Hypokrites
Teatro Studio
Storia di una esperienza
Una
metamorfosi che si fa esperienza. L’incompiuto
che è ricerca, lo slancio minaccioso verso ciò che è più profondo,
inesplorato, pericoloso per la sua impenetrabilità: la compagnia HYPOKRITES è
l’oltre del suo presente, il passaggio verso il non-detto del teatro, il
sottotesto dei sentimenti. HYPOKRITES Teatro Studio
viene fondata nel ‘94 da Enzo Marangelo,
attore e regista, già produttore, fin dall’ ‘86, di spettacoli amatoriali
vissuti nel sottosuolo clandestino della cultura locale e poi sfociati nella
creazione di una Compagnia Teatrale Solofrana. Teatro di parola, eduardiano, teatro in vernacolo:
da questa prima fase nasce HYPOKRITES con l’acquisita consapevolezza di
doversi misurare in un’esperienza più matura, soprattutto dal punto di vista
professionale. Dopo i primi spettacoli,
che ancora ruotano intorno al patrimonio napoletano, Marangelo,
anima e unica mente costante della Compagnia, si prepara ad una “costruzione”
di spettacoli che passi attraverso uno studio
analitico ispirato al metodo dell’ultimo Stanislavskji.
Il percorso di formazione e produzione teatrale di HYPOKRITES, individua,
così, fin da subito il suo leit-motiv nella piena apertura al contemporaneo e
alla complessità che da esso deriva. Il prezioso
retaggio della cultura teatrale greca, rivissuta nei versi di
Eschilo, Sofocle ed Euripide, non può prescindere, per esempio, dalle
rivisitazioni moderne, sicuri che restare fedeli alle intenzioni del passato
significa necessariamente “ricontestualizzarle” nel
contemporaneo. Sartre, Pirandello,
Checov, Miller diventano
i nuovi protagonisti delle scene di HYPOKRITES e il filo rosso teso verso un
teatro che nella parola si fa altro: da qui s’intravede la necessità di fare
del palcoscenico uno spazio di rottura, di
fastidiosa invadenza nei confronti di un pubblico rigidamente costruito e
svuotato nel suo troppo lungo silenzio. Così nascono, nel 2000,
gli spettacoli-confronto, propaggini di quell’antica
ritualità che faceva del teatro l’alcova della democrazia, l’elaborazione del
presente. “Confronto Rosso “Scritture private”,
andato in scena nell’Agosto del 2002, inaugura il metodo laboratoriale
dell’ideazione e della costruzione teatrale: aforismi, pensieri in versi,
racconti di viaggi di donna sono il terreno fertile per la creazione di
gesti, passi, movimenti che svelino più autenticamente le “trasfigurazioni”
del teatro alla “disponibilità” dello spettatore. Quest’ulteriore metamorfosi di HYPOKRITES si misura, così, nella
proposta mistica “ Nel 2003 la produzione
di HYPOKRITES avvia un percorso di sperimentazione sul “corpo teatrale”,
tenuto in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e
profondamente nutrito dalla ferma fiducia di Marangelo
nella verità dell’istinto, nell’essenzialità del gesto, nell’eloquenza del
non-detto. “Il Corpo Teatrale”, nel Luglio 2004, nasce come prova aperta e
manifesto del nuovo percorso di ricerca delle
potenzialità del corpo dell’attore. Lunghi e intensi laboratori permettono
all’attore, partendo dallo scardinamento di ogni
sovrastruttura legata alla sua contiguità, di non “fingere” un personaggio,
ma di “generare” da sé un essere reale che sia atto di verità di un
sacrificio interiore; l’attore riconosce la sua metamorfosi, come quando “è”
un animale ne “ Teatro civile
d’investigazione sulla quotidianità è la nuova metamorfosi con cui si
confronta Hypokrites; ne nascono i due più recenti impegni
artistici: “L’ospite inquietante: il nichilismo e i giovani”, performance
liberamente ispirata all’omonimo libro di U. Galimberti
e incentrata sulla vera piaga sociale della contemporaneità, i giovani
inconsapevoli e figli amorfi del mercato globale;
“Numeri”, studio teatrale tratto da “Economia Canaglia” di Loretta Napoleoni,
liberamente ispirato al tema dell’economia, alle conseguenze ed ai
condizionamenti che ne subisce la civiltà globalizzata.
Nell’evoluzione artistica di HYPOKRITES gli ultimi spettacoli dimostrano così la piena aderenza all’Idea di teatro in quanto metafora istintiva e visionaria della proteiforme quotidianità |
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