Francesco D'Urso

Nacque a S. Andrea di Solofra nel 1866, da Luigi e Teresa D'Urso in una famiglia di organari, un'arte esercitata dal 1730 e molto apprezzata con premi anche internazionali. Iniziò gli studi nelle scuole locali e poiché mostrò subito la vocazione li continuò nel Seminario di Sarno. Spinto dal desiderio di essere di aiuto agli altri, quando dovette prestare il servizio nell'esercito, scelse di arruolarsi in sanità dove

Dopo il congedo continuò gli studi e fu ordinato sacerdote nel 1890 a Salerno dall'Arcivescovo Laspro e poi conseguì la laurea in Teologia (1894) che gli fece acquisire un Diploma che lo abilitava all'insegnamento.

Nel 1899 fu chiamato a dirigere il Ginnasio vescovile di Amalfi dove stette per cinque anni e dove mise in mostra doti di umanità e capacità di insegnante.

Di questa esperienza abbiamo il discorso tenuto nel corso del suo primo anno in cui egli afferma che il suo primo compito fu quello di conoscere il terreno, su cui lui e suoi colleghi avrebbero dovuto operare, e si accorse che non era molto vasto né fertile, come sperava.

Appena prese l'incarico sottopose gli allievi ad una prova per conoscere la situazione per apportare in tempo i rimedi ed ebbe a costatare che l'educazione in Italia lasciava a desiderare, che gli allievi non avevano fatto un corso regolare delle elementari dove si gettano le basi, che c'era molta confusione e disordine portata dalla diversità di metodo e dei libri adottati. Decise quindi di scegliere libri più adatti alle capacità e allo stato degli allievi.

Nelle classi superiori eliminò la retorica, dando spazio alla letteratura e badando a che le lezioni fossero soprattutto chiare. Speciale cura fu data alla composizione, ampio sviluppo alla lettura con prosatori adatti e all'esercizio della memoria con brani di poesia Fu curato lo studio della lingua latina nella quale si giovò di un professore preparato e di un metodo unico, quello del Gaudino, facendo sì che l'Italiano servisse di aiuto al latino ed ottenendo risultati ottimi, specie nelle prime classi dove non c'era disordine. L'insegnamento del francese e del greco fu affidato al Forcellini ed ebbe ottimo risultato. Lo studio delle scienze avvenne in aule con carte geografiche e buon materiale didattico.

Fu dedicata molta cura alle classi elementari considerate come preparazione al ginnasio.

Si educò il cuore, poiché la bontà è "un utensile di prima necessità", a cui bisogna rivolgere molte cure, visto che da più parti si lamenta la carenza di questo tipo di educazione.

Nulla fu tralasciato a che il Ginnasio fosse al centro della pubblica stima, per il quale il D'Urso chiese che si sostenesse l'opera dell'Arcivescovo che si era molto impegnato per lo sviluppo della scuola, dotandola di nuove aule.

 

Ebbe tra i suoi allievi Francesco Celentano, professore del Fonseca di Napoli e l'arcivescovo di Manfredonia Cesarano.

Ritornato a Solofra continuò l'attività di insegnamento che lo impegnò per tutta la vita e a cui si dedicò come ad una missione. Per dare al suo operato un'azione più organica aprì un collegio privato - "Francesco Guarini" - nel quale passò gran parte della gioventù studiosa di Solofra. Questa sua attività lo prese in modo intenso ma dedicò anche il suo tempo come corrispondente da Solofra di molti giornali della Campania e dell'Irpinia e fu nella redazione anche dei giornali locali curando la pagina della cronaca.

Nello stesso tempo si distinse come predicatore che portava la parola del Vangelo nelle chiese della zona e durante le ricorrenze.  Il 6 giugno del 1919 fu nominato canonico della Collegiata di San Michele Arcangelo, sostituendo Filippo Giliberti.

 

Il 31 maggio del 1892: Baccalaureum in Facultate Teologica.

Napoli, 2 settembre 1894, l’arcivescovo di Napoli Guglielmo Tito di S. Clemente consegna a Francesco D’Urso la “Licenza in Sacra Teologia”

 Roma, 1° ottobre 1942: Diploma di benemerenza di I classe e medaglia d’oro a Francesco D’Urso, insegnante in pensione per il lodevole servizio prestato”. Firmato: Ministro dell’educazione nazionale, Bottai.

 

 

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