Piccola Guida
turistica
Itinerario S. Andrea
Piazza S. Giuliano - Viale Principe Amedeo - Ferrovia -
Carcarella - S. Andrea - Le Cortine - Castelluccia.
Si parte da piazza S. Giuliano, sul cui lato meridionale c’è la
omonima chiesa, si percorre via Caduti
23 novembre 1980 (ex via Fratta) alla
fine della quale si gira a sinistra e si percorre il bel viale Principe Amedeo (detto anche Villa) giungendo in via
Giuseppe Maffei. Si gira a sinistra e si perviene in piazza Ferrovia. Qui si imbocca a destra via Carcarella che, in posizione molto paronamica, giunge alla frazione S. Andrea nella cui piazza
domina la bella chiesa dedicata all’Apostolo. Di qui si può visitare via Cortine che percorre l’antico
casale omonimo (ora distrutto dalla ricostruzione). Dalla frazione si
raggiunge Castelluccia attraverso
una mulattiera o una più comoda via molto panoramica e dominata dalle rocce
del monte S. Marco che si prende in località Carcarella. |
Chiesa di S. Andrea
Apostolo. È la chiesa della omonima frazione
di Solofra che accoglie un culto già esistente alla fine del XII secolo e che
coagulò intorno a sé lo sviluppo abitativo dell’originario casale di Le Cortine e che dette il nome al casale
di S. Agata di Solofra (o S. Agata di sopra) creatosi in seguito al suo
distacco dal più ampio abitato di S. Agata di Serino. L’edificio sacro che ora
si osserva ebbe vari rifacimenti che lo arricchirono di elementi costruttivi ed
artistici pregevoli tra cui i dipinti della bottega dei Guarini e del più
famoso Francesco originario di questo casale. L’edificio, in stile barocco ed
in posizione leggermente sovrastante rispetto alla piazza e al nucleo abitato,
ha un’ampia facciata con bel portale con leggera trabeazione e campanile
cuspidato dal timpano superiore triangolare e sotto il cornicione di testata,
un finestrone in stile barocco. L’interno, a navata unica fiancheggiata da sei
nicchie e da quattro altari in marmi policromi, e soffitto a botte, è decorato
da stucchi e arricchito da tele di Angelo Solimena (La vocazione di Pietro e Andrea, La
moltiplicazione dei pani e l’Apparizione
di Gesù agli Apostoli dopo
Scorcio de Le Cortine di A. Giannattasio
Le Cortine. Fu un arroccamento altomedioevale che si impiantò in loco
in seguito all’abbandono delle villae
rustiche romane della zona pianeggiante (tra cui quella di Tofola i cui resti
sono ai piedi di Castelluccia), alla fuga delle popolazioni dalla pianura e
dalla costa per le distruzioni barbariche (quando Abellinum fu distrutta da
Totila gli scampati fuggirono sui posti alti e naturalmente difesi del
territorio della colonia) e alla terribile guerra greco-gotica (535-555) che si
combattè tra il Sarno e Salerno. Ed è da
porre in relazione con il punto difensivo di Castelluccia. La cortina altomedioevale è un’abitazione che
si sviluppa intorno ad un cortile centrale a cui si accede attraverso un’unica
entrata ed è la trasposizione in zona alta e naturalmente difesa della
tipologia della villa romana. Fu
l’originario centro abitato di un ampio territorio denominato col toponimo di
S. Agata e fece parte di Montoro il cui territorio nel periodo longobardo
giungeva fino al Melito (allora detto “balle de la mela”), poi passò a Serino,
facendo da confine, in verità molto discusso, tra i due casali in cui era stato
diviso l’abitato di S. Agata.
Le casate di S. Andrea disegno di A.
Giannattasio
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