Gli errori in L’Irpinia illustrata, rivista trimestrale,
Elio Sellino, anno IV, n. 2, aprile 2004
La rivista contiene un ampio servizio su Solofra (pp. 4-55) dal
titolo Solofra: luoghi e immagini a cura di Paolo Mascigli
Migliorini, con un percorso fotografico di Umberto
Romito.
Da “Percorso e fotografie di Umberto
Romito” (ivi):
Via Gregorio Ronca è chiamata via Giulia Ronca (pp. 14-17), il palazzo S.
Agostino è confuso con il Palazzo Orsini (pp. 14-17), il giardino del Cral (ex giardino di S. Agostino) è
detto “giardino
di palazzo Orsini” (p. 17), piazza Umberto I è detta via Felice De Stefano (p. 18), da S. Andrea Apostolo si raggiunge il convento di S. Francesco (41), “lungo la strada che
conduce a Solofra si trovano la chiesa
di S. Teresa” e “quella di Maria
SS. del Soccorso” (p. 42); via Fratta è detta “moderna periferia” (p. 49).
(un percorso fatto senza
visitare Solofra)
Da Urbanistica e architettura di P.
Mascilli Migliorini (ivi):
“La struttura insediativa solofrana venne organizzandosi per
nuclei-casali di cui col tempo quello di Capo-Solofra assunse la prevalenza. Qui sono, infatti il palazzo
Orsini, la chiesa principale, la collegiata di San Michele” (da P. Mascigli
Migliorini, Urbanistica e architettura, ivi, p. 23);
Questi
monumenti solofrani non si trovano a Caposolofra
(ma è venuto a Solofra questo
signore?)
“il dominio degli Zurlo che durava da oltre tre secoli” (ivi, p. 24)
Gli Zurlo
furono feudatari dal 1418 al 1528
il
palazzo Papa è detta “casa
Pepe” (p. 26);
a
Solofra “negli anni del Guarino erano attive ben cinque
concerie” (p. 27);
Le
concerie esistenti a Solofra nel XVI secolo, e non negli anni del
Guarino (XVII),
“nella
piazza [di S. Michele] sono da ricordare ancora il
ceppo a croce detto Calmanico” (p. 27);