Famiglie solofrane

 

Guarino

 

Il ceppo dei Guarino è il più numeroso in assoluto ed è quello che ebbe la maggiore distribuzione sul territorio con un alto intreccio e un proliferare di rami tanto che si sentì il bisogno di indicare i suoi membri con il ricorso al doppio patronimico. Si individuano una trentina di linee cugine.

Di origine normanna, il suo impianto sul posto si può far risalire tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, quando già appare tra le famiglie più importanti della comunità solofrana.

Proviene sicuramente dalla Puglia, tra cui il ramo risalente a Marcullo da Ariano (allora di Puglia) legato all’industria armentizia, quello del giudice Manerio (1301), quello che faceva capo a Giovan Pietro (uno degli indultati del 1341), il cui figlio Martino, alcuni decenni dopo, possedeva dei beni intorno a S. Agostino, al notaio Benedetto (1442) e al ramo che si era insediato in una cortina di S. Agata detta de li guarini. Nel 1442 ben sette frati di S. Agostino appartengono a questo ceppo da far pensare ad una feudalizzazione del Convento tenendo presente che esso era al centro dell’attività mercantile solofrana con le sue botteghe e con la protezione che dava a questa attività. Anche in seguito in questa istituzione in pratica non mancò mai un Guarino. Nel 1454 l'arcivescovo di Salerno concesse a Stefano il jus sulla cappella di S. Maria di Loreto, sita al casale Sorbo nei beni di Pietro.

 

XVI

Il ceppo è dominante nell’arroccamento alto medioevale di Cortina del cervo o de le Casate che si sviluppò intorno ai fratelli Ciarullo, Marcullo, Agansillo, Donato. Qui si individuano diversi rami che fanno capo a Gentile, da cui si diramano le importanti famiglie di Colella, di Guglielmo, di Giulio, di Mazzeo, di Marco; altri rami sono quelli di Gesomondo, di Rubino, di Augustino, di Ruberto, di Stefano, di Rubano, di Augustino. La località Pastino di questo casale è abitato dalle famiglie di Annibale, di Andrea, di Solomando, che a loro volta hanno altre ramificazioni.

Questo insediamento si allarga alla Fratta con Solamondo, Sinibaldo (del ramo dei Rutolo) e Ottaviano, dove hanno il patronato della chiesa di S. Giuliano, al Fiume col ramo di Paladino e ai Burrelli, dove abita la famiglia di Bianco e si estende agli insediamenti del fondovalle per unirsi ad un altro grande insediamento che da S. Agata giunge ai Balsami in modo da interessare tutto il territorio solofrano.

Vale sottolineare l’insediamento di S. Agata di Solofra che occupa tutta la fascia pedemontana del Pergola con il grande ramo de Rutolo e con quelli de Mosè, de Gerunte, de Sarro, de Cola, che abitano l’antica cortina de la corte dei garofali. Questi rami si allargano scendendo alle Fontane sottane con Ragone e Stefano, e con Aurelio, figli di Augustino, al Toro con Jacobo; continuano a Caposolofra dove i Rutolo hanno un forno, proseguono alle Fontane soprane con un’importante cortina, verso il castello, della famiglia di Rutolo e dei figli, e al Vicinanzo con Galante, fino a giungere al Sorbo con un altro ramo dei Rutolo, che fa capo a Colella, ad Andrea ed a Pietro che hanno il jus di patronato della Chiesa di S. Maria di Loreto.

Questa ampia presenza è sostenuta da una fitta rete di legami matrimoniali che praticamente lega i vari rami a tutte le famiglie presenti nei casali ove risiedono con le quali svolgono soprattutto attività commerciali.

La stessa caratteristica di invasività ed ampiezza si trova nelle attività locali nel senso che i Guarino sono presenti in tutti i campi della economia locale, non specializzandosi in alcuno, ma accogliendo tutti gli stimoli che vengono dall’ambiente economico locale. Questa caratteristica si nota quando, all'inizio del secolo, si introdusse a Solofra l’oropelle, verso cui subito si volse la loro attenzione, infatti essi non perdettero l’opportunità di aprirsi a questa attività sfruttando la residenza a Napoli. In questa occasione si creò un'alleanza con i Giliberti, con i Ciccarello e con i Ronca che sfruttò la lavorazione delle scarpe di oropelle, prodotto che il ceppo seguirà anche con altri membri (Giosia, P. Angelo, Giulio de Gentile, Diomede e Luca), sempre in società con i Ciccarello e con i Ronca ai quali fu unito anche da legami matrimoniali.

L’attività di concia è esercitata con due concerie al Fiume, in cui sono impegnate due famiglie del ramo dei Rutolo (Palamide e Cortesio), con una a Caposolofra (Sinibaldo), una a S. Agata (Antonio e Gioe de Sarro de Rurolo), un’altra alla Fratta con Rubano, ed una alla Forna (Ciardo di Tommasetto Guarino). In queste botteghe si svolgono tutti i tipi di concia tra cui anche quella delle pergamene. Non inferiore è la produzione delle scarpe (in località potechelle con Rinaldo, Luca, Palamide, Antonio, Vincenzo, Masello), dei cordami, dei prodotti concianti (dal visco, all’amindolis, al fruscamine, al sommacco), della calce (Bello ha una calcaria con Savignano), dei panni, della lana, degli animali. Questi prodotti, dopo essere stati raccolti nelle botteghe della platea ed affidati a mercanti, prendono le vie dei mercati del Regno, non ultimo quelli della Puglia. Una famiglia del ramo di S. Agata è impegnata nell’arte del fabbricare.

Più importante è l’impegno nelle attività finanziarie con la gestione delle gabelle, soprattutto di quella della carne poggiata su una beccheria che fornisce una buona quantità di carne salata e che è sostenuta anche da un società. Allo stesso modo si trova il ceppo impegnato in tutte le modalità mercantili, dai vari tipi di società alle varie situazioni creditizie, anche nella gestione della finanza pubblica.

Naturalmente è presente nella vita comunitaria, nel governo della Universitas, nella gestione del Tribunale locale, dove le famiglie delle Casate con i suoi giudici è nettamente dominante, nella vita ecclesiale con vari frati in S. Agostino. Diversi sono i prelati impegnati nella gestione di chiese e cappelle e istituzioni religiose (Francesco, cappellano di S. Andrea, Riccardo in S. Giacomo, Luciano S. Croce), importante la presenza di tre membri, (Angelo, Pietro Angelo e Ottaviano) nel collegio canonicale della Collegiata, che sottolinea il legame antico ed ampio con la chiesa. Da citare due membri dei rami de Gentile e de Gerundo che fanno parte della Commissione degli Statuti.

In S. Angelo la famiglia ebbe il jus della Cappella di S. Giovanni Battista intorno alla quale si sviluppò un contrasto con la famiglia Ronca, un ramo della quale si era unito a quello dei Guarino per cui si formò la famiglia Guarino detto Ronca (che è un modo di indicare l'unione di due famiglie importanti).

Vari rami di questo ceppo ebbero importanti botteghe di oropelle come quelle di Brando, Francesco e Domenico Guarino che mantennero vivo il rapporto con Napoli, dove abitavano alcuni della loro famiglia e dove svolgevano l’arte. 

 

XVII

 

In questo secolo il ceppo continua ad essere molto numeroso. La famiglia più rappresentativa è quella del pittore Francesco Guarini.

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Francesco Guarini

(Solofra 1611-Gravina di Puglia 1651)

Innovatore della pittura napoletana del Seicento alla scuola del Caravaggio

Pinacoteca Guarini

Perché il cognome è Guarini

 

 

XVIII

 

Nel Catasto onciario sono censite le seguenti famiglie:

 

Sorbo

Marcoantonio speziale di 83 anni, sposato con Maria Ferrazzano (82 anni), con i figli Bartolomeo (sacerdote di 44 anni), Tommaso (speziale di 42 anni), la nuora Angela Giliberti (44 anni), il nipote Gaetano (2 anni), la figlia Caterina (40 anni). Abitazione propria di più stanze e giardino, casa sottana alla piazza pubblica in fitto dal Monastero di S. Agostino. 

 

Cupa-Toppolo-Capopiazza

Pietro Paolo, possidente di 53 anni, sposato con Santa Caropreso (di 45 anni) con i figli Pasquale (sarto di 20 anni), Annarosa (di 19 anni), Orazio Antonio (studente di 13 anni), Antonia (15 anni), Michele Angelo (studente di 12 anni), Felicia (2 anni), Giovanni (6 anni) e Nunziante (5 anni). Possiede l'abitazione di 10 stanze alla Cupa. Ha dei crediti di ducati 500 a carico di Giovan Battista Caropreso per la dote della moglie, di ducati 1500 a carico di Filippo Guarino e di ducati 500 a carico di Sabato Guarino e nipoti. Alla famiglia appartiene il nipote sacerdote Carmine Antonio che possiede una vigna con casa sita in località sotto le vene, una selva castagnale, ivi ed un capitale di 250 ducati a carico della famiglia Caropreso.

Agostino, negoziante conciario di 35 anni, sposato con Giaquinta Tura (34 anni), con i figli Giacinto (studente di 12 anni) e Giuseppe Antonio (studente di 10 anni) e la madre Teresa Corogliano (di 55 anni). Possiede la casa di abitazione di varie stanze alla Cupa, una casa uso conceria in affitto dal Monte della famiglia Giuliani, una selva castagnale a li Laurielli, una selva macchiosa con alberi selvaggi detta la Cortinella, una selva castagnale a le Fratte, vari crediti, una mula da sella. Impegna nella sua industria 500 ducati. Ha un peso a favore del Monte della famihlia Giannattasio.

Angelo Antonio, negoziante di 52 anni, sposato con Maria Giliberti (41 anni), con i figli Nicola (negoziante di 20 anni), Giuseppe (seminarista di 18 anni), Agostino (studente di 15 anni), Vincenza (14 anni), Lorenzo (9 anni), Antonio (3 anni) e Fortunata (1 anno). Possiede la casa di abitazione con varie stanze, orto, una selva castagnale al Liarvo, una selva in località Selva Piana. Impegna 200 ducati in varie negoziazioni. Ha vari pesi a favore della Cappella di S. Giovanni, della Collegiata e della Chiesa di S. Lucia.

Francesco, conciatore di 58 anni, sposato con Rosa Barbarisi (40 anni), con i figli nascono Veneranda (11 anni), Gennaro (10 anni), Teresa Maria (5 anni), Vincenzo (3 anni) e Matteo (3 mesi). Ha in fitto la casa di abitazione e una casa uso bottega da Angelo Pacifico.

Nicola di Francesco, lavoratore sartore di 15 anni, con la madre Emilia Guarino (vedova di 65 anni), con la sorella Maddalena (bizoca di 40 anni), con i nipoti Francesco e Felicia Mosca. Possiede un sedile di case con 9 stanze in Piazza, con giardino, una selva castagnale sita a le Cantarelle o Cassito.

Giuseppe di mastro Domenico, lavoratore di conceria di 40 anni, sposato con Serafina Criscillo (di 40 anni) con i figli Grazia (8 anni), Domenico (6 anni), e con la madre Beatrice Giannattasio (di 65 anni) Possiede la casa di abitazione al Toppolo con giardino, un sedile di case in affitto a Salvatore Garzillo, un terreno boscoso in località li Laurielli. Impegna nella conceria 100 ducati. Ha vari pesi a favore della chiesa della SS. Trinità, della Camera feudale di Carmine Troisi del Vicinanzo.

Giuseppe, conciapelli di 22 anni, con i fratelli Pasquale (conciapelli di 15 anni), Antonio (conciapelli di 16 anni), Vincenzo (di 9 anni), con le sorelle Primavera (di 20 anni) e Lucia (5 anni), con la madre Dorotea Guarino (vedova di 45 anni), la zia Teresa (di 65 anni). Possiede la casa di abitazione e una selva castagnale a li Laurielli.

Marsilio, officiale in partibus della Regia Dogana di Foggia di 40 anni, sposato con Rosa Giannattasio con i figli Giuseppina (di 6 anni), Michele Arcangelo (di 4 anni) e Giuseppe Antonio (di 1 anno). Vive col cognato sacerdote Pasquale Giannattasio nella casa patrimoniale ed orto dello stesso.

Fabrizio fu Luca, lavoratore coriaro di 19 anni, con la madre Caterina Garzillo (vedova di 50 anni). Possiede un sedile di case alla Cupa, un credito a favore di Teresa Fiordalisi, tutrice degli eredi del fu Carmine Garzillo.

 

Sant'Angelo e Strada vecchia

Antonio di Giuliano, conciapelli di 40 anni, sposato con Maddalena Giliberti (39 anni) con le figle Marianna (9 anni), Nicoletta (5 anni). Abitazione in affitto dal Monte dei Morti.

Biaso, mastro in arte pergamene di 44 anni, sposato con Angela Guarino (45 anni), con i figli Anna (11 anni), Felice Maria (9 anni), Lucia Rosa (5 anni), con la cognata nubile Anna Maria (50 anni). Possiede un divisorio di case dotali a Piedi di S. Angelo ha un peso di 100 ducati a favore di Fortunata Fuarino sua cognata.

Carmine, conciapelli di 66 anni, con i figli Teresa (21 anni) e Michele (conciatore di 18 anni). Possiede l'abitazione con orto alla Strada Vecchia, 1/2 conceria in comune col fratello Giovansanto al Toppolo, una selva a Chiancarola. Un peso a carico del Monastero di S. Agostino.

Taddeo, corredatore di 24 anni, sposato con Anna Ferrandino (di 20 anni), col figlio Pasquale (1 anno), con il fratello Michele (coriaro di 20 anni) e la sorella Fortunata (monaca bizoca di 30 anni). Abitazione propria alla Strada Vecchia. Peso a favore della Collegiata.

Domenico, bracciale di 54 anni, sposato con Carmina Barbarisi (45 anni), con i figli Grazia (15 anni), Giuseppe (8 anni), Salvatore (bracciale di 18 anni) e Giovanna (4 anni). Abitazione propria ai Piedi di S. Angelo.

Filippo, soldato di campagna di 40 anni, sposato con Giovanna Bizzarro (42 anni) con i figli Angiola (15 anni) e Rosa (8 anni), con la madre Chiara Guarino (66 anni). Possiede la casa di abitazione con cortile alla Strada Vecchia, un terreno boscoso le Cortinelle. Ha un peso a favore del Monastero di S. Agostino.

Filippo, sarto di 60 anni, sposato con Cecilia Garzillo (60 anni) con i figli Nicola (sarto di 28 anni), Ciriaco (conciatore di cuoio di 26 anni) Maria (24 anni), Vincenza (18 anni). Possiede l'abitazione di più membri soprani e sottani alla Strada Vecchia. Ha una bottega in affitto dalla Collegiata. Un peso a favore della Cappella di S. Maria delle Grazie.

Nicola, salsicciaro di 45 anni, sposato con Felicia Ronca (33 anni) con i figli Carmine Antonio (lavoratore conciapelli di 14 anni), Pietro (6 anni), Tommaso (2 anni), Orsola (12 anni), Giuditta (10 anni), Marianna (8 anni). Possiede l'abitazione di varie stanze a Piedi di S. Angelo, una casa alla Cupa, una casa sottana uso bottega in Piazza fittata a Domenico Troisi, un capitale a censo a Giovanni Aleide. Impegna della sua attività 150 ducati.

Paolo conciapelli di 23 anni, con le sorelle Caterina (20 anni) e Marianna (15 anni), e con la matrigna Antonia Ronca (50 anni). Possiede l'abitazione di varie stanze a Piedi di S. Angelo, una casa con due stanze e cortile ai Volpi. Un peso a favore di Marco Antonio de Donato.

Nicola, maestro coriario di 56 anni, sposato con Rosa Pennacchio (50 anni), con i figli Stefano (battargento di 22 anni), sposato con Carmina Famiglietti (25 anni). Abitazione propria con cortile alla Strada vecchia. Ha un peso a favore della Collegiata.  

Gio Santo, conciatore di coire di 55 anni, sposato con Feliciana Scarano (50 anni), con i figli Lucantonio (condiatore di coire di 16 anni), Pasquale (13 anni), Francesco (9 anni), Serafina (21 anni), Benedetta (18 anni). Abita la casa patrimoniale del figlio sacerdote Francesco alla Strada vecchia. Possiede mezza conceria al Toppolo , una casa al Sorbo, una selva castagnale a li Laurielli, mezza selva al Sorbo. Ha un peso a favore del Monastero di S. Agostino.

 

Balsami

Antonio, mastro coriaro di 44 anni, sposato con Maria del Mastro (32 anni), con la madre Angela (59 anni). Possiede l'abitazione con vani inferiori e superiori, orto e stalla, una selva castagnale il Molino e una selva boscosa le Fratte. Ha un credito a carico di Felice Caraviello ed un peso a favore della Chiesa di S. Maria delle Grazie. Impegna nella sua industria 100 ducati.

Giacomo, lavoratore di conceria di 33 anni, con il figlio Michelangelo (12 anni) e i figliastri Orsola Angelastro (35 anni) e Nicola Angelastro (20 anni). Abitazione propria di più vani.

Quintiliano, aiutante di conceria di 38 anni, sposato con Grazia Ronca (22 anni) col figlio Sebastiano (1 anno), con la madre Angela Pandolfelli (64 anni), il fratello Nicola (28 anni) la cognata Antonia Ronca (23 anni). Abitazione dotale della madre con cortile e altra casa in fitto da Tommaso Ginolfi.

 

Volpi

Cristofaro, coiraro di 43 anni, sposato con Angela Bruno (40 anni) con i figli Giuseppe (calzolaio di 15 anni), Carmine Antonio (calzolaio di 16 anni), Clemente (13 anni) e Michele (4 anni). Abitazione propria di più stanze e cortile.

Francesco, pizzicarolo di 50 anni, sposato con Geronima Petrone (44 anni) con i figli Vincenzo (6 anni) le gemelle Orsola e Anna (10 anni). Abitazione propria con soprani e sottani e giardino, selva castagnale macchiosa a le coste di S. Biagio. Pesi a favore della Congrega del Soccorso, del Monastero di S. Domenico e di Francesco Guarini.

Francesco, conciapelli di 73 anni, con il figlio Alessandro (conciatore di 56 anni), la nuora Beatrice Grimaldi (54 anni) i nipoti Donato (conciapelli di 30 anni), Aniello (conciapelli di 23 anni), Rosaria (27 anni), Angiola (24 anni), Rachele (18 anni). Abitazione propria di varie stanze con giardino, conceria al Fiume, selva a le Donnole, bosco da legna in località Jatamani. Pesi a favore della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli. Ferdinando figlio sacerdote con suo patrimonio, una casa ai volpi, un terreno arborato dietro la Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, un terreno arborato a le Ianeste. Gio Antonio sacerdote di patrimonio una selva in località Iatamari.

Felice, conciapelli di 26 anni, sposato con Apollonia Maffei (32 anni) con i figli Donatantonio (2 anni) e Giuseppe (1 anno), con i fratelli Ferdinando (cardalana di 22 anni) e Annarosa (18 anni). Abitazione propria di varie stanze, terreno boscoso a Camponici.

Gaetano, calzolaio di 50 anni, sposato con Rosa Nigro (50 anni) con i figli Michele (5 anni) e Donato Antonio (3 anni), Abitazione propria con cortile, casa locata a Carmine Antinolfi.

Giovanni di Costantino, negoziante di 20 anni, con la madre Anna (di 56 anni) lo zio sacerdote Domenico (68 anni), il fratello sacerdote Marsilio (26 anni), le sorelle Feliciana (30 anni), Costanza (28 anni), Teresa (21 anni), Caterina (17 anni) e il fratello Antonio (studente di 13 anni). Abitazione di varie stanze con giardino. Possiede una casa con soprani e sottani al Toppolo, una casa con orto ivi. Impegna nella sua attività 200 ducati.

Gaetano, negoziante di lane di 34 anni, sposato con Vittoria Ferrara (18 anni) con la figlia Lucia (2 anni). Abitazione propria e giardino, selva castagnale e boschetto a lo Chiajo. Impegna nella vendita di lana 500 ducati.

Gabriele, conciatore di corie, con Maria Pascale (vedova del fratello Nicola di 51 anni) con i nipoti Donato (conciapelli di 24 anni), Michele Arcangelo (di 16 anni), Marco (11 anni), Gelsomina (31 anni), Anna Rosa (25 anni), Lucia (22 anni), Celestina (20 anni). Abitazione propria con cortile, giardino e pozzo, casa di varie stanza locata ad Angelo De Vita, selva a lo Trecco, terreno a macchia a la Costa di S. Maria. Peso a favore del Monastero di S. Agostino e della Camera feudale.

Gabriele, bracciale di 19 anni, con la madre Angela Ferrandina (40 anni) e il fratello Giuseppe (bracciale di 16 anni). Abitazione in fitto.

Matteo fu Michele, negoziante di 40 anni, sposato con Elisabetta de Auria (30 anni), con i figli Michele (5 anni), Angiola (3 anni), Livia (3 anni), coi fratelli Nicola Antonio (sacerdote di 60 anni), Vito (negoziante di 51 anni), e con lo zio Saverio (negoziante di 50 anni). Abitazione di varie stanze. Impiega nella mercatura 500 ducati. Di patrimonio del sacerdote Matteo due case ai volpi ed una selva in località chiancarola.

Sabato, negoziante di ‘pannamenti’ di 65 anni, sposato con Anna Tura (60 anni), con i figli Carmine (sacerdote di 35 anni), Matteo (sacerdote di 27 anni), Alessandro (negoziante di pelli e lane di 30 anni), Pasquale (negoziante di 21 anni), Felice Antonio (17 anni), con la sorella Rosa (56 anni e vedova di Sabato) Abitazione di 13 stanze, un'altra data in affitto, una selva alla costa di Chiacarola (metà patrimonile del figlio Matteo sacerdote). Ha vari crediti e pesi. Possiede 2 buoi aratori. Impegna nella sua attività 300 ducati.

Angiolo Andrea, battargento di 50 anni, sposato con Angiola Ziccardi (50 anni), col figlio Alessio (battargento di 25 anni) la nuora Grazia Petrone (di 23 anni), le figlie Orsola (18 anni) e Vincenza (10 anni). Abitazione propria, terreno boscoso a lo Chiajo, selva castagnale a Bagnaturo. Pesi a favore della Cappella di S. Basilio.

Filippo, negoziante di 44 anni, sposato con Anna Garzillo (40 anni) i figli Francesco Antonio (studente a Napoli di 14 anni), Gio Santo (studente di 11 anni), Maddalena (17 anni), Donatoantonio (7 anni), Nicoletta (5 anni), Rosa (2 anni), Teresa (1 anno, la serva Grazia Luciano (18 anni). Abitazione propria con giardino, orto arborato, ivi, boschetto a Salamari, terreno boscoso a il Trecco, vari crediti e pesi. 

 

Caposolofra

Domenico fu Francesco, lavoratore coriaro di 16 anni, con la sorella Marianna (12 anni) e la madre Grazia Solimene (36 anni).

Bartolomeo, merciaro, sposato con Maria Vigorita con i figli Grazia, Andrea, Cecilia e Lucia e la suocera Orsola Troisi.

Alessandro, negoziante di cuoio e pelli di 53 anni, col figlio Michele (negoziante di 26 anni) con la nuora Chiara Garzillo (25 anni). Abitazione con giardino. Impegna nella sua industria 200 ducati.

Michele, tessitore di panni e poi pizzicarolo di 33 anni, sposato con Isabella Guarino (26 anni), con i figli Nicoletta (4 anni) e Angiola (2 anni), Abitazione propria con cortile. Impiega nell'attività di pizzicarolo 200 ducati.

Domenico, viaticale di 55 anni, sposato con Rosa Garzillo (50 anni), con i figli Angelo (fuggiasco di 25 anni), Vincenzo (viaticale di 18 anni), Aurelio (10 anni), Anna (16 anni), Chiara (18 anni), Vittoria (12 anni). Abitazione propria.

Michele di Giuliano (46 anni), sposato con Grazia Petrucci (48 anni). Abitazione propria con giardino.

  

S. Agata di Solofra

Antonio (battargento di 25 anni) con le sorelle Barbara (21 anni), Orsola (18 anni) e Teresa (10 anni), Maria (vedova di 22 anni). Abitazione propria con cortile e giardino.

Francesco di Giovan Pietro, bracciale di 66 anni, sposato con Rosa Basile (66 anni), con i figli Angela (26 anni), Carmine (bracciale di 28 anni), con la nuora Vittoria Salzano (28 anni), i nipoti Antonia (11 anni), Andrea (8 anni), Felice (5 anni). Abitazione propria con giardino.

Francesco di Gaetano, bracciale di 43 anni, sposato con Angela di Maio (42 anni), con i figli Lucia (14 anni), Gaetano (12 anni) e Antonio (2 anni. Abitazione propria e orto.

Giulio, mastro calzolaio di 40 anni, sposato con Fortunata di Vita (33 anni), col figlio Ludovico (6 anni). Abitazione propria in località la cupa, selva castagnale ivi, un peso a favore della Mensa parrocchiale della Chiesa di S. Andrea.

Giuseppe, mastro di pingi di 33 anni, sposato con Chiara di Feo (35 anni), con Annarosa (5 anni). Abitazione propria, orto e un somaro.

Marcaurelio, bracciale di 55 anni, sposato con Angela di Maio (54 anni), con i figli Michele (bracciale di 22 anni) con la nuora Caterina D'Urso (25 anni) col nipote Agostino (2 anni). Abitazione propria, giardino e 3 somari.

Modestino, mastro di pingi di 46 anni, sposato con Teresa Ginolfi (39 anni) con i figli Nicola (mastro di pingi di 18 anni), Michele (11 anni), Petronilla (8 anni) Antonia (2 anni). Abitazione propria, con orto detto la Mezzana e un somaro.

 Andrea, maestro di pingera di 40 anno, sposato con Angiola Russo (31 anni), con i figli Carmina (16 anni), Felice (12 anni), Angeloandrea (5 anni), Domenico (4 anni), Maria (2 anni). Abitazione propria con orto presso la Cappella del SS. Sacramento di S. Andrea, un somaro.

Filippo, maestro di pingi di 45 anni, sposato con Diodata Vigorita (48 anni), con i figli Salvatore (battargento di 17 anni), Angelo (bracciale di 15 anni), Michele (11 anni), Anastasia (19 anni), Santa (13 anni), col fratello P. Paolo (viaticale di 42 anni) e la sorella Costanza (43 anni ). Sedile di case con cortile e giardino e vari pesi.

Tommaso, bracciale di 55 anni, con il figlio Niccolò (sarto di 21 anni). Abitazione propria e vari pesi.

Nicolò, bracciale di 40 anni, sposato con Teresa Masucci (34 anni), con la figlia Angela Maria (12 anni). Abitazione in fitto e due somari.

 

Toro

Nicola fu Gennaro, battargento di 34 anni, sposato con Anna Bettalico (30 anni) con i figli Gennaro (4 anni), Giovan Leonardo (1 anno), Francesco, con la sorella Giovanna (46 anni). Abitazione propria e giardino.

Nicola, bracciale di 50 anni, sposato con Diana Maffei (50 anni), con il figlio Salvatore (bracciale di 22 anni), la nuora Agata de Girolamo ( 25 anni) e i nipoti. Gio Sabato e Teresa. Abitazione propria, vigna al Castello, 2 buoi aratori e 2 a soccia.

 

Fratta

Alessandro (di Matteo), bracciale di 50 anni, sposato con Angela Russo (46 anni), con i figli Giovanna, Ciriaco (bracciale di 20 anni), Giuseppe (bracciale di 18 anni), Matteo (13 anni), Vincenzo (7 anni). Abitazione propria, selva castagnale al Liarvo, vigna a Iancano.

Baldassarre (di Matteo) bracciale deputato di 50 anni, sposato con Angela Bari (46 anni) con i figli Michele, Giovan Battista (11 anni). Abitazione propria con giardino, selva a Chiancarola, vigna a Iancano.

Cristofaro, braccialke di 40 anni, con la sorella Rosa (45 anni), col nipote Pasquale Pandolfelli (conciatore di 23 anni), e la nipote Angela Troisi, moglie di Pasquale. Abitazione propria, casa con orto, vigna a Iancano, vitelli indomiti a soccida.

Carmine, conciapelli di 35 anni, sposato con Allegrezza Vigilante (43 anni), con la figlia (Rosa 4 anni). Abitazione propria, selva castagnale a Chiancarola, vari crediti.

Marco Aurelio, (studente di 14 anni, col fratello Tommaso (5 anni), la sorella Lucia (11 anni), e Nicoletta (1 anno, con la madre Maria Festa di 38 anni. Abitazione propria, vigna le Campore, selva a Iatamari, selva a le Traverse, terreno a Canale, vari pesi.

Francesco, battargento di 49 anni. Abitazione propria, casa sottana, selva.

Orlando, battargento di 24 anni, col fratello Pasquale (studente a Napoli), Francesco (sacerdote di 34 anni), Vincenzo (chierico di 20 anni), le sorelle Anna e Rosa, con gli zii Nunziante (privilegiato napoletano di 62 anni), Guglielmo (idem di 53 anni), Donato (idem di 45 anni), Salvatore (idem di 45 anni), e le zie Teodora, Angiola, e Giovanna, con la madre Cecilia Grimaldi (55 anni). abitazione di varie stanze, orto, bottega alla Strada nuova, giardino alla Fratta, terreno seminatorio a l'Arco. Impegna nella sua arte 100 ducati. Francesco sacerdote ha due case di varie stanze e un giardino.

 

S. Agata di Serino

Carmine, viaticale, sposato con Teresa Guarino, con i figli Pasquale (viaticale), Antonio (viaticale), (calzolaio), Filippo (sarto) e Michele. Abitazione propria, selva al Visciglito.

Felice Antonio, negoziante di corie e suola, sposato con Agata Solimene, con i figli Antonio e Marco. Abitazione propria.

Giuseppe, conciatore, sposato con Maria De Arienzo, con i figli Virgilio, Nicola, Beatrice, Angela e Roberta. Abitazione propria con orto, 1/4 di conceria.

Filippo, sposato con Beatrice Garzilli con i figli Carmine, Francesco, Salvatore, Carmine.

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Queste sono le concerie recensite nel 1754 per le attività del ceppo

 

·         Bottega di Angelantonio Pacifico

locata a Francesco Guarino

sita al Fiume.

·         Bottega di Francesco Guarino e figlio Alessandro

sita al Fiume.

·         Bottega dei fratelli Guarino

per i fratelli Troisi conciatori

sita al Toppolo.

·         Bottega dei fratelli Carmine e Gio Santo Guarino

sita al Toppolo.

·         Conceria del feudatario Orsini

locata a Gabriele Guarino

sita in località Casa Garzilli.

Bottega di Giuseppe Guarino e Salvatore Garzillo

sita al Toppolo.

·         Bottega del Monte della Fam. Iuliani

per le attività di Agostino Guarino

sita alla Cupa.

·         Bottega di Niccolò Rubino

locata a Matteo Guarino

sita al Campo.

 

 

 

XIX

Delle 30 concerie censite nel 1842 appartengono a questo ceppo:

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Conceria di Vincenzo Guarino

Conceria di Giuseppe Guarino

Conceria di Michele Guarino

 

 

 

Fabrizio Guarino

Un benefattore: lasciò i suoi beni per l’istituzione di un Ospizio per anziani

 

 

 

 

 

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