Curriculum Vitae di Enzo Marangelo

 

 

 

Sguardo attento, vigile, indole malinconica e severa e l’arte ne è pura propaggine. La ricerca è la sua cultura, la sperimentazione la sua vivacità intellettuale.

 

Enzo Marangelo si avvicina al teatro nell’ ‘86, all’età di 19 anni quando, dopo una prima esperienza radiofonica, entusiasmato dalle esperienze scolastiche, fonda la “Compagnia Teatrale Solofrana”: propone, così, al pubblico del paese d’origine, Solofra, spettacoli in vernacolo di cui è produttore, regista e attore. Fin da subito il teatro non rappresenta per lui una velleità esibizionistica, piuttosto un’esperienza formativa di crescita interiore prima che artistica. La sperimentazione precederà sempre lo studio accademico, la capacità critica lo costringerà sempre a investire la sua interiorità.

 

Intenzionato a trasformare questa forte passione in un impegno più professionale e maturo, s’iscrive nel ‘90 all’Accademia Cavese d’Arte e Cultura: qui apprende il metodo Stanislavskij oltre che le prime nozioni di dizione e di storia del teatro; insieme con lo stesso insegnante dell’Accademia, Mimmo Venditti, decide l’anno successivo di portare la scuola a Solofra, adibendo a teatrino il pian terreno della casa paterna. Lo scopo è quello di formare con più consapevolezza gli attori della futura Compagnia HYPOKRITES di cui sarà regista. Gli studi vertono su recitazione, storia del teatro, dizione ed espressione del corpo, quest’ultima affidata proprio a Marangelo che sperimenta così l’affinità del teatro con la disciplina della scherma. Nel frattempo le proposte sceniche di fine anno lo avvicinano a personaggi del teatro europeo: interpreta Shakespeare, Čechov, Rostànd, Ibsen.

 

Nel ‘93 si diploma come attore e regista col massimo dei voti nella stessa Accademia. L’anno successivo fonda la Compagnia “HYPOKRITES Teatro Studio” e contemporaneamente porta avanti i corsi della Scuola di recitazione. Sono questi gli anni di un importante confronto con i palcoscenici nazionali: gli spettacoli di Eduardo “Napoli Milionaria” e “Eduardo da ridere” replicano a Belluno, Roma, Napoli, Salerno, Avellino, Bari, Messina. Dal ‘94 al ‘98 è direttore artistico di TEATRARTE, rassegna di Teatro Contemporaneo realizzata a Solofra e in occasione del decennale della scomparsa di Eduardo invita il primo biografo e grande esperto dell’autore napoletano, Maurizio Giammusso, critico e scrittore teatrale. L’incontro avvia un profondo e intenso scambio sulla comune passione: nell’Agosto del ‘94 Marangelo partecipa alla mostra “Eduardo da Napoli al mondo” ed alla serata “Eduardo dietro le quinte” nel Teatro Antico di Taormina e poi alla Festa Nazionale dell’Unità celebrata a Modena, alla quale interviene accanto a Lina Wertmüller, Valeria Moricone e Franco Angrisano; a Roma partecipa alla presentazione del libro fotografico tratto dalla stessa mostra di Giammusso insieme con Antonio Lubrano e Franco Angrisano.

 

Intanto la sua versatilità di attore lo spinge oltre le sovrastrutture accademiche: ogni interpretazione si fa espressione di una sottile capacità critica unita ad un’istintiva vena creativa. Mosso, così, da un incessante bisogno di ricerca e di sperimentazione abbandona presto Eduardo e propone con la sua Compagnia i classici di fama internazionale: Shakespeare, Sartre, Miller, Pirandello, Čechov. Nel ‘98 entra a far parte della “Compagnia del Giullare” di Salerno. Qui il confronto con le scene più prestigiose in Italia (Milano, Trento, Verona, Bolzano, Rovereto, Napoli, Pesaro, Macerata, Palinuro per il Festival Internazionale “Dialoghi Mediterranei ed altri mari”) e non solo: nell’Agosto 2001 la Compagnia partecipa con successo al Festival Internazionale del teatro amatoriale di Montecarlo (Monaco) rappresentando l’Italia con lo spettacolo “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe” di Dario Fo, spettacolo poi replicato, nel Novembre dello stesso anno, ad Aix-les Bains (Francia) in occasione della Biennale “Charles Dullin”.

 

Nelle nuove regie di HYPOKRITES ricerca un confronto ravvicinato con lo spettatore: la fede in un teatro che non sia un’abitudine mondana, uno svago o un ozioso passatempo, ma che elabori il presente per offrirlo ad un pubblico esigente, ispira gli incontri interattivi a tema, spettacoli – forum  che  diventano lo spazio essenziale per una comunicazione che superi la necessità di un testo drammaturgico e riveli la teatralità di una poesia o di un romanzo, purché si nutrano di verità.

 

Si lascia affascinare dalla poesia contemporanea, collaborando con numerosi musicisti jazz fino all’incisione nel 2004 del cd “Le note richiamano versi”, prodotto da AEBEAT RECORDS, in cui dà voce alle poesie di Domenico Cipriano, sulle musiche di Enzo Orefice, suonate da questo stesso insieme al contrabbassista Piero Leveratto e al batterista Ettore Fioravanti.

 

 

 

 

 

 

 

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