Ernesto De Maio

 

Socialista della prima ora, divenne podestà e morì fascista

 

 

Era figlio di Matteo e di Nicolina Roma, nacque il 16 febbraio del 1879 a S. Agata di sotto.

 

Così si legge di lui nello Schedario presso la Prefettura di Avellino nel 1903

 

Nell’opinione pubblica non gode buona fama. È di carattere violento, tenace e provocatore, poco educato, ma di impegno vivo e destro. Non possiede titoli accademici, tuttavia ha sufficiente cultura. Appartiene a famiglia agiata, onesta e in buona posizione sociale. È dedito all’ozio vivendo a carico del padre e si comporta poco bene verso la famiglia. Nel 1899 sottrasse a suo padre alcune migliaia di lire, che dissipò con le donne. Non occupò mai cariche amministrative. Condotta relativamente ai principi sovversivi che professa. È e fu sempre iscritto al partito socialista nel quale però non esercita influenza. Si mantiene in relazione coi partiti di Salerno e di Avellino. Non costa abbia dimorato all’estero. Fussi promotore della lega di resistenza fra gli operai conciapelli di Solofra della quale è presidente, benché ami dissimularlo per evitare compromissioni. È corrispondente dei giornali “Il 1799” di Napoli con lo pseudonimo di Fritz, “Il Lavoratore” di Salerno e la “Cronaca Rossa” di Avellino. Riceve il giornale Avanti, oltre suindicati, ma non costa che ne spedisca. È attivo propagandista e benché non felice oratore, ha tenuto qualche conferenza in Solofra. Serba un convegno sprezzante e baldanzoso verso le autorità per principio e per diminuirne il prestigio. Fu promotore di pubblici comizi in Solofra per la costituzione della lega di resistenza fra i conciapelli, adoprandosi per la sua adesione alla federazione di Milano e alla camera di lavoro di Salerno. Data la sua audacia, costanza e influenza che sempre più sta acquistando nella lega e nella classe operaia in genere nel comune di Solofra e dintorni, può divenire un elemento pericoloso e però merita di essere sorvegliato. È incensurato, non fu mai ammonito, né coatto.

 

E nello stesso Schedario il 17 giugno del 1923:

 

L’arma dei RR. CC. Riferisce che l’individuo in oggetto non professa più idee socialiste e che ora fa parte del Direttorio Fascista del Comune di S. Agata di sotto.

 

(ACS,CPC, n. 5698)

(da A. A. Famiglietti, I miei ricordi, 1989, pp. 111-112)

 

Lo “Schedario” fu istituito nel 1896 presso le Prefetture per far fronte alla situazione insurrezionale dell’ultimo decennio. Le prefetture erano tenute ad inviare al Ministero dell’Interno i dati somatici con fotografia e cenni biografici degli individui considerati per le idee politiche pericolosi e a fare comunicazioni periodiche sull’attività degli stessi.  

 

 

 

Vedi

 

Il Socialismo a Solofra

 

Il processo di fascistizzazione a Solofra e a S. Agata

 

 

 

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