Le neviere

Una località e un mestiere antico

 

La neviera è una località montana idonea ad accogliere la neve e a tenerla a lungo in modo da usarla in estate per la conservazione dei cibi o altro.

Sulle Serre del Torrione c’era una località chiamata neviera attraversata da un vallone ed un corso d’acque con lo stesso nome. Essa testimonia l’esistenza di questa attività molto diffusa.

Sul Pergola e sul San Marco c’erano le grotte usate per conservare la neve.

Il

 

 

neviere

 

 

 
Quando non c’erano le grotte bisognava scegliere un posto in una zona fredda e poco toccata dal sole. Tra il Garofano ed il Vellizzano c’era il vallone scuro con una parete detta costa fredda e nei pressi il vallone iemale, nomi che indicano un ambiente idoneo per questa attività.

 

Qui si scavavano orizzontalmente nel terreno dei fossi di otto metri di profondità per quattro di ampiezza. Si ricoprivano le pareti di pietre e malta. A chiuderli c'era una porta grande quanto serviva per far passare comodamente la persona che vi lavorava. Tra le pareti e il terreno c'era uno spazio che si riempiva di paglia per mantenere il freddo.

D'inverno queste cavità venivano riempite di neve che, poiché era posta in luoghi freddi ed inaccessibili al sole, doveva durare fino all'autunno.

La neve, diventata ghiaccio, veniva tagliata in pezzi e venduta in paese a chi aveva bisogno di conservare i cibi freschi. Era usata in macelleria, in ospedale per curare alcune malattie, nei bar per preparare gelati e rinfrescare le bibite.

Era una vera industria che dava lavoro a chi la gestiva.

Come ogni attività produttiva anche la produzione di neve era sottoposta a tassa feudale.

 

 

 

 

Località solofrane

 

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