Le opere del Transetto della Collegiata

di S. Michele Arcangelo

.

Cristo tra gli angeli nel deserto

Annuncio a Maria della resurrezione

Vergine assunta

Battesimo di Cristo

Adorazione dei pastori

Liberazione di S. Pietro

Anna Gioacchino e l’Angelo

Disputa di Gesù coi dottori

L’Annuncio ai pastori

Sogno di Giuseppe

Annunciazione

Annuncio a Giuseppe della fuga in Egitto

Visione di Zaccaria

Gesù tra i dottori

L’Angelo e le tre Marie

Cristo nell’orto

Circoncisione

Annuncio ad Anna e Gioacchino

Riposo in Egitto

Presentazione della Vergine al tempio

Cena di Giuseppe

 

Nel 1636 Francesco Guarini fu emancipato dal padre il che lo rendeva autonomo nella gestione della bottega prima della morte del padre (1636).

 

Nello stesso anno l’artista stipulò con i procuratori della Collegiata il contratto di esecuzione delle tele.

Francesco Guarini di S. Agata di Solofra emancipato dal padre mediante atto del notaio Claudio Ronca stipula con i procuratori e gli economi della chiesa di S. Michele Arcangelo (don Vincenzo Petrone, Giovanni Nicola Guarino, Giovanni Vittorio Fasano, Francesco Ronca, Giovanni Petrone) una convenzione per fare “numero venti uno più o meno” quadri “de pittura de novo testamento con certa altre istorie dell’Angioli o dell’Apocalisse” entro un anno e mezzo per 10 ducati ogni quadro che saranno apprezzati da due pittori […] (ASA, Notai Avellino, B 6638, ff. 5 e 6).

I tempi di esecuzione erano molto esigui (in 18 mesi 21 quadri) quindi è probabile che molte tele già erano eseguite. Guarini accumulò 4 anni di ritardo.

Cristo nell’orto (1632-1634),

La Liberazione di S. Pietro dal carcere (1632),

Il Sogno di Giuseppe (1633) con figure solidamente costruite, essenziali, scabre, primitive. L’Angelo annuncia a Giuseppe la fuga in Egitto (1633), espressione di un’arte che trasforma in poesia la vita quotidiana e colloca questa violenta visone al di là delle ricerche del de Ribera.

La disputa di Cristo tra di dottori (1634).

La Circoncisione di Cristo (1635) che mette in risalto il momento polemico della pittura guariniana e accosta l’artista ai ribelli naturalisti del suo tempo.

L’Annuncio ai pastori (1635) è l’opera più paesana e significativa del Guarini pittore del suolo natio, memore degli umili pastori, dei conciatori di pelli e dei fabbricatori di cotti.

La Visione di Zaccaria (1637) con monumentali espressione di una grande potenza interpretativa.

La presentazione della Vergine al tempio (1640),

L’Angelo che annuncia a Gioacchino e Anna il concepimento della Vergine (1640-1642),

La Vergine assunta (1642-1644),

L’Annuncio a Maria, (1642) una pagina di realistica e rude poesia che esprime la predilizione dell’autore per le figure in primo piano con pochi elementi che definiscono l’interno,

Il battesimo di Cristo (1643),

Cristo confortato dagli Angeli nel deserto (1645),

L’Angelo annuncia a Maria la resurrezione di Cristo (1645),

L’Angelo annuncia la resurrezione alle tre Marie al sepolcro (1650),

Adorazione dei pastori,

L’Angelo tra Anna e Gioacchino,

Cena di Giuseppe,

Riposo in Egitto (1640),

Disputa di Cristo con i dottori.

 

 

Da R. Lattuada, Francesco Guarino da Solofra nella pittura napoletana del seicento, Napoli, 2000.

Manda un messaggio

Home

 Pagine dedicate a Francesco Guarini