Il
Pizzo di San Michele
(m.
1567)
Uno
dei monti più rappresentativi di Solofra, il primo che si conosce
Fa
parte dei monti a sud (monti Mai dei Picentini)
Il
monte è espressione del culto al santo protettore
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Ecco
come è cantato dal poeta solofrano Carmine
Troisi
Il “Pizzo
di S. Michele”
Erte,
dirupi, gioghi agli astri eretti,
e poi
discese ripide in profonde
valli,
sentieri tra macigni stretti;
intrico di
fogliame che confonde;
di
precipizi mal sicure sponde
al passo
anelo che l’andare affretti;
rampe
sassose, spoglie d’erbe e fronde,
tal da
fiaccar metallici garetti;
fassi tal via per guadagnar
l’ambito
picco di
San Michel che a noi sovrasta;
ma ben si
è paghi del cammino ardito,
quando, da
presso a la chiesuola, guasta
un po’ dal
tempo, liba l’infinito
l’occhio,
a mirare, che mai non dice basta.
La
chiesa di San Michele “al pizzo”
Guarda
l’insediamento di Calvanico poiché appartiene a questo paese
Il
panorama di Solofra che si gode dal Pizzo
Di
qui l’occhio “liba l’infinito” (Carmine Troisi)
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