Santa Croce
In questa foto è ben visibile la chiesa di Santa Croce subito al
lato del Convento di S. Agostino. Da
notare il grande portale, la costruzione che la unisce
alla torre (ancora oggi esistente).
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Era
ubicata nello slargo
tra via Gregorio Ronca e via Roma dove si dirama la via vecchia o della fortuna
ed era adiacente al convento di Sant’Agostino.
È già
documentata nel 1124 sita lungo l’allora unica strada che metteva in
comunicazione la pieve di S. Angelo e Santa Maria col casale delle contrarie in un luogo che poi diverrà centro mercantile
protetto proprio dal centro religioso.
Con la
costruzione del Convento degli Agostiniani e della relativa chiesa nella seconda metà del XIV secolo, si impiantò anche la seconda strada, detta via nuova, che portava alla chiesa dell’Angelo che
sottolineò il valore mercantile del sistema religioso che si era creato in
questo luogo, da cui partiva anche la platea, la medioevale via del commercio solofrano che
portava al Sortito, la località
sede di una taverna dove le mercanzie uscivano dirette verso il passo di Turci.
Le due
istituzioni ebbero diverse botteghe e furono preposte al sostegno delle attività
mercantili.
All’inizio del XVI secolo era una delle poche chiese ad avere il jus di sepoltura con altari gentilizi ed era sede di una Confraternita la quale ebbe nel 1509 la concessione dal papa
Giulio II di erigere con propri beni un oratorio e un ospedale per i poveri.
Nel 1521 è documentata
la sepoltura della famiglia Ladi.
Nel 1591
durante
Fu una
sede consiliare dell’Universitas.
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Nel 1721 ci fu
uno scontro con il Duca di Gravina, sia per alcune botteghe che
si aprivano sulla strada, sia per il fatto che dalle finestre del campanile si
vedevano il giardino e le logge del Palazzo Orsini con grande pregiudizio della
famiglia e della corte feudale, anche perché l’ospedale accoglieva rifugiati,
inquisiti, forestieri e pellegrini.
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Nei secoli la
chiesa subì vari ampliamenti e rifacimenti soprattutto interni. Notevole fu
quello della prima metà del XVIII secolo.
Nel 1711 è
documentata
Fu abbattuta,
con l’apertura di via Aldo Moro, la quale conserva,
sul suo occidentale, una parete dell’edificio.
Dell’ospedale
del centro religioso resta il campanile turrito medievale, tripartito di modeste dimensioni, la cui base si apre
ad arco d’ingresso, come in molte chiese romaniche del Meridione. L’arco
d’ingresso del campanile si conclude in un fornice che
taglia completamente la sua base. La sua cornice, in arco di travertino, è
situata all’interno, cioè sul prospetto nord, che
guarda in un piccolo cortile circondato da case abitate appartenute
all’ospedale, mentre il campanile si presenta con il prospetto Sud, privo di
cornice ornamentale, cioè con la sua parte più rozza ed incompleta.
L’edificio con
l’ingresso sul lato meridionale aveva gli stipiti del portale di epoca pagana, evidente prelievo di insediamenti locali
dell’epoca. L’interno era a navata unica con abside e catino affrescato.
Era il centro
della festa di S. Antonio Abate, quella delle Carcare.
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Dalla storia |
Nell’agosto
del 1591 l’arcivescovo di Salerno, Bolognini fece una visita alla Confraternita
di S. Croce e al suo ospedale pauperum infirmorum
con 15 posti disponibili e tre malati. In essa il prelato detta alcune norme direttive per il migliore
andamento della istituzione:
il
responsabile deve aver cura attenta degli ammalati, non permetta che si lasci
passare il secondo giorno senza che il degente si confessi, se capita un
infermo forestiero (advena) si rediga un regolare
inventario dei beni e del denaro che egli porta e tutto sia conservato per il
tempo della sua malattia. Se guarisce gli venga
restituita ogni cosa, detratta ex pecunia la somma occorsa per la cura, se
invece muore comodis hospitalis
applicetur.
Contrasto tra il governatore della Chiesa
di S. Croce e
Il notaio Felice Antonio Grassi, in seguito alla richiesta fatta
da don Giacinto Maffei, uno dei Governatori della "Venerabile Chiesa et ospedale di S. Croce" si reca nella chiesa dove
trova "una moltitudine di gente" e fra loro Marco Antonio Donato e
Marcellino Aleide, ufficiali della Congregazione di
S. Maria dell’Assunta, Domenico Landolfi, Giovanni Giacomo Giannattasio,
Giovanni Aleide, Rubino Petrone, Giovanni de Santis, Giovanni Ronca, Giovanni Matteo Petrucci,
Giuseppe Barbieri, Nicola Guarino del fu Francesco, e
Libero Troisi, tutti "confratelli della Congregazione". In presenza del notaio e di don Giacinto Maffei viene
chiesto a costoro perché "ad ora così impropria, ch’erano le venti in
circa" era stata suonata la campana "a congregazione" causando
grave "scandalo, ed ammirazione del pubblico" che stava "così
rissosi, e tumultuosi in essa Chiesa". Gli "offiziali
e fratelli della Congregazione" rispondono che alla notizia che
1658-1677.
Erezione del Pio Monte dei pegni nella chiesa di S.
Croce.
XIX.
L’organo ebbe bisogno di accomodi per la novena
dell’Assunta che si celebrava nella chiesa per cui fu dato ordine al Luigi
D’Orsi che rifece le canne marcite e riformò il registro.
1914
. Celebrazione solenne della festività di S. Antonio Abate.
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Santa Croce, una chiesa antica e un ospedale a servizio dei
poveri e dei mercanti
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