Famiglie solofrane
SCARANO
Questa famiglia è documentata a Solofra fin dal XVI secolo proveniente
da Serino ed impiantata a S. Agata di Serino. Si individuano Antonio un
coltivatore della terra poi Guglielmo. Con Annibale che sposa Angelina Grasso
avviene il trasferimento a Solofra, mentre Ortensio è un possidente.
Nel secolo seguente la famiglia è installata nel casale Fratta e
si specializza nella lavorazione del ferro con Andrea e il figlio Giulio, con
Lorenzo e il figlio Geronimo, con Aniello, Domenico, Costantino e Francesco
Antonio.
XVIII
Il Catasto onciario
del 1754 ci permette di individuare con precisione le famiglie esistenti a
Solofra:
Fratta
Alessio (di Antonio), mastro ferraro
(anni 55), sposa Cecilia Vigilante e, in seconde nozze, Vittoria Maffei. Suoi figli
sono: Felice (1719), Onofrio (1726), Rocco (1729), Giuseppe (battargento di
anni 22), Michele (ferraro di anni 19), Giacomo (di anni 13), Diana (di
anni 16) e Nicola Andrea (nato nel 1742). Abita in un compensorio di
case con più stanze soprane e sottane con cortile, pozzo e giardino. Ha pesi in
favore delle chiese di S. Croce e della Misericordia e del Monastero di S.
Agostino.
Michele (di Alessio) sposa Giovanna Daniele ed
ha Carmine, Angela e Michele Arcangelo.
Giuseppe (figlio di Alessio) sposa Maria
Giannattasio ed ha Luigi, Antonio, Michele Arcangelo, Alessio e Michele Felice.
Sabato (fratello di
Alessio) di 64 anni, fucilaro, sposato con Maddalena Lettieri da cui ha
Francesco, Pasquale (fuoco a parte), Donato nato nel 1735 (cortellaro), e Domenico
(lavoratore battargento) e, in seconde nozze con Maddalena Pierro, da cui ha
Nicola (18 anni), Giovanni, Alessio. Vive in una abitazione propria con soprani
e sottani, possiede un terreno arborato con querce e viti al Vallone dei
granci. Affitta una bottega alla paizza per uso del suo mestiere.
Antonio (63 anni), aiutante di negozio sposa
Rosa Ronca ed ha Gennaro (20 anni, lavorante battargento), Vincenzo (16 anni
lavorante battargento), Domenico (13 anni). Abita in una casa propria con
cortile e pozzo.
Francesco (di Sabato), chiavittiero di 30
anni , sposato con Giovanna Caraviello da cui ha Angela e Nicoletta.
Filippo (di Alessio e Cecilia Vigilante), chiavittiero
di 30 anni sposato con Clara Vigilante, da cui ha Carmine Antonio, Nicola e
Vincenzo.
Sorbo
Carmine (di Nicola Andrea figlio di Alessio)di
38 anni è un mastro ferraro, sposato con Grazia Salerno.
Bernardo (fratello di Carmine) di 36 anni,
ferraro, sposato con Livia Salerno, ha Gennaro (nato nel 1751 sposato con Maria
Esposito morto nel 1790) e Francesco Saverio (di un anno). Abita in una casa
dotale della moglie con orto. Possiede due case, uso bottega in piazza, in
affitto da Nicola Landolfi, una selva di fresco piantata sotto le mura dei
Cappuccini.
Caposolofra
Francesco, barbiere e parrucchiere, di 22 anni,
lavora in una bottega in Piazza. Vive con la madre Innocenza Landolfi e con i
fratelli Cristofaro (di 15 anni) barbiere, e Sabato (di tre anni). Abita in una
casa presa in fitto, possiede una selva castagnale detta Ischimerola.
Taddeo (altro figlio di Antonio) di 51 anni, chiavittiero,
sposato con Rosa Pacifico da cui ha Matteo (chiavittiero di 23 anni),
Andrea (chiavettiero di 16 anni) e Margherita (di 10 anni). Abita in una
casa propria con varie stanze.
Matteo (di Taddeo) sposa Angela Vigilante ed
ha Giovan Antonio, Francesco Nicola e Salvatore.
Cupa-Toppolo-Capopiazza
Salvatore (altro figlio di Antonio) di 49 anni,
ferraro, sposato con Felicia Gallo da cui ha Grazia (19 anni), Arcangelo (8 anni),
Teresa (5 anni). Abita in una casa propria, ha in fitto una bottega per il suo
mestiere in Piazza ed una casa sottana.
Toro
Pasquale (di Sabato), coltellaro di 24
anni, sposato con Beatrice Sannazzaro da cui ha Carmine Antonio e Giuseppe.
Abita in una casa propria.
Come si vede questa famiglia è abbastanza unita ed
è interessante poiché ha sviluppato al suo interno un'attività preminente.
Anche il battiloro deve intendersi come attività legata alla lavorazione del
ferro poiché rientra in quelle legate alla lavorazione dei metalli.
La famiglia è distribuita sul territorio infatti
ora abita in molti casali. Da considerare che a Caposolofra era molto diffuso
il battiloro mentre in piazza c'erano i lavori del ferro sia per la ferratura
dei cavalli che per le esigenze delle botteghe di conceria.
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