Grande Guerra

 

I caduti e i decorati

 

 

 

 

Morti

Caiafa Luigi, pittore, (1893-1919). Morto a Padova in ospedale.

Caiafa Michelangelo, pittore, (1878-1918). Morto in ospedale da campo.

Celentano Nicola, contadino (1899-1919). Morto in ospedale da campo.

Ciarletta Fabrizio, bracciante, (1896-1918). Morto in ospedale da campo.

Circonfuso Cesare, panettiere (1882-1916). Morto a Pianoro di Marchesina.

Cocchia Nicola, contadino, (1899-1918). Morto a Someriga.

Corsaro Francesco, sarto, (1888-1919). Morto a Solofra per malattia contratta in guerra.

Crispoldi Ernesto operaio, (1894-1915). Morto a Someggiato.

D’Alessio Antonio, sarto, (1897-1917), Genio telegrafisti. Morto a Savo.

De Angelis Antimonio, boscaiolo, (1887-1915), fanteria. Morto a Oslavia.

Della Notte Michele, contadino, fanteria. Morto nel 1917 a Dolina Innominata.

De Maio Francesco, conciapelli, (1886-1917), fanteria.

De Maio Giuseppe, muratore (1881-1916), fanteria. Morto a Shadon.

De Maio Luigi, conciapelli, (1881-1919), fanteria. Morto a Bibbiena.

De Maio Michele, bracciante, (1897-1918), fanteria. Morto a Monte Costone.

De Maio Nicola, conciapelli, (1893-1916), fanteria. Morto a Cima Bocche.

De Maio Raffele, conciapelli, (1896-1915), fanteria. Morto a Cima Bocche. Decorato.

De Stefano Gabriele, contadino, (1889-1916), fanteria. Morto in ospedale da campo

De Stefano Gennaro, contadino, (1896-1917), genio. Morto a Pieve Rovigo.

De Stefano Michele, contadino, (1895-1918), fanteria. Morto in ospedale da campo.

De Stefano Nicola, bracciante, (1897-1918), ospedale. Batteria bombarde. Morto a Vicenza.

D’Onofrio Michele, conciapelli (1886-1916), fanteria. Morto a Pianoro della Marchesina.

D’Urso Alberto (di Pellegrino), conciapelli, (1899-1919). Morto a Solofra per  malattia contratta in guerra

D’Urso Michele, sarto, (1899-1919). Morto a Solofra per malattia contratta in servizio.

Esposito Nicola, operaio, (1887-1918), fanteria. Morto in ospedale a Montebello di Trieste.

Foglia Francesco, contadino, (1879-1918), battaglione milizia. Morto a  Salerno per malattia contratta in servizio.

Galdi Luigi, musicante, (1893-1917), fanteria. Morto a Quota 383.

Giannattasio Michele Arcangelo, contadino (1895-1918). Morto, per malattia contratta in guerra, a Solofra.

Giliberti Carmine Antonio, conciapelli, (1895-1918). Morto per malattia a Solofra.

Giliberti Donato, industriale, (1892-1918). Morto a Solofra per malattia contratta in guerra.

Grimaldi Vincenzo, carrettiere, (1889-1915), fanteria. Morto in ospedale da Campo n. 64 a Cassegliano. Decorato.

Guacci Sabino, conciapelli, (1898-1919). Morto, per malattia contratta in guerra, a Solofra.

Guarino Gerardo, raffinatore di pelli, (1900-1918). Morto a Frosinone nell’ospedale militare.

Guida Artibano, meccanico, (1891-1917). Morto a Sigmundsherberg (Bassa Austria).

Ingenito Nicola, segantino, (1897-1919), genio. Morto a Pontieri Mestre in ospedale di campo. 

Liotti Consolato, segantino, fanteria. Morto nell’ospedale da Campo n. 224.

Maffei Antonio, boscaiolo, (1887-1916), caporale di fanteria.

Maffei Arcangelo, contadino, (1879-1916). Morto, per malattia contratta in guerra, a Padula.

Maffei Michele, contadino, (1880-1915), soldato di milizia territoriale. Morto a Valona.

Maffei Pasquale, contadino, (1889-1915), Morto a Carsico quota 93.

Maffei Vincnzo (1896-1917), fanteria. Decorato.

Marangelo Michele, conciapelli, bersagliere (1892-1918).

Montervino Nicola, conciapelli, (1890-1916), fanteria. Morto a Quota 187.

Napoli Michele, possidente, (1894-1916), reparto 33°. Morto a Someggiato.

Pandolfelli Virgilio, conciapelli, (1896-1920), fanteria.

Pelosi Ciriaco, studente, (1896-1917), fanteria.

Pelosi Ciriaco, studente, (1896-1920), artiglieria pesante. Morto in ospedale a Montebello (Trieste).

Petrone Giovangrazio, conciapelli, (1886-1916) fanteria. Morto a Selz.

Pinto Nicola raffinatore pelli, (1895-1917), fanteria.

Sannazzaro Michele, contadino, fanteria. Morto a Grenoble nell’ospedale militare.

Sasso Angelo, bracciante, (1889-1915), fanteria. Morto a Monte Sei Busi.

Savarese Gennaro, falegname, (1894-1915), fanteria. Morto a Hamuo.

Siano Felice, contadino, (1885-1918), mitragliere. Morto ad Anagni per  infortunio ferroviario.

Trerotola Francesco, contadino, fanteria. Morto a Vertoiba Inferiore. Decorato.

Troisi Albenzio, disegnatore, (1897-1917), genio. Morto in ambulanza chirurgica.

Troisi Felice, sarto, (1892-1916), brigata. Morto a Forlì nell’ospedale da guerra n. 5.

 

 

Decorati

 

Brescia Antonio di Michele e D’Urso Filomena nato il 1° gennaio 1897. Caporalmaggiore nel 299 fanteria.

Medaglia di bronzo (R. D. 31 marzo 1921).

“Alla testa della propria squadra, giunto con un aspro attacco sulla linea contesa, ritto sulla trincea raggiunta ne investiva i difensori con nutrito lancio di bombe a mano, costringendoli ad abbandonare la posizione; incurante delle insidie nemiche si dava quindi alla caccia degli avversari rimasti nascosti nella posizione stessa e faceva alcuni prigionieri. Fatto poi segno col suo reparto a violento fuoco di mitragliatrici dava esempio di fermezza e di sprezzo del pericolo mantenendosi saldamente sul terreno conquistato e validamente contribuendo al felice esito definitivo dell’azione. Monte Pertica (Monte Grappa 24-27 ottobre 1918).

 

Calabrese Marco di Canelio e di De Feo Gesaria nato il 1°liglio 1887. Tenente del genio.

Medaglia di bronzo (D. L. 5 maggio 1918).

“Addetto alla costruzione di baracche, durante un violento tiro dell’artiglieria nemica, con sprezzo del pericolo, aiutava ad entrare i feriti ed i morti rimasti sotto i rottami di una baracca colpita in pieno, e nonostante il persistere del bombardamento, coll’esempio e con la parola otteneva dalle truppe dipendenti il proseguimento del lavoro. (Sagrato 6 settembre 1917).

 

Celentano Francesco di Antonio e di D’Urso Maria Giuseppa, nato il 12 gennaio 1888. Capitano nel 20° fanteria.

Medaglia di bronzo (R. D.  4 luglio 1920)

“Comandante di una compagnia facente parte di una prima ondata, la guidava all’assalto con decisione ed intelligenza, e, superate le resistenze avversarie, validamente contribuiva alla sistemazione difensiva del terreno conquistato. Sferratosi un contrattacco nemico, opponeva tenace resistenza, incitando con l’esempio della sua fermezza i dipendenti, finché rimase gravemente ferito. San Michele (Gorizia) 6-7 agosto 1916.

 

De Cristofaro Vincenzo fu Pietro e fu Napoli Emilia nato il 30 aprile 1886, capitano nel 222° fanteria, poi Maggiore

Medaglia di bronzo (R. D. 8 aprile 1920).

“Al comando di una compagnia attaccata da ingenti forze e sottoposta a violento bombardamento nemico, seppe, col suo fermo e sereno contegno, infondere fiducia e tenacia nei dipendenti, e mantenne saldamente la posizione, infiggendo gravissime perdite all’avversario e facendo dei prigionieri. Monte Collo (Valsugana) 15-19 maggio 1916.

Medaglia d’argento (R. D. 4 luglio 1920).

“Nell’attacco di u n villaggio fortemente difeso quantunque ferito ad un braccio fin dal principio dell’azione, rimase al suo posto di combattimento e mantenne con mirabile fermezza il comando del proprio reparto fino al termine della lotta. Scurelle (Valsugana) 10 giugno 1916”.

Medaglia di bronzo (R. D. 2 giugno 1921)

“Comandante di un battaglione, in un momento critico dell’azione contro forze superiori per numero e posizione, messosi alla testa di una compagnia che aveva perduti tutti i suoi ufficiali, la conduceva coraggiosamente all’assalto reiterate4bvoltre, finchè fu gravemente ferito ad un occhio del quale rimase mutilato. San Gabriele 5 settembre 1917.

 

De Maio Raffele soldato (morto)

Medagli a di bronzo (D. L. 25 gennaio 1917)

“Durante l’avanzata per un terreno aspro ed insidioso incorava i compagni a sprezzare il fuoco avversario, rabbioso ed ostinato, ed andava avanti al grido di “Savoia” finché veniva colpito a morte. Costone di Bocche, 24 luglio 1916.

 

De Paino Francesco di Michele e di De Stefano Felicia, nato il 21 novembre 1889, soldato nel 215 Fanteria

Medaglia di bronzo (D. L. 23 marzo 1919)

“Durante un intenso bombardamento nemico durato circa tre giorni, fu di valido aiuto al proprio comandante di compagnia che era rimasto privo di ufficiali. Sprezzante del pericolo, con calma esemplare si portava da un  punto all’altro della trincea fortemente battuta, curando i feriti, trasportandone taluni fino al posto di medicazione, recapitando ordini, sorvegliando vedette e rincuorando e rianimando continuamente tutti con la parola e con l’esempio. Dosso Faiti, 27 ottobre 1917”

 

De Vita Giuseppe, soldato nell’8° artiglieria da fortezza.

Medaglia d’argento (R.D. 18 luglio 1920)

“Servente al pezzo coadiuvava ammirevolmente il proprio capo pezzo sotto il fuoco violentissimo di distruzione e di fucileria, dando prova di coraggio incomparabile. Colpito gravemente incitò i suoi compagni alla vittoria. Val dei Pez (Monte Grappa), 15 giugno 1918.

 

Ferrara Nicola di Vincenzo e di Giliberti Clementina, nato il 19 giugno 1889, Caporalmaggiore di Fanteria.

Medaglia di bronzo (D. L. 5 maggio 1918)

“Rimasto comandante del plotone, raccoglieva i suoi soldati, e con slancio singolare, li guidava più volte all’assalto di una trincea, occupandola e resistendovi poi ai violenti attacchi nemici. Monfalcone 26 maggio 1917”

 

Giannattasio Carlo fu Giuseppantonio e di Orlando Francesca, nato il 7 settembre 1893. Soldato nel 18° reparto di assalto.

Medaglia d’argento (R.D. 8 agosto 1920).

“Volontariamente passando dall’ultima alla prima ondata di assalto e, giunto per primo sulla postazione nemica, si slanciava arditamente in avanti sul rovescio di essa, impegnando viva lotta corpo a corpo. Circondato dagli avversari si difendeva eroicamente finché sopraffatto vi lasciò eroicamente la vita. Malga fossa del Confin, 16 settembre 1918”.

 

Giliberti Arcangelo di Vincenzo e di Siniscalchi Rosina, nato il 30 gennaio 1893, sottotenente di fanteria.

Medaglia di bronzo (D. L. 25 giugno 1916)

“Alla testa del suo plotone, lo guidava con lodevole ardimento alla conquista della posizione assegnata. Assalito, resisteva con fermezza, ricacciando il nemico, prima col fuoco, poi con ardito assalto alla baionetta. Bell’esempio di calma ai suoi uomini, veniva ferito alla testa mentre li incoraggiava e indicava loro i nemici contro i quali doveva sparare. Monte Sei Busi, 2 agosto 1915”.

 

Grimaldi Vincenzo. Soldato (morto).

Medaglia di bronzo (D.L. 22 gennaio 1916):

“Al seguito del comandante della compagnia, sotto l’imperversare dei proiettili nemici , durante l’avanzata contro i trinceramenti, dava esempio ai compagni di coraggio e sprezzo del pericolo e rimaneva ferito presso i trinceramenti stessi. Palazzo, 2 luglio 1915”.

 

Guarino Eugenio, Caporale poi sergente di Fanteria.

Medaglia di bronzo (D. L. 20 agosto 1916).

“Giungeva fra i primi, sotto le trincee nemiche, e, quale esploratore, rendeva ottimi servizi rimanendo in osservazione presso le posizioni avversarie, e, battendole finché non ebbe consumato tutte le cartucce. Palazzo, 21-23 ottobre 1915”.

Medaglia di bronzo (D. L. 19 aprile 1917). “Durante tutto il combattimento diede prova di grande ardire e sprezzo del pericolo, finché cadde gravemente ferito. Baiti Casalena, 17 maggio 1916”.

 

Maffei Vincenzo, soldato (morto).

Medaglia d’argento (R.D. 2 giugno 1921)

“Portaordini, sotto l’intenso bombardamento nemico, disimpegnò il suo servizio con alto sentimento del dovere. Ferito abbastanza gravemente ad una gamba, rinunziando ad ogni cura, rimase in linea a combattere ed incoraggiare i compagni, finché, nuovamente colpito da proiettile alla bocca, lasciò da prode la vita sul campo. Merlizi, 24 ottobre 1917.

 

Papa Donato, di Nicola e di rubino Anna Maria, nato il 10 settembre 1890. Capitano nel 4° genio

Medaglia di bronzo (D. L. 29 maggio 1919)

“Durante il ripiegamento fu di continuo esempio ai dipendenti per alto sentimento militare e fermezza. Incaricato di gettare ponti sul Tagliamento, sul Piave e sul Sile, assolse il suo compito con encomiabile celerità, superando gravi difficoltà e salvando in seguito il materiale. Affidatagli una ricognizione in territorio già occupato dal nemico, la mandava a termine abilmente sfuggendo pattuglie avversarie. Musson sul Tagliamento 28 ottobre. Palazzolo sulla Stella 31 ottobre. Salgariaga sul Piave 4 novembre. Melma sul Sile 10 novembre”.

Croce al merito di guerra

Medaglia d’argento (R.D. 4 gennaio 1920)

“Con cuore saldo e ferma volontà eseguiva minuziosi ricognizioni a guado ed a nuoto ad immediato contatto col nemico. Lottando fieramente contro l’insidia della travolgente corrente ed il tiro nemico, dirigeva perigliosi traghetti. Ufficiale alla testa del ponte, che fatto segno a violento tiro veniva più volte colpito, continuava imperterrito la manovra ottenendo, col suo contegno calmo, risoluto ed energico, dai propri dipendenti, rinnovate energie per superare la difficile situazione. Caduti due ufficiali ed alcuni soldati, manteneva salda la compagine dei suoi, fulgido esempio di sprezzo del pericolo e di alte virtù militari. Grave Papadopoli 23-28 ottobre 1918”.

 

Ricciarelli Rocco fu Alfonso e di Famiglietti Antonia, nato il 3 maggio 1889, Caporale di Fanteria.

Medaglia di bronzo (D. L. 1° febbraio 1917)

“Quale comandante di una squadra, durante un assaòùlto, fu primo a lanciarsi fuori della trincea, conducendo il reparto con perizia e coraggio. Distintosi pure in altri combattimenti. Monte Lemerle e Magnaboschi, 17 giugno 1916”.

 

Trerotola Francesco soldato (morto)

Medaglia di bronzo (D. L. 1° giugno 16)

“Al quarto tentativo dopo che i primi tre, eseguiti di notte, erano stati ostacolati dall’intenso fuoco avversario, riuscì con altri volontari sotto la direzione di un ufficiale a praticare alcuni varchi nei reticolati nemici, rendendo così possibile l’attacco e la conquista di un trincerane e dando prova di fermezza, coraggio e sprezzo del pericolo. Castelnuovo, 19 luglio 15”.

 

Troisi Luigi fu Michele e fu Guarino Vittoria  nato il 23 marzo 1884. Soldato di fanteria.

Medaglia di argento (D. L. 30 novembre 1917)

“Dopo viva lotta corpo a corpo riusciva ad atterrare un austriaco e ad impadronirsi di una mitragliatrice. Selo Quota 219. 19-21 agosto 1917”.

 

 

 

Comune di S. Agata irpina

 

Morti

Caiafa Pasquale di Antonio e di De Maio Agata, pellettiere, nato il 16 ottobre 1895. Soldato del 93° fanteria Morto nell’ospedale da campo n. 230 il 17 novembre 1915 per malattia contratta in servizio.

 

Cassese Andrea di Clemente e di Avella Maria, nato il 26 aprile 1896, soldato del 158° fanteria. Morto il 10 ottobre 1916 sul monte Roite in seguito a ferita da scheggia di granata.

 

Celentano Pasquale di Michele e di Agnese Maria, contadino, nato il 20 aprile del 1897. Soldato del 1° genio, morto nell’ospedale da campo n. 085 il 16 giugno 1918 in seguito a malattia.

 

Celentano Stefano di Michele e di Agnese Maria, contadino, nato il 10 marzo 1896. Soldato del 158° fanteria . Morto a monte Palon (Pasubio) il 12 luglio 1916 in seguito a ferita.

 

Clemente Angelo di Martino e di Gioia Angela, contadino, nato il 21 dicembre del 1880. Soldato mitragliere nel 113° fanteria. Morto prigioniero ad Heinrichsgrun (Boemia), ove fu condotto il 2 dicembre 1917.

 

De Maio Mario di Michele e di Laura Stefanelli, studente, nato il 27 settembre 1892. Capitano nel 269° fanteria. Già ferito al ginocchio nell’ottobre del 1915 e morto il 18 giugno 1918 in seguito ad altra grave ferita alla testa presso il Canal Piavesella sul Piave. Decorato.

Medaglia di Bronzo (D. L. 1° giugno 1916)

“Comandante di un plotone guastatori lo condusse alla distruzione dei reticolati nemici e perché fatto segno ad intenso fuoco di artiglieria e mitragliatrici, riuscì a farvi collocare e brillare 4 tubi esplosivi, aprendo un varco. Bosco di Varagna, 25 agosto 1915”.

Medaglia d’argento (D. L. 5 maggio 1918)

“Comandante di un battaglione dava mirabile esempio di coraggio e di energia guidando la propria truppa sulla linea di combattimento sotto il violento fuoco di interdizione dell’avversario. Successivamente con alcuni dei suoi reparti oltrepassava la posizione prescelta per la resistenza e con ostinato combattimento tratteneva il nemico finché la posizione stessa poté essere convenientemene rafforzata. Flondar 4 giugno 1917”.

Medaglia d’argento (D. L. 23 ottobre 1921).

“Degente in luogo di cura quantunque non guarito di un’operazione subita, saputo di una prossima azione volle tornare alla sua compagnia e alla testa di essa in aspri combattimenti fu mirabile esempio di volontà indomabile, d’alto sentire, di entusiasmo e di sprezzo del pericolo, finché, in fiero contrattacco per arginare l’incalzare del nemico, cadde da prode sul campo. Stazione di S. Andrea di Nervosa 17-18 giugno 1918”

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De Maio Oreste di Michele e di Laura Stefanelli, nato il 20 novembre 1890 capitano di 4° artiglieria da fortezza. Morto il 15 settembre 1916 al passaggio del ponte sull’Iudrio, presso Cormons.

 

D’Urso Luigi di Anastasio e di Maffei Costanza, contadino, nato il 21 giugno 1892. Soldato nel 54° Bersaglieri. Morto nell’Ospedale militare contumaciale di Palmanova il 4 gennaio 1916.

 

Faggiano Michele di Pietrantonio e di De Maio Angela, contadino, nato il 12 luglio 1892. Soldato nel 136° fanteria. Morto in seguito a ferite riportate a Monte Sei Busi il 19 luglio 1916.

 

Gentilucci Antonio di Lazzaro e di Pernice Maria, contadino nato il 3 luglio 1995. soldato della 15° Compagnia presidiarla. Morto nell’Ospedaletto da campo n. 146 il 19 dicembre 1918 per malattia contratta in servizio.

 

Giannattasio Nicolantonio di Basilio e di Martella Maria Feliacia, contadino, nato il 23 novembre 1886. Soldato nel 64° fanteria Morto al Monte Sei Busi il 2 novembre 1915 a seguito di ferita.

 

Guarino Angelantonio di Luigi e di Orciuoli Francesca, contadino, nato il 12 luglio 1887. Soldato nel 1° granatieri. Morto sul posto avanzato della 24° sezione si Sanità della 23° divisione a Gabrye Garemye il 14 settembre 1916 per ferita al collo.

 

Orciuoli Liberantonio di Francesco e di Orciuoli Emilia, contadino, nato il 29 maggio 1898. Soldato mitragliere nel 275° fanteria morto il 28 agosto 1917 nel combattimento di Testen Hoje.

 

 

Mutilati invalidi e feriti

 

D’Urso Raffaele di Giuseppantonio e fu Orciuoli Anna, nato il 27 gennaio 1894 contadino. Caporale nel 205° fanteria. Ferito a S. Marco (Gorizia) il 4 giugno 1917 con frattura dell’omero destro.

 

Lettieri Luigi di Nicolantonio e di Siano Maria Gaetana, contadino, nato il 18 aprile 1886, sodato cieco.

 

Visone Giuseppe di Giuseppe e di Caifa Felicia, studente, nato il 22 ottobre 1895, Tenente nel 206 fanteria. Ferito il 28 maggio 1916 a monte interrotto Asiago.

 

 

Decorati

 

De Maio Gaetano di Feliceantonio e di Basile Nazzarena, proprietario, nato il 5 ottobre 1895. Capitano di fanteria.

Medaglia di bronzo (D. L. 12 giugno 1919)

“Guidò la propria compagnia all’assalto con lodevole slancio ed ardimento, rimanendo ferito. Pod Nakusniec, 19 agosto 1917”.

 

De Maio Isidoro. Di Michele e di Maiorsini Antonietta, proprietario nato il 12 aprile 1889. Sergente nel 34° artiglieria.

Medaglia di bronzo (D. L. 20 agoisto 1916):

“ Dimostrò più volte ed in difficili circostanze, vero spirito militare, coraggio e sangue freddo, esponendosi ove maggiore era il pericolo pur di dare informazioni che riuscirono utilissime al comando. San Pietro all’Isonzo 25 ottobre 1915”.

 

Macchiarelli Francesco di Romolo e di Maiorsini Raffaella nato il 20 gennaio 1898. Tenente nel 218° fanteria.

Medaglia di bronzo (R. D. 7 settembre 1919).

“Sempre primo a lanciarsi dove più ferveva la mischia fu di esempio e di incitamento ai suoi uomini. Durante un’azione offensiva dei nemici, si precipitò arditamente contro di essi e salvò una nostra mitragliatrice che stava per cadere nelle loro mani. Candelà di Piave, 17-18 giugno 1918”.                                                                                       

 

 

 

 

 

 

 

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