Un discendente della famiglia solofrana
(1900-1971)
Letterato ed autore di Teatro della Roma dell’inizio del XX secolo
Bonaventura Grassi, figlio di Nicola e nipote di Bonaventura di Solofra, visse tra
Cosenza, dove un suo avo si era trasferito nella prima metà del XIX secolo, e
Roma. Nella capitale frequentò il Liceo classico Tasso e poi i corsi
universitari della Facoltà di Lettere alla Sapienza, avendo maestri illustri
come Ernesto Bonaiuti, Adriano Tilgher,
Giovanni Gentile. In particolare di Tilgher fu
allievo ed amico, come mostra un libro dello scrittore con dedica, che egli
conservò gelosamente nella sua Biblioteca. Negli anni ’20 aderì al Movimento immaginista,
sorto a Roma in collegamento con l’analogo movimento culturale russo, del
quale fu massimo esponente il grande poeta sovietico
Vladimir Majakovski. Fu parte non secondaria di
questo movimento e vi contribuì con racconti, novelle
e soprattutto con due drammi: Inferno, scritto in collaborazione con
Umberto Barbaro e Il Rifugio di Prometeo. Il primo fu rappresentato,
con un lusinghiero successo, al Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia nel 1927; il secondo fu in programma per il
1928 presso lo stesso Teatro. Lo stesso Bragaglia
parlò di lui come di una promessa del Teatro italiano in una lista di autori tra i quali figuravano Soffici, Alvaro, Ravegnani, Campanile, Bacchelli. L’attività del Grassi è ricordata in
varie e qualificate opere dedicate alla vita culturale e artistica della Roma
degli anni ’20: Umberto Carpi, Bolscevico immaginista. Comunismo e avanguardie artistiche nell’Italia degli anni
venti, Liguori editore, Napoli, 1981.
L’autore, docente e preside presso Elisabetta Mondello: Roma Futurista. I periodici e i luoghi
dell’Avanguardia nella Roma degli anni venti,
Franco Angeli editore, Milano, 1990. L’autrice è docente
presso Claudia Salaris, Alberto
Cesare Alberti, Sandra Bevere,
Paola Di Giulio, Teatro Sperimentale degli
Indipendenti, Bulzoni
editore, Roma, 1984. Umberto
Barbaro, Il film e il risarcimento
marxista dell’arte, Editori Riuniti, Roma, 1974. Alla fine degli anni venti, con il progressivo
inasprirsi della dittatura, le voci indipendenti furono condannate al
silenzio, tra cui quella del Grassi, che si dette ad
un lavoro impiegatizio. Sposò Anna Arena, di padre napoletano, dotata di
vivace spirito creativo caratteristico delle gente
campana, che, spronata dal marito, produsse raccolte di poesie in dialetto
romanesco e in italiano, per le quali ebbe non pochi premi e riconoscimenti. |
Numero unico della rivista “
Il movimento immaginista sorse a Roma
nei primi anni ’20, sulla scia di analoghe
esperienze culturali russe e sovietiche, che ebbero il loro maggior esponente
in Vladimir Majakovski e che si concretizzarono a
livello delle arti figurative nelle figure di Tatlin,
Malevic, Rodcenko. L’immaginismo romano ebbe in comune con
i russi contenuti culturali e artistici e contenuti
politici. L’esperienza immaginista è caratterizzata
da un rifiuto dell’ordine costituito a livello culturale, artistico e
politico, chiamando a raccolta i vari movimenti di avanguardia
e proponendo moduli creativi adeguati allo sprigionarsi delle nuove energie e
dei dinamismi della moderna società della macchina, dell’industria, del
movimento. Si muove nel solco del futurismo e, rifacendosi alla poetica dell’image, si riallaccia anche a motivi surrealisti. Esponenti dell’immaginismo furono
Umberto Barbaro, Vinicio Paladini, Dino Terra, Paolo Flores, Bonaventura
Grassi, Aldo Ronco, Antonio Fornari,
Elena Ferrari, Mikols Ŝisa, Umberto Forti e altri. Umberto Barbaro fu autore di romanzi, opere
teatrali, ma soprattutto eminente studioso e maestro di cinema; fu direttore
del Centro Sperimentale di Cinecittà,
critico cinematografico dell’Unità, fondatore del cinema polacco nel
dopoguerra. Fu con Vinicio Paladini l’autore del
numero unico “ Vinicio Paladini. Fu architetto e pittore di
buon livello; due suoi quadri erano presenti alla mostra su Casa Balla (il grande pittore futurista) tenuta a Roma alcuni anni fa. Un
suo bel ritratto, opera del pittore Pannaggi, è
presente nella Galleria di Arte moderna di Roma. Aldo Ronco fu discreto pittore e fondatore del gruppo romano Clartè, in rapporto con lo scrittore francese Henry Barbuse. Antonio Fornari fu pittore di
ottimo livello, affermatosi anche negli ambienti parigini, dove operò
per alcuni anni. Paolo Flores fondò e diresse la rivista “Studi Politici”,
che riscosse l’attenzione e l’interesse di Pietro Godetti,
che frequentò il gruppo quando scendeva a Roma da Torino. Elena Ferrari era funzionario
dell’ambasciata dell’URSS a Roma e fu discreta poetessa. Punto di riferimento del gruppo fu il Teatro Sperimentale degli Indipendenti diretto
da Anton Giulio Bragaglia,
uomo di profonda intelligenza e dotato di grande intuito per i talenti
emergenti; il suo Teatro ebbe riconoscimenti internazionali da parte di uomini di teatro come Stanislawskji. |
Copertina del ricordo di Bonaventura Grassi in occasione della sua morte
°°°
Nell’agosto
del 1948 la casa romana del Grassi fu svaligiata,
rimasero solo i libri. In quella occasione egli
scrisse alla moglie: Nulla è perduto della nostra vera, immensa
ricchezza: il nostro amore, la splendida realtà di
Marcello e Paolo, l’avvenire che è nostro e che nessuno ci può rubare! La
nostra casa tornerà festosa come prima, quando, tra poco, saremo di nuovo uniti. Quello che è assai difficile riconquistare
è la salute e l’affetto, l’amore e la stima reciproca. Ora
tutti questi beni noi li possediamo, noi siamo veramente ricchi. Così scrisse ai figli: Siate buoni e giudiziosi come sempre miei
amatissimi figli, senza odio verso gli ignoti sciagurati e col proposito di
far del tutto nella vostra vita per migliorare questa povera umanità. |
Frontespizio dell’opera Inferno,
mistero contemporaneo in 7 quadri, densa di pensosa bellezza.
Edizioni della “Ruota Dentata”.
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Il
ramo della famiglia segue con i figli di Bonaventura, Marcello e Paolo.
Marcello GrassiLibero
docente di Terapia Medica Sistematica dal 1971. Professore
Associato di Terapia Medica e Medicina Termale presso l’Università Ha
ricoperto i seguenti incarichi: membro della Giunta di Presidenza della I Facoltà di Medicina della Sapienza, membro della
Commissione didattica di Facoltà, membro della Commissione di programmazione
didattica di Facoltà, Vice Presidente del Corso di laurea specialistico in
Medicina e Chirurgia C. Autore di oltre 200 pubblicazioni su Riviste italiane e straniere,
di oltre 30 relazioni scientifiche a Congressi medici nazionali e internazionali e di numerose comunicazioni a Congressi. Padre di
Fabio (1963), laureato in lettere moderne e attualmente
Docente universitario ad Istanbul, storico della Turchia moderna, autore di
numerosi saggi e di un libro pubblicato da Zamorani
sui rapporti italo-turchi dopo Paolo GrassiArchitetto
dal 1964. É stato autore, come esperto in urbanistica, di
piani regolatori nel Lazio e in Abruzzo. Ha redatto, con altri
professionisti, il progetto Urbis,
riguardante la riqualificazione della cintura ferroviaria romana con annesso
interramento della tangenziale est. Ha fatto parte, in
qualità di membro esterno, della Commissione edilizia del Comune di
Roma, dal 1980 al 1991 e dal 1999 al É
impegnato nella difesa del territorio e dell’ambiente, in particolare per
quanto riguarda il sistema dei parchi romani, a partire da
quello dell’Appia Antica, e attualmente fa parte
del Consiglio direttivo dell’Associazione Amici del Parco Piccolimini. Cultore della poesia
dialettale romana, ha una passione particolare per l’opera di Giuseppe
Gioachino Belli, dei cui sonetti tiene spesso pubblica lettura. Ha
scritto articoli sui rapporti tra la poesia belliana
e il paesaggio romano e, dal dicembre 2006, fa parte del Centro Studi G. G. Belli presieduto dal prof. Muzio Mazzocchi Alemanni. |
Si ringrazia il professore
Marcello Grassi per aver permesso di scoprire questa bella figura di uomo e di
letterato e per i preziosi documenti forniti.
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