Famiglie solofrane
Garzilli
Secolo XV
In questo secolo si ha nota di diversi membri di
questa famiglia che ruotavano intorno a Ciardullo che
possedeva alle Fontane sottane, per l'attività artigianale della concia,
una conceria lungo il vallone Cantarelle e comprò dagli Zurlo l'acqua di Turci. Avevano beni alle Celentane (Salvatore e
Donato). Si citano Oliviero parroco di S. Giuliano (1459), Pascarello, eletto al governo della Universitas (1476), Francesco finanziatore dello Zurlo
(1495).
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Secolo XVI
Dagli atti notarili dell'inizio del secolo
La famiglia Garzilli (de Garzillo)
è un'ampia famiglia che si raccoglie in uno specifico casale, Caposolofra,
dove è il ceppo dominante, sia nella parte alta che
in quella bassa, e che è stato sicuramente il suo primitivo insediamento,
infatti qui si individua ancora in suo possesso, a metà del XV secolo,
l’antico fondo "castagnito". Se oltre a questo fatto si considerano gli antichi possedimenti
dell’Abbazia di Cava nella zona bassa della conca, a le
celentane, e la consistenza familiare, si può porre come probabile un
impianto in loco anche prima dell’avvento degli Angioini. Il ceppo si diversifica in molti rami della linea cugina, per la cui
identificazione si ricorre, come per le due casate precedenti, al doppio
patronimico. Si qualifica questa famiglia per un’accorta politica
matrimoniale, sia nel casale dove si imparenta con i
Caropreso - una famiglia dominate alle Fontane sottane - sia nelle
attività artigianali, che li lega ai Fasano nella comune produzione delle
scarpe, o nella mercatura, che li porta a intessere legami con Napoli, verso
il cui mercato si dirige il commercio. Perfino il processo espansivo verso
altri casali è accompagnato dall’alleanza
matrimoniale come avviene per un ramo, in questo periodo già consistente, che
si trasferisce al casale Fiume dove si imparenta con i Giaquinto, ivi
dominanti e con i Giliberti del vicino casale della Forna. Qui il ceppo
possiede almeno due botteghe di conceria, presso una
delle quali c’è una scarperia ben avviata con
operai e una buona attività mercantile. Dai dati notarili del secolo si individua
la presenza di botteghe per la concia anche lungo il vallone cantarelle di cui la famiglia ha il
possesso e la gestione. Non è assente nelle attività finanziarie con il possesso di
gabelle, con la partecipazione alla gestione del patrimonio ecclesiale, né
nelle attività della vita comunitaria. Tra i membri si evidenziano un notaio, Altobello, e parecchi che hanno
abbracciato lo stato ecclesiale tra cui, il rettore della chiesa di S.
Andrea, il venerabile Pietro, che è anche canonico della Collegiata e Oliviero che nel 1459 fu nominato parroco di S. Giuliano. Un ramo possiede una cappella in S. Angelo ed una in S. Agostino, il che dimostra una differenziazione avvenuta nel ceppo. Tra i dati distintivi si notano due "honorabilis", Matteo e Bellodoro, grande proprietario di beni ed un Alfonso, detto "lo puzaro di Solofra". |
Il ramo che si è trasferito al Fiume fa capo a Paolo. Tra i
membri ci sono Tore (azzimatore letterato), Paolo,
Matteo (sindaco nel 1529, importante mercante con molte società, rapporti
commerciali specie con Giffoni e fitto di gabelle), Lorenzo, Hercole, Luca (rapporti con Napoli), Bellodoro
(commercio di animali con varie società), Pietro (sacerdote e rettore di S.
Andrea), Altobello (notaio nel 1528), Arturo (frate nel 1531). La famiglia si imparenta con i Giaquinto, dominanti nel casale, oltre ai
beni nel casale di residenza, conserva ancora beni in vari luoghi di Caposolofra
e nella zona di S. Agata. Intensa è l'attività mercantile e
artigianale intorno a due concerie.
C'è una famiglia che
abita a S. Agata tra Tofola e le Casate.
Il ramo più numeroso è rimasto a Caposolofra dove possiede ancora
il Castagnito. Tra i membri Lorenzo (sacerdote), Hercole
(alias Giasi da Agiasio un
capostipite). Ha rapporti con famiglie del posto: Liotta, Corona e Pirolo,
gestisce un forno e possiede una bottega di conceria alle Fontane sottane.
Prodotti commerciati: lana, bestiame, scarpe, vacche,
pelli, suole, argento, scardose, coire,
grano, presotte, sugna.
Già in questo secolo inizia in seno a questo ramo l'artigianato
del battiloro portato a Solofra da una convenzione con
.
Agostino, nacque nel 1527, fu avviato agli studi nel Convento degli
Agostiniani di Solofra, fu ordinato sacerdote e conseguì la laurea in Sacra
teologia e utroque jure.
Si distinse per vigore intellettuale per cui fu nominato Vicario generale e
luogotenente dal vescovo di Sant'Agata dei Goti
(Giovanni Beroaldo) supplendolo durante le assenze
dovute alla partecipazione del preposto al Concilio di Trento. Ecco l'intestazione
dei documenti ufficiali firmati da Monsignor Garzilli: "Dominus Augustinus Garzilli de
Solofra utroque juris sacresque Teologiae doctor, reverentissimi in
Domino Patris et Domini Ioannis Beroaldi u.j.d. Dei et apostolicae sedis gratia episcopi civitatis S. Agatae, in eodem episcopatu in spiritualibus et temporalibus locum tenebns, Vicarius et Officialis
generalis, cum omnimoda potestate etiam conferendi beneficia, etc". Dal 1561 il Vicario
Garzilli fece varie visite pastorali nella sua diocesi prendendo anche severi
provvedimenti come risulta dai Bollari. Dopo la morte del
vescovo, il Garzilli tornò a Solofra e fu nominato Primicerio della
Collegiata dando un valido contributo per la istituzione dei Cappuccini a
Solofra nel Monastero che si stava costruendo accanto alla Chiesa di Santa
Maria delle Selve (1582). Da: Viparelli, Memorie istoriche della città di Santa Agata dei Goti per l'epoca dal principio dell'era volgare al 1840, Napoli, 1841, p. 112; F. Garzilli, Vite religiose nella famiglia Garzilli, Napoli, 1941, p. 10; C. Eubel, Hier. Cath., v. III, p. 109; A. D. di S. Agata dei Goti, Atti visite pastorali (1561-1562); O. Caputo, Sacerdoti salernitani, Salerno, 1963, pp. 112-113. |
Si ricordano i seguenti
canonici della Collegiata: Matteo, arciprete, Pietro, nominato nella Bolla di fondazione.
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Secolo XVII
In questo secolo la famiglia si afferma nel campo della mercatura sostenuta
da una buona attività artigianale intorno a diverse concerie, una delle quali è
specializzate nella lavorazione delle pergamene.
Non mancano uomini di Lettere come Tommaso (ujd) e
Francesco (notaio).
Il ceppo partecipa alla vita della Universitas
con la direzione del governo e la gestione delle gabelle tre le quali quella
del vino.
Si ricordano i seguenti canonici della Collegiata:
Altobello, fino al 1651, quando gli succede nella stessa prebenda e della
stessa famiglia Cesare fino al 1685. Francesco, dal 1664 al 1670. Giuseppe, dal
1644 al 1690.
Le concerie più importanti sono quelle di:
Soccorso Garzilli,
Nobile e Costantino
Garzilli.
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Secolo XVIII
Dalla memoria del notaio
Vito Antonio Grassi dell'inizio del XVIII secolo si ha notizia di
.
Nunziante (1704-1733), sacerdote abitante alle Fontane soprane, cultore di letteratura ed esperto in varie scienze in Napoli. Morì a 27 anni nel 1733. Scrisse molto tra cui una Vita di S. Pantaleone. La sua morte precoce suscitò molti emozioni che determinarono manifestazioni di compianto e di ricordo. |
1714.
Altobello, sindaco di Solofra, insieme al
notaio Giovanni e ad altri eletti della Universitas si reca a Napoli per difendere la comunità per
le liti contro il Duca di Gravina.
Felice Garzilli, nato nel 1656 da Paolo e Prospera Ronca, fu sacerdote
di grande modestia e pietà, attivamente presente nelle campagne con un apostolato
che durò tutta la sua vita. Per oltre cinquanta anni fu rettore della chiesa
del Soccorso al Toppolo, dove la sua famiglia aveva il patronato di una
Cappella, fu cappellano e Primo Maestro dell’Arciconfraternita della stessa
chiesa. Morì nel 1735. |
I Garzilli dal catasto onciario
(1754)
Sorbo
Gaetano, possidente di 70 anni, con la moglie
Giuditta Ronca (70 anni), la figlia Annamaria (46 anni), il genero Barnaba
Ronca (speziale manuale di 53 anni) i nipoti Niccolò (studente 16 anni), Rubinia (13 anni), Lucia (10 anni), Michele (8 anni),
Francesco Antonio (5 anni), Saveria (3 anni). Abitazione di varie stanze
inferiori e superiori con giardino, casa uso spezeria
in affitto dal Monastero di S. Agostino. Impegna nella sua attività 100 ducati.
Cupa-Toppolo-Capopiazza
Arcangelo Garzillo
(figlio del fu Clemente e Orsola Ronca) conciatore di 24 anni, vive con i
fratelli: Michele, coiraro di 22 anni, Angiolo,
chierico di 18 anni, con le sorelle: Cristina di 32 anni (sposerà Pasquale
Argentina di Banzano), Dorotea di 29 anni. Abita in
casa di sua proprietà, possiede una selva a Ischimerola,
una a Campo del lontro.
_____________________
Libero, maestro coiraro
di 31 anni, marito di Felice Maria Giliberti di 25 anni ed ha un figlio,
Pasquale, di 3 anni. Abita in una casa dotale con cortile e scala, possiede due
case al Campo date in locazione ad uso conceria a Felice Caraviello.
_____________________
Nicolantonio, mercante di 74
anni, sposato con Caterina Pandolfelli di 64 anni; ha figli: Vincenzo Niccolò,
negoziante di anni 20 e Mariano di anni 22. Abita una casa propria di più
stanze a La cupa, possiede una selva castagnale ad Acquella, una al Campo. Impegna col figlio Vincenzo 100
ducati per vendita di mercanzie.
Fanno parte di due fuochi autonomi i figli
sacerdoti Marco (abitazione propria con cortile, possiede mezza conceria a Le
fontane soprane, un bosco di querce) e Nicola (possiede metà
conceria al Fiume, casa con stanze e pozzo a Le Fontane soprane).
______________________
Costantino, negoziante di 45 anni, vive con lui
il fratello Carmine (coiraro di 42 anni), con la
moglie Grazia Rutuli di 40 anni, e i nipoti: Rosa (10
anni), Felice Maria (14 anni), Angiola (12 anni). Abita in una casa propria al
Toppolo, possiede una conceria al Toppolo, fitta una parte di conceria da
Giosafat Giannattasio, due magazzini dalla Cappella della Misericordia e da G.
Vittorio Rutuli. Ha una selva castagnale
a Li laurelli. Impegna nell'arte della conceria 400
ducati. Fa testamento nel 1758.
Un fratello Pasquale è morto nel 1747. Possedeva
una bottega attaccata alla casa dietro la chiesa di S. Michele.
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Salvatore, fa carte pergamene, ha 55 anni, abita
una casa propria al Toppolo.
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Vito Garzillo
(detto magnifico, figlio del fu Paolo), mercante di 36 anni, vive coi fratelli
Giuseppe (42 anni sacerdote, possiede varie case alla Cupa, una selva castagnale L'acquella) Massenzio,
negoziante di 31 anni, Carmine Filippo (sacerdote di 28 anni,
patrimonio del padre e dello zio Nicolantonio, possiede una conceria al fiume
locata a Vigilante e la casa dove abita), la sorella Angiola (29 anni) e la
madre Agnese Guarino (64 anni). Abita in una casa propria, possiede una bottega
uso conceria fornita di tutto al Toppolo, un mulo, vari crediti. Impegna 1500
ducati in varie mercanzie.
.
Carmine Filippo, nato a Solofra il 12 febbraio del 1727, fu ordinato sacerdote
nel 1750. Ecco come viene definito: costumi buoni, santi, esemplari;
pietà spontanea; tenacia nello studio. Si dedicò alle vocazioni nella cura delle quali impegnò il suo
patrimonio. Seguiva i giovinetti che presentavano buone speranze di divenire
ministri di Dio, li esortava, li sosteneva, soddisfaceva col suo patrimonio
le rette del Seminario e voleva a suo carico i festeggiamenti per Ecco cosa annotava nel libro delle spese: "Il tutto si
fece per dare gusto a Dio che siamo obbligati di fare la carità e il Signore di
continuo ci provvede. Sia in eterno benedetto! Tutto per la gloria di Dio, ma
è un dovere di carità verso il prossimo bisognoso di nuovi sacerdoti che
amministrino le anime, carità verso i giovani sacerdoti che realizzano la
loro possibilità apostolica, carità verso se stesso che sente più degno della
misericordia divina". Ed ecco la ricompensa che chiedeva: "Signore datemi sempre
lume, a me, ai miei fratelli, e a tutti di casa, di operare sempre bene e mai
male!". L'otto giugno del A Solofra resse Rinunziò al Beneficio della Vestola
(tipo di abbigliamento onorifico) propostagli dal re. Morì a Solofra l'8 gennaio del 1815. Volle che le sue spoglie non
riposassero nei sepolcri della famiglia, ma nella Collegiata nella tomba
riservata ai sacerdoti con questa epigrafe:" sacerdos
/ quod me premit / te manet / marmor". Da: A. D. S., Acta Ordinanda, Solofra, 1570; F. Garzilli, Vite religiose nella famiglia Garzilli, Napoli, 1941, p. 40; O. Caputo, Sacerdoti salernitani, cit., pp. 113-114. |
A questa famiglia apparterranno:
I fratelli sacerdoti Paolo (1756-1848) e Taddeo (1774-1848),
figli di Vito e di Anna Giannattasio.
.
Paolo Garzilli (Solofra 1756- Napoli 1848) Primogenito di Vito ed Anna
Giannattasio, ricevette in Santa Restituta di Napoli (1° dicembre 1776) gli
ordini minori, fu sacerdote nel 1780 distinguendosi per le doti oratorie.
Ebbe la nomina a Vicario di Reggiano col Vescovo Fortunato Pinto,
poi a Vicario generale dal vescovo di Marsiconovo
Carlo Nicodemi, divenendo poi nel 1797 Vescovo di
questa diocesi. Scrisse ai diocesani in quella occasione: "Verremo,
predicheremo, insegneremo a tutti la via della salvezza . Saremo tutto a
tutti e dove la nostra debolezza non giunge, alzeremo supplichevoli le mani
al Padre dei lumi". Il Garzilli fu guidato sempre da un dignitoso
equilibrio da ottenere la stima del nuovo regime infatti il re lo nominò
Cavaliere dell'Ordine reale delle Due Sicilie,
istituito da Giuseppe Napoleone. Fu nominato Prelato Domestico e Assistente al Soglio Pontificio
ed in questa qualità espletò delicati incarichi tra cui quello di far parte
della Commissione incaricata di formare la circoscrizione delle Diocesi per
assorbire i territori appartenenti alle Diocesi soppresse.
In tale incarico il comportamento del Garzilli fu così obiettivo, che, quando
si rese indispensabile l'unione alla diocesi di Potenza di quella di Marsiconovo, di cui egli era titolare, seppe vincere
l'affetto che venti anni di episcopato avevano radicato nel suo cuore e non
ebbe parole di risentimento contro tale soppressione. Nel 1818 venne
destinato alla diocesi di Bovino che era vacante da diversi anni e che ebbe
bisogno di una profonda opera di ripristino delle parrocchie vacanti. Qui
fondò un seminario, apportò necessarie innovazioni negli ordinamenti
amministrativi, restaurò l'episcopato, eliminò molti abusi. Nella sacrestia
della cattedrale si conserva un suo ritratto. Nel 1832 ebbe la sede di Sessa Aurunca, mettendo in atto una serie di miglioramenti
nella cattedrale e nella diocesi. Morì a Napoli nel 1848 e fu sepolto nella
cattedrale di Sessa con epigrafe sepolcrale. Dice di lui il Giliberti nel
Pantheon Solophranum: " Pastorum
sedes spatio constringier arcto / Quum jam convenerit;
semoto aut limite, fines
/ laxari; Paolo commissa haec cura sagaci: / Officii partes cumulatim implevit ad unguem, / sedulus, insomnis". Da: Libro Battezzati della
parrocchia di S. Michele Arcangelo di Solofra; Arch.
Segr. Vat. vol |
Taddeo Garzilli (1774-1848) Nacque a Solofra da Vito ed Anna
Giannattasio, fu sacerdote nel 1785, laureato in u. j. d., ebbe una rara
competenza nelle scienze esatte e fu tra i migliori allievi della scuola del Fregola. Fu Provicario generale dal 1806 al 1808 nella
diocesi di Marsiconovo retta dal fratello Paolo.
Poi fu Vicario generale del vescovo di Capaccio. Nel 1824 con la stessa
carica fu trasferito nell'Archidiocesi di Benevento. Qui risolse una vertenza
tra Hic beatam resurrectionem
expectat Taddhaeus
Garzilli religione innocentia
comitate prope singulari qui ad Bovianensem deinde
Acerram et Acerranam et Sanctagathensem Ecclesiam
erectus mira integritate
et fide gregi sibi commisso advigilavit Ortus pr. non. Dan. A.
MDCLXXIV Obiit III non. Martii A. MDCCCXLVIII Da: A. D. S. Fondo Ordinazioni, Solofra; G. Caporeale, Ricerche archeologiche topografiche e biografiche sulla diocesi di Acerra, Napoli, Iovene, 1893, p. 558; R. Ritzler e P. Sefrin, vol. VII, p. 114; M. De Bartolomeis, Storia di Salerno, sua archidiocesi e provincia di Principato citeriore, Salerno, 1894, p. 94; A. Gliberti, Pantheon Solophranum Carmen, Avellino, 1886, p. 46; F. Garzilli, Vite Religiose nella famiglia Garzilli, Napoli, 1941, p. 122; A. Giordano, Cenno sullo stato antico e moderno di Acerra, Napoli, 1838, p. 16; V. De Luca, Cenno topografico istorico della città e diocesi di Sant'Agata dei Goti, Napoli, Avallone, 1844, p. 44. |
Suor Maria
Irene Garzilli di Vincenzo, riceve la
monacazione in S. Teresa.
In
occasione dell’evento stampa un libro di versi dedicato a suo padre.
Marco Pasquale Garzilli (Solofra 1728-Napoli 1812) Sacerdote e poeta. Nacque
da Carmine e Dorotea Ronca. Pubblicò dei drammi tra cui Il gaudio dei
Pastori a Napoli nel 1760 e *
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Niccolò Garzilli (Solofra 1831- Palermo 1850) Filosofo giobertiano Fu
un fanciullo prodigio mostrando precocità negli studi. Filosofo e studioso di
Gioberti su cui pubblicò nel 1847, ad appena 16
anni. a Palermo Saggio filosofico sulle attinenze ontoloiche
della formola ideale co'
più rilevanti problemi della filosofia secondo Gioberti.
Animato dalle idee giobertiane nel tentativo di
contribuire al primato italiano, partecipò ai moti palermitani del 1848 e
alla spedizione verso il Napoletano subendo il carcere a S. Elmo. Nel 1850
organizzò una congiura a Palermo, la terra da cui era originaria la madre,
che gli costò la condanna a morte come ricorda una lapide a Palermo nel luogo
dell'esecuzione e una strada nel rione del Teatro Massimo. Anche Napoli gli
ha dedicato una strada nel quartiere di Soccavo.
Altre strade a lui dedicate si trovano in vari centri della Sicilia come a Castelvetrano. Vedi
la bella strada di Palermo. A
Nicolò Garzilli è dedicata una scuola elementare di Palermo (www.garzilli.net) Nel
Museo del Risorgimento di Palermo al n.26 c’è una
incisione su zinco intitolata Un condannato alla fucilazione che ricorda il
sacrificio di questo eroe |
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Angelantonio, negoziante di 53 anni, marito
di Annamaria Garzillo (50 anni); figli: Tommaso (33
anni), Soccorso (20 anni), Donato (18 anni) tutti negozianti, Giovanni
(chierico di 16 anni), Niccolò (9 anni), Annarosa (12 anni). Agnese ha sposato
Gaetano De Maio (figlio di Marco Antonio). Abita casa propria di più stanze e
orto (confinante con i beni di Vito Garzillo).
Possiede mezza conceria al Fiume completa di tutto, una selva accosto alla
chiesa del Soccorso, una a Le Cortecelle. Impegna in
mercanzie varie 1000 ducati.
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Angelo Santo di 18 anni, abita in casa
propria a
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Toro
Felice, battiloro di 63 anni, vive coi
fratelli: Benedetto di 42 anni, due sorelle gemelle Agata e Orsola di 50 anni.
Abita in una casa propria con varie stanze e giardino, possiede una vigna a Le
Petrare.
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Sant'Angelo e Strada
vecchia
Ignazio, conciatore di 60 anni, marito di
Giovanna di Tura di 60 anni; figli: Pompeo (30 anni) e Carmine (22 anni)
entrambi artigiani dell'arte del battargento. Abita
in casa di più stanze e giardino alla Strada vecchia (confinante con i beni di
Massenzio Garzillo) presa a censo da Vito Garzillo. Lavora in case sottane ai Volpi locate da
Tommaso di Vita. Possiede una terra al Chiajo.
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Pietro (figlio del fu Altobello) negoziante
di 43 anni, marito di Orsola Giliberti (anni 45); figli: Altobello di anni 3
(studierà legge), vive con lui la madre Grazia Giliberti (84 anni); servi:
Andrea di Pompeo (17 anni), Antonia Corso (50 anni). Abita in una casa del rev.
Onofrio suo fratello. Ha diversi capitali impegnati in crediti, impegna in
mercanzie 1100 ducati.
Onofrio fratello sacerdote con patrimonio e
abitazione propria alla Strada vecchia. Possiede una vigna a Le Petrare, una a Chiusolelle,
un bosco a Lo Serrone.
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Volpi
Massenzio (fratello di Pietro), mercante di 40
anni, marito di Giovanna Petroni; figli: Angiola (10
anni), Teresa (8 anni). Abita in una casa propria con giardino, possiede una
bottega uso conceria sita in località Casa Garzillo
(dote della madre), altre due case per lo stesso scopo, una casa sottana alla
Strada Vecchia detta la botteghella. Ha in locazione
da F. Petrone una casa uso magazzino alla Strada
vecchia. Ha un terremo seminativo arborato vitato al Galdo. Impiega in
compravendita di lana, cuoio e vaccini 1500 ducati.
Nel 1750 i beni stabili furono stimati 1650 ducati.
Deve dal Duca di Vietri di Potenza 1300 ducati e dal
Duca di Belgioioso 1000 ducati. Vari crediti e
Taddeo suo figlio è sacerdote in fuoco
autonomo con patrimonio da lui costituito e dallo zio Gioacchino Giannattasio.
Abita una casa con giardino a
.
Taddeo Garzilli, figlio di Massenzio e di Angela Petrone, nacque a Solofra il 9
marzo del 1699, si trasferì a Napoli per gli studi. Qui prese gli ordini
sacerdotali. Fu rettore in Sant'Antonio viennese in
Napoli, dove visse una vita di penitenza, di generosità e di zelo nel
suscitare le vocazioni. Ebbe dal Cardinale Giuseppe Spinelli la nomina di
Abate beneficiario di Vietri in Potenza nel 1735. Morì a Napoli il 16 maggio del 1761 e fu tumulato nella Chiesa di
S. Antonio Abate. La tomba recò fino alla ristrutturazione della Chiesa degli
anni 1769-1775 la seguente epigrafe: "Sacerdos
D. Thaddeus Garzillus Solophrensis Mezzeni F. Nobilissimi parentis natus. In omni virtutum genere educatus. Orationi assiduus. Maceratione carne et ieiunio insignis. Ecclesiae S. Antoni Abbatis Viennensis Partenopes Rector. In audiendis confessionibus
tam secularum quam Monialum eiusdem. Civitatis preclaris. Propinquis beneficus. Amicis anzius. Quae iugiter si bene institueris melius intelliges quomodo vivere debebis. Obiit aetatis suae. A.
LXX-XVI Kalend. Maii. MDCCLXI. C. Celano, Notizie del Bello e dell'Antico dela città di Napoli, vol. V, Chiarini, Napoli, p. 532; F. Garzilli, Vite religiose nella famiglia Grazilli, Napoli, 1841, p. 23; A. Giliberti Pantheon solophranum, Avellino, 1886; O. Caputo, Sacerdoti salernitani, Salerno, 1981, pp. 117-118. |
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Caposolofra
Lorenzo, battargento
di 43 anni, marito di Carmina di Fenizia (43 anni). Figlia: Angiola (20 anni).
Vivono con lui la sorella vedova (45 anni) e la nipote Lucia (14 anni). Abita
in casa dotale. Possiede una selva castagnale Le Mura
di Tonno. Impegna nella sua arte 400 ducati.
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Luigi (50 anni) vive del suo con la moglie
Maddalena Santoro, il figlio Matteo di 12 anni (studierà legge), con le sorelle
Maddalena (60 anni) e Rosa (58 anni). Abita casa propria di molte stanze,
cortile e pozzo, possiede due case con giardino , altra casa con cortile, una
vigna in località Castello, una selva al Muro di Tonno, un terreno al Greco. Ha
pesi a favore della Cappella del Rosario dei padri domenicani e al Monastero di
S. Teresa.
______________________
Ciriaco, conciatore di 40 anni, marito di
Giovanna Vigilante (35 anni, primo marito Nicolandrea
Scarano), figli: Costantino (4 anni), Elisabetta (8 anni), Maria (6 anni),
Giuseppe (2 anni). Vivono con lui le sorelle Francesca (50 anni) e Agnese (46
anni). Abita in casa propria con giardino, possiede un terreno arbustato a vite a
_______________________
Gabriele, negoziante di 43 anni, marito di
Giovanna Garzillo (42 anni); figli: Nunziante (6
anni), Michele Angelo (2 anni). Abita appartamento proprio con giardino, usa
due case per conceria affittate da Luigi Garzillo.
Pesi vari al Beneficio di S. Lorenzo. Impegna nella conceria di cuoio e pelli
ducati 100. Possiede un mulo da sella.
________________________
Carmine del fu Antonio, mercante di 60 anni,
marito di Dorotea Ronchi (60 anni), figli: Niccolò (sacerdote di 30 anni),
Marco (sacerdote 25 anni), Loreto (si applica ai Tribunali in Napoli di 32
anni), Onofrio (mercante di 28 anni), Giuseppe (mercante di 22 anni). Vivono
con lui: le sorelle Laura (50 anni), Petronilla (42 anni), Elisabetta (zia di
70 anni). Abita in casa propria di più stanze. Possiede due case per uso
conceria con spanditoio e dote necessaria più altri
ambienti adibiti allo stesso scopo, un territorio arbustato
seminativo con masseria di fabbrica a Le fontane soprane, una selva di castagni
e querce. Impegna nella industria e nella mercatura 2100 ducati. Ha vari pesi a
favore della Chiesa di S. Croce, del notaio Giovanni Garzillo,
di Flaminio Ronchi e Niccolò Landolfi.
_________________________
Giuseppe (di Costantino), conciatore di 50
anni, vivono con lui Maddalena Grimaldi (cognata di 46 anni), i nipoti:
Costantino (di 15 anni), Margherita (18 anni), Lucia (13 anni), Rosa (11 anni),
Caterina (8 anni), Marcantonio (4 anni). Altro nipote Alessio Grassi
(negoziante di 29 anni). Abita un sedile di case con giardino, possiede 3 case
dotali di Maddalena. Impegna nella conceria con Alessio 100 ducati.
__________________________
Niccolò (di Felice) calzolaio di 36 anni,
marito di Agnese Donnejaquo (39 anni); figli: Orsola
(18 anni), Santa (12 anni), Colomba (7 anni), Isabella (4 anni). Abita un
comprensorio su cui c'è un antico reddito feudale, possiede due case locate al
canonico Andrea Landolfi, ha locata una casa uso bottega dal Beneficio di S.
Francesco, altra casa in affitto.
__________________________
Filippo (di Rocco), battargento
di 60 anni, vive con Marianna Ronchi nuora di 30 anni e la figlia Grazia (1
anno). Abitazione con cortile e giardino.
__________________________
Salvatore, battiloro di 46 anni, marito di
Giuditta Giliberti, vive con Maria (nipote di 15 anni, ) e Agata (sorella di 39
anni). Abitazione propria con varie stanze e giardino, possiede un bosco di querce
al Muro di Tonno, una selva castagnale a Turci.
Impegna nell'industria di battiloro 75 ducati. Ha un peso a favore della
Collegiata per antico reddito.
____________________________
Giuseppe, lavoratore battargento
di 28 anni, marito di Giovanna Olivieri (28 anni); sorelle: Lucia (33 anni),
Angiola (24 anni), madre Giuditta Parrella (60 anni), zia Geronima Garzillo (58 anni). Abitazione propria di più stanze,
possiede casa uso conceria locata da Gregorio Ronca al Campo, un pezzo di orto
al Campo vicino alla conceria. Pesi a favore della Camera feudale, del canonico
Gennaro Corona, della prebenda primiceriale della Collegiata.
___________________________
Gian Vittorio, lavoratore di conceria di 35
anni, vive con le sorelle: Serafina (34 anni), Agnese (28 anni), Grazia (22
anni). Abita due case proprie. Ha un magazzino per la vendita delle pelli a
Potenza insieme al fratello Angelo.
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Giovanni, notaio di 55 anni, vivono con lui i
figli: Niccolò di 35 anni (con Laura Corona moglie di 40 anni, Maria figlia di
5 anni), Giuseppe di 30 anni, Francesco aiutante di Curia di 33 anni..
Abitazione palazziata su cui è una rendita feudale.
Possiede un terreno arborato alle Fontane soprane, un oliveto a Le Cioppole, un bosco di querce Greco. Pesi alla Chiesa
dell'Annunziata e alla Confraternita della Pietà eretta nella Collegiata.
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Natale, lavoratore coiraro
di 70 anni, marito di Antonia Petruccio (anni 60);
figli: Pasquale (lavoratore coiraro 19 anni), Brigida
(16 anni). Abita in casa propria con vani soprani e sottani.
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Michele, maestro battiloro di 76 anni marito
di Claudia Federichi (64 anni), figli: Carlo (sacerdote di
36 anni che è stato dotato dal padre di una vigna a Le vene), Francesco
(battiloro di 22 anni), Maddalena (di 30 anni, sposerà prima Rutile poi Filippo
Guarino). Abita in una casa con varie stanze soprane e sottane e 9 sottani
adibiti a bottega, possiede una selva castagnale al
Greco, altra selva a Li monaci. Impegna nell'industria sua e altre mercanzie
700 ducati. Maddalena viene dotata sul Monte delle Centenare
sito nella Cappella dei Battiloro di Napoli poiché Michele è battiloro
napoletano.
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Francesco Antonio sacerdote figlio
di Alessio, possiede una casa a S. Lucia e una bottega uso conceria entrambe a
S. Lucia.
In questo secolo sono recensite le
seguenti concerie per le attività del ceppo
·
Bottega
della Cappella del Monte dei Morti
locata ad Arcangelo
Garzilli
sita al Fiume.
·
Bottega
di Carmine Garzillo
sita al Fiume.
·
Bottega
della Cappella del SS. Sacramento
locata a Felice Garzillo
sita al Fiume.
·
Bottega
del Sacerdote Carmine Filippo Garzillo
sita al Fiume.
·
Bottega
di Angelantonio Garzillo
sita al Fiume.
·
Magazzini
di Tommaso De Vita
per la concia di
Ignazio Garzillo
sita ai Volpi.
·
Bottega
di Vito Garzilli
locata a Ignazio Garzillo
sita al Toppolo.
·
Casa
uso conceria del Monte dei Morti
locata a Costantino
Garzillo
site al Toppolo.
·
Bottega
dei fratelli Costantino e Carmine Garzilli
sita al Toppolo.
·
Bottega
di Massenzio Garzilli
sita in località
Casa Garzilli alla Cupa.
Bottega
di Giuseppe Guarino e Salvatore Garzillo
sita al Toppolo.
·
Bottega
di Giuseppe Garzillo
in fitto a Gregorio
Ronca
sita al Campo.
·
Magazzini
di Felice Caraviello
per la coiraria di Libero Garzillo
siti al Campo.
·
Bottega
di Nicolantonio Garzillo
per l’attività di
Tommaso Salerno
sita al Sorbo.
·
Bottega
del Sac. Francesco Antonio Garzilli
sita a S. Lucia.
·
Bottega
di Gabriello Garzilli
locata a Luigi
Garzilli
sita a Caposolofra.
·
Bottega
dei fratelli Marco e Carmine Garzilli fu Antonio
sita a Caposolofra.
·
Magazzini
di Oscar Grimaldi
per la conceria di
Giuseppe Garzilli
sita a Caposolofra.
|
XIX
Paolo Garzilli
(1807-1887)
Nato dal conte Francesco e da
Maddalena Santamaria, fu sacerdote ammesso nel
Clero Palatino di Napoli e prefetto della Biblioteca Brancacciana
di Sant’Angelo a Nido che trasformò in centro di
studi e ricerche. Pubblicò diverse opere. Fu tenuto in gran conto per la sua
cultura e il rigore morale sia negli ambienti napoletani che fuori del Regno.
Fu Revisore dei libri provenienti dall’estero, Socio dell’Accademia di Belle
Arti di Napoli, del Reale Istituto di Incoraggiamento e della Reale Accademia
delle Scienze. Fu insignito di molte onorificenze. A Solofra fu il
patrocinatore del Collegio Canonicale della
Collegiata e promotore della istituzione della chiesa di Santa Maria della
Pietà, accanto al palazzo di famiglia in via Forna. |
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Un rivoluzionario del 1799
Serafino Garzilli, nato a Solofra nel 1772, da Massenzio e Orsola
Pandolfelli, studiò a Napoli dove, per i meriti del cugino vescovo Paolo,
divenne segretario della Curia Arcivescovile. Mostrò interesse per le idee
della Rivoluzione e prese parte a quei fatti. Fu condannato all’esilio a
Marsiglia. Nel 1801 ebbe il condono della pena. Dopo i fatti rivoltosi il
prelato fece un severo atto di riflessione sul suo comportamento e sugli
eventi che lo avevano coinvolto. Era egli portatore non di sentimenti malsani
ed eccitati, ma di una seria visione e di opinioni che non erano in
opposizione con la legge di Dio né con quella degli uomini. Si rese conto che
non c’erano lacune nelle sue idee, anzi queste colmavano le lacune altrui;
che queste consistevano nel fatto che non c’erano stati sviluppi più alti e
più organici. Non aveva egli mancato contro la legge di Dio, che non vieta all’uomo
di darsi un ordinamento piuttosto che un altro, quando siano salve le leggi
morali e religiose; che non aveva mancato neanche contro la legge degli
uomini, poiché essa è legittima e va rispettata perchè risponde ai generali
bisogni ed attua il fine dello Stato, che è quello di un equilibrio
collettivo e benessere in tutti i campi, e che invece diventa una fragile
forma senza sostanza che va travolta. Tuttavia egli si sentì in colpa di aver
turbato la pace dei suoi contemporanei, che per non essere ancora maturi al
nuovo respiro, avevano preso dai fatti avvenuti solo quanto di esteriore e di
riprovevole vi era stato. Le idee che lo avevano affascinato si sarebbero
affermate dopo. Si rammaricava di aver compromesso il fratello Michele che
per ascendere al sacerdozio aveva dovuto ottenere il permesso del Re. (AA.VV.
Vite religiose nella famiglia Garzilli, Napoli, 1961). |
Giuseppe nacque a Napoli da Francesco e Maddalena Santamaria nel 1799, morì giovane nel 1832. Fu una figura
notevole sia quando perseguì con ogni impegno la vocazione, sia nello
svolgimento delle sue attività. Fu Segretario della Commissione di Beneficenza,
nominato dallo stesso Sovrano, che lo giudicò persona di probità e sufficienti
talenti. Incarico che svolse in modo assolutamente gratuito (ASN, Ministero
interni, fasc. 4034). Giuseppe godette del titolo di Conte per assegnazione
pontificia. Per Solofra si adoperò presso il Re per il ripristino del Convento
dei Cappuccini (1830).
Nel
1842 sono proprietari di conceria:
.
Gaetano Garzilli Pasquale Garzilli e
fratelli Giovanni Battista Garzilli e
fratello XX |
Filippo Garzilli
nacque il 18 marzo del 1911 da Lorenzo e Ernestina Napoli. Studiò al
Seminario di Salerno e fu ordinato sacerdote nel 1936 quando fu nominato Mansionario
della Collegiata. Nel 1937 fu parroco. Nel 1944 si laureò in Diritto
canonico. Nel 1948 fu nominato economo della Collegiata. Dal 1951 al 1980 fu
parroco di Bracigliano di S. Severino. |
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