Sonetto di Carmine Troisi all'Immacolata del Guarini

da

(Sonetti volanti, 1926)

 

  

L'Immacolata del Guarini

 

Occhi soavi e casti al cielo intenti;
viso gentil di grazia modellato;
veli a l'indietro mossi qual da un fiato
che dolce spiri via pei firmamenti;
 
mani, qual mai non videro le genti,
(virtù di genio inver trasumanato!) 
mani conserte al petto immacolato,
col gesto di chi sé a donar consenti;
 
così; ne l'aer tinto di zaffiro,
agil si libra la figura bella
di Lei che morso di Satan non pave;
 
ed angioletti sono tutto in giro,
rami porgendo a la divina Ancella, 
in coro eccelso, ripetendo l'Ave.

 

 

 

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