dell’epoca.

 

Documentata nel XVI secolo era abitata dalla famiglia De Federico

Cosa sono le cortine

 

 

 

Altre località solofrane

 

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