Famiglie
solofrane
Grassi
Famiglia mercantile
di Salerno impiantata anticamente a Solofra in seguito alle immigrazioni
avvenute da questa città.
A metà del XV secolo
appare bene introdotta nella società con Antonio Masullo, detto Sclano,
Crispiano, Santolo, che hanno beni tra il Sorbo e le Fontane sottane
e commerciano col sanseverinese partecipando anche ad attività pubbliche.
XVI
All’inizio del
secolo la famiglia abita in una cortina astracata con introito magno in
un antico possedimento del Sorbo - località sasso - con una diffusa
proprietà sulle pendici dei monti ad est dove ha stretto l’alleanza familiare
con i Grimaldi, i Garzilli (società arte conceria), i Pirolo i Parrella, i
Tura, i Ladi, i Guarino nel cui entourage economico si muovono i suoi
membri con la lavorazione ed il commercio dei loro prodotti, soprattutto
scarpe, e attraverso i quali entrano nel mercato dell’oropelle.
Altra attività
mercantile si coagula intorno al commercio degli animali con Minico detto
"honorabilis" e con Salerno.
Il ceppo emerge nel
ceto clericale con Luca, che fu uno dei canonici facenti parte del primo capitolo
della Collegiata e cappellano di San Agata, e con Bartolomeo.
Altri membri sono:
Alifante, Ettore, Bello, Minico e il figlio Antonio, Valerio ed altri che
commerciano in prodotti conciati, soprattutto lavorano scarpe, sono presenti
alla fiera di Atripalda, ma frequentano anche i mercati pugliesi.
Brando è giudice annuale, Venceslao affitta la gabella della salera.
XVII
Tra i membri di
questa famiglia si individuano: Tiberio, Giovan Pietro, Francesco Camillo,
Orazio e il figlio Sebastiano, Giovanni e il figlio Agostino, Giacinto, Donato
e il figlio Carmine, Marco e il figlio Nicola e il nipote Vito, Giuseppe,
Felice, Ambrosio, Ottavio e il figlio Tommaso, Carlo il figlio Francesco
Antonio. Tutti commerciano nei prodotti solofrani.
Salvatore è canonico della Collegiata dal 1642 al 1681.
XVIII
Dal catasto onciario
del 1754:
Sorbo
Felice, mercante di 32 anni sposato con Angiola Guarino di 32
anni. Vive con i fratelli Andrea, negoziante di 44 anni, Bartolomeo di 11 anni, Pasquale, sacerdote di 30 anni e con la madre Teresa Guarino di 53
anni. Abita una casa propria di varie stanze con giardino confinante col
vallone. Possiede una casa sottana a Capopiazza per suo comodo, una casa uso
bottega ivi, una vigna con casa in località castello, una selva
castagnale La Petinia, una selva con castagni e querce sita in località Muro
di Tonno, una selva a Turci, un boschetto di querciolle al Sorbo.
Ha dei crediti a carico di Filippo Grassi. Impegna nella sua industria di mercantie
600 ducati. Pesi a favore del Monastero di S. Agostino, di S. Domenico, della
Cappella di S. Francesco d'Assisi, della Chiesa della SS. Trinità.
Giuseppe Antonio, negoziante di 53 anni, vivono con lui il fratello
sacerdote Francesco di anni 48, il figlio Gio
Tommaso di anni 20, le figlie Teodora di anni
21, Agata di anni 19, Petronilla di anni 18, le sorelle Teresa di anni 46, Rosa
di anni 44. Abita in una casa propria con vani inferiori e superiori con
cortile, pozzo e giardino. Possiede un terreno arborato vitato, una selva
castagnale detto Bosco di Mezzacapo. Impiega nella mercatura 150 ducati.
Ha dei pesi a favore del Monte della famiglia Giliberti del sacerdote suo
fratello. Suo fratello Francesco possiede un terreno arborato al Sorbo,
una selva a le Ianeste,
Filippo Giacomo, negoziante di 46 anni, sposato con Costanza Grassi, da
cui ha avuto Nicolantonio, di 13 anni alla scuola, Paolo, novizio di 11 anni, Serafina di 20 anni che vive con lui
col marito Michele Rubino, negoziante di 28 e col figlio Felice. Abita una casa
propria di più stanze soprane e sottane. Possiede una selva castagnale detta Sasso.
Impiega nella mercatura 150 ducati. Ha dei pesi a favore di Felice Grassi e di
Gregorio Ronca.
Francesco Grassi, merciaio di 55 anni, sposato con Orsola Criscillo
di 38 anni, da cui ha avuto Michelangelo, negoziante di 20 anni, Angiolo, battargento di 18 anni, Marianna di 2 anni. Abitazione
propria con orto sita al Sorbo. Possiede un terreno arborato castagnale
con querce in località sotto le mura dei Cappuccini, una selva
castagnale detta Tagli. Ha dei pesi a favore della chiesa della SS.
Annunziata e del Beneficio di S. Lucia.
Carmine, possidente di anni 80, sposato con Vittoria Giliberti di
69 anni. Vive con la sorella Maria di 92 anni, coi fratelli Agostino (nato nel 1710,
canonico della Collegiata dal 1744 al 1761) e Francesco (canonico della Collegiata dal 1761 al 1790) . Fanno parte
del suo nucleo il figlio Gennaro, di 40 anni, casato in Francia, il figlio Giovanni, speziale manuale
di 31 anni, Michele, senza impiego di 28 anni, Felice, cavallaro di 50 anni con la moglie Carmina Vigilante di
50 anni e con i figli, Fortunata di 24 anni, Angiola, di 22 anni. Altro figlio Giuseppe di 30 anni con la
moglie Marianna di 25 anni. Abita in una casa propria con varie stanze.
Possiede un cavallo da sella. Impiega nella mercatura 200 ducati. Agostino
possiede una casa con due stanze al Sorbo, un orto ivi, un terreno
arborato detto Bosco di mezzacapo.
Bonaventura figlio di Vitantonio è regio notaio. Suo figlio Vitantonio è notaio nel
1770. Fu autore di un manoscritto detto Zibaldone Ronca dove raccolse
documenti e notizie su Solofra.
XIX
In questo secolo si
ricordano Vincenzo di Lorenzo, dottore fisico.
Bonaventura, figlio di Vitoantonio, notaio.
Un diretto discendente di questo ramo
del ceppo
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(n.
1806)
Nato da Nicola Vincenzo e da Rosa Giliberti il 29 dicembre
del 1806, studiò medicina e fu chirurgo primario presso l'Ospedale degli
Incurabili e la Marina. Fece parte dell'Accademia medica chirurgica come Socio
onorario. Fu decorato dell'Ordine cavalleresco di S. Giorgio e di Francesco I.
Pubblicò nel 1844 a Napoli Medicina militare e navale e Dizionario
militare italiano ad opera del Ministero di Stato.
XX
Una
famiglia di artisti del pennello
Tullio e Renato
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