Solofra nell’Ottocento

 

 

Le strade nell’Ottocento

 

Solofra si abbellisce di nuove strade, riattiva e ammoderna altre anche in seguito a due distruttive alluvioni

 

 

1819, 5 e 23 settembre.

Riassetto delle strade dai Balsami alla chiesa di Costantinopoli [di Caposolofra].

 

1819, 2 ottobre.

Riassetto della strada che va dalla Chiesa di S. Giacomo sino alla Selvetella dopo l’abitato di Caposolofra.

 

Primo tratto da S. Giacomo al luogo detto la Croce: sostituzione della selce di pietra grossa con la selce a spina di pesce.

Secondo tratto che va dal luogo detto Croce alla casa del fu Fabrizio Grimaldi: copertura con brecciame battuto.

Terzo tratto dalla casa del Grimaldi al ponte della chiesa degli Afflitti: idem.

Quarto tratto dal ponte della chiesa degli Afflitti a Casa Papa: idem.

Quinto tratto fino alla casa di Pietro Grimaldi: copertura con brecciame battuto e costruzione di un grottone per lo smaltimento delle acque.

Sesto tratto dalla casa del Grimaldi fino a quella di Gaetano Garzilli: idem.

Settimo tratto dalla casa del Garzilli fino al ponte di Caposolofra: copertura con brecciame battuto, costruzione di due muraglie alle spalliere del ponte e fabbrica sotto una di esse.

Ottavo tratto dal ponte fino alla conceria di Garzilli: copertura con brecciame battuto, costruzione di un grottone alla crocevia.

Nono tratto dalla conceria Garzilli alla selvetella: copertura con brecciame battuto.

Il perito è Francesco Cuoci. Il sindaco Filippo Guarini.

 

 

1824.

Riassetto delle strade dai Balsami alla Chiesa di Costantinopoli [di Caposolofra]

 

Il Decurionato è presieduto dal sindaco Gregorio Ronca. Decurioni: Michele Pandolfelli, Antonio Maria Garzilli, Bartolomeo Grimaldi, Giambattista Landolfi, Giuseppe Aleide, Soccorso di Donato, Giambattista Caropreso, Gaetano Garzillo, Donato Giliberti, Gabrielke Guarini, Carlo Maria Garzilli, Michele Grimaldi.

 

Le strade sono soggette a continue devastazioni per le copiose acque che spesso cadono dai monti, le quali non hanno sufficiente scolo attraverso gli scarichi che le fiancheggiano.

Dettaglio: “Tenere continuamente coperto di brecciame tutto il tratto dalle prime case dei Balsami, per tutta la Forna, la piazza, il largo delle roselle fino al grottone della Cappella di S. Maria di Costantinopoli [a Caposolofra] in modo che nella strada non ci siano né fossi né le “incarrature”.

Essendo il largo della piazza in pietra bisognerà conservarle nel loro stato ogni volta che qualcuna di esse sarà smossa o se si formano dei fossetti, o se verrà logorata dallo stropiccio delle ruote in modo che il largo conservi lo stesso livello e forma.

Si dovranno espurgare e tenere netti tutti i grottini di fabbrica in cui vanno a restringersi le acque che escono da diversi cortili e quelle che cadono dai tetti o vengono dalle selve e ogni volta che un grottone sarà reso inutilizzabile.

Bisognerà non far ammonticchiare sul corpo della strada nelle così dette gavate  o nelle imboccature dei grottini delle immondizie e pietre e rivolgersi all’eletto di Polizia per farle togliere”.

 

    

1835, 26 dicembre

Decurionato. Sindaco Girolamo Grassi

 

Costruzione di un tratto di strada rotabile dal punto ove è il casamento detto dietro le roselle in continuazione della piazza, su un fondo appartenente agli eredi di Michele Garzilli e percorrendolo verso settentrione per giungere al monastero degli ex Domenicani. Poi partendo dal monastero e costeggiando il fondo rustico del Monastero della Trinità di Cava, immettersi sulla esistente rotabile di Caposolofra all’altezza della Casa Papa. Ciò per ovviare agli inconvenienti che i trafficanti incontrano sulla strada che comincia dalla chiesa di S. Maria degli Afflitti fino alla chiesa di S. Giacomo e che presenta molte difficoltà: una strettezza  di 10 palmi e tre angoli pericolosi per le vetture.

 

Il Decurionato considera che il benessere si Solofra deriva dal commercio per il fatto che questa cittadina ha una limitatezza del territorio coltivabile per cui bisogna ricorrere a mezzi estranei per la sussistenza e che il commercio non può animarsi se non con le strade. “La strada ora esistente dalla chiesa di S. Giacomo alla chiesa di S. Maria degli Afflitti presenta una strettezza tale che incontrandosi i trafficanti sono costretti a retrocedere le loro vetture e spesse volte a scaricarle per cedersi il passaggio”. Ciò provoca danno agli abitanti per le scosse e al commercio in tre curve ritardandolo e impedendolo. La strada inoltre sarà utile al governo perché sarà reso più facile il traffico del legname proveniente da Serino e diretto agli arsenali di Castellammare. La strada inoltre sarà di utilità al soppresso monastero che sarebbe più facilmente restaurato e utilizzato dal Comune.

 

Progetto di deviazione di un tratto di strada dal sito detto di Caposolofra alla strada detta le Roselle.

La strada che partendo da Avellino passa per Solofra per raggiungere il Principato Citra è trafficata da un considerevole numero di vetture che incontrano nell’abitato un tratto malagevole che è stretto con diverse “rivolte ad angolo retto”.

Primo tratto: da Casapapa al Monastero. Dal punto di innesto con la strada degli Afflitti fino al Monastero. Tratto con due leggere curve una davanti casa Papa l’altra davanti al Monastero. Le acque saranno versate nel vallone Rio secco.

Secondo tratto: dal Monastero alla casa di Luigi Garzilli con asse in linea retta con la porta d’ingresso della chiesa e la strada delle roselle. Tale strada sarà di utilità e sarà una delle più amene del Comune sarà larga quanto quella delle roselle  con la demolizione della casa di Garzillo. Sul vallone risecco si farà un ponte di fabbrica.

 

1840.

S. Agata di sotto. Costruzione di una strada rotabile attraverso le Cortine fino alle concerie di questo rione per rendere agevole il trasporto su ruote della mortella, di cuoi, legna, calce e di ciò di cui hanno bisogno le concerie e per comodità degli abitanti.

 

L’intervento riguarda la strada che dalla Madonna della Consolazione porta alla chiesa di S. Agata.

Viene accomodato il tratto dinanzi la chiesa, allargato e reso meno pendente il punto dove si dice S. Pasquale, vengono consolidati alcuni tratti per renderli adatti al traffico delle ruote mentre “ora il traffico giunge a stento fino al mulino che è distante dalle concerie”

Il Decurionato delibera la continuazione dei dazi temporanei per altri sei anni per finanziare tale costruzione.

 

 

II

Miglioramento della strada della Cupa che è stretta e lastricata di ciottoli che rendono pericoloso il transito quando piove e d’inverno, visto che qui si raccolgono molte acque provenienti dalle strade superiori e dai cortili.

 

Si progetta la copertura con brecciame al posto del lastricato di ciottoli, si conforma la pendenza per tutto il tratto, si costruiscono due fognature laterali per raccogliere l’acqua ed una centrale coperta per condurre l’acqua nel fiume della Ferriera, si ricostruisce l’acquedotto della fontana pubblica posta dinanzi alla casa di Landolfi, si fanno degli scalini dinanzi alle case di Garzilli, Giannattasio e Landolfi, si costruiscono cordoni di pietre dinanzi alla casa di Pompeo Napoli e di Didonato.

Il progettista è Carmine Biancardi.

I Deputati alle opere sono: Gaetano Grassi e Nicola Maffei.

Il sindaco è Flavio Rubino.

 

1842

Ampliamento di due tratti di strada che formano l’entrata e l’uscita di Solofra.

“Due strade strette che i commercianti sono obbligati alle volte a scaricare le vetture per darsi il transito e che saranno di favore anche al governo per fornire di legni di guerra gli arsenali di Castellammare”.

 

Miglioramento della strada che dal punto detto Croce  porta al casale Sorbo ove esistono due comunità e cioè quella dei Padri Cappuccini e quella delle Monache teresiane.

Riattamento della strada dal luogo detto selvetella al ponte detto Caposolofra.

 

 

1843, 14 marzo.

Decurionato. Sindaco: Girolamo Grassi. Perito: Giuseppe Cuoci.

 

Ricostruzione del selciato della strada Piazza e fontana.

 

Poiché la strada è trafficata per le pesanti vetture a ruota che per colà sono obbligate a trafficare invece del selciato si farà il brecciame bene sgratato”.

 

Il grandioso fonte di nove bocche di acqua ha bisogno di restaurazione.

 

“La fontana esistente davanti alla locanda comunale, situata in prosieguo della strada piazza ha bisogno di riparazioni perché dà comodo a cittadini e forestieri, ma è da togliere l’inconveniente del ristagno delle acque che diventano putride a danno della salute per i materiali che vi lasciano gli animali e gli avventori nei tre mercati che si celebrano ogni settimana”. 

 

Viene disposta la costruzione di un basolato intorno alla stessa e di un selciato a destra e a sinistra  per il passaggio di coloro che si recano alle roselle.

Per la fontana occorre una “tubolatura” dal punto del fonte sino al fondaco del Sig. Barbarisi.

Per togliere l’inconveniente del ristagno viene costruito “un basolato e un grado di pietra d’intaglio intorno alla fontana lavorato a spigola tondo”.

Lungo la piazza viene posto del brecciame dalle roselle fino alla bottega della doganella. Vengono costruite “due selciate in calce ai due passaggi accosto alla locanda. Le pietre si estraggono dalla costa di Turci”.

 

1848

Sindaco Michele Giannattasio.

Ingrandimento dello spazio per uso della fiera comunale

 

1849

Miglioramento della Villa avanti alla chiesa di S. Michele

 

 

1852

Accomodo della strada denominata Cupa o della Forna e sue vicinanze.

 

Strada utile perché conduce alle fabbriche di concerie, l’industria principale.

 

 

“Sotto la strada Cupa sarà fatto un condotto che prende le acque che scolano dalla fontana della Forna e quelle piovane che scendono dall’interno delle corti e dei palazzi, per rendere asciutta e trafficabile la strada e per l’inconveniente che le acque ora scorrono allo scoperto. Si faranno due canali a gavotta per ricevere le acque piovane e immetterle nel condotto sotterraneo centrale, il capostrada sarà di brecciame ben dimezzato. Copertura di brecciame sulla salita del Toppolo con cordoni di pietra. Grottone di fabbrica per lo scolo coperto delle acque piovane fino al torrente S. Caterina. Strada che va alle concerie di sotto dal ponte della Ferriera al ponte di S. Rocco. Restaurazione del ponte detto di S. Rocco”.

 

 

 

1852

Sindaco Girolamo Grassi.

Lavori per aggiustare i danni causati dalle straordinarie e abbondantissime acque cadute nel giorno 28 ottobre con distruzione di ponti e strade che impediscono le comunicazioni tra i casali e il commercio, e per rianimare gli acquedotti  distrutti o interrati

 

Ponte di San Nicola e strada che conduce al casale Toro soprano

 

“Ricostruzione del ponte con riattazione della strada dal Convento di S. Domenico al ponte e da questo all’abitato del Toro soprano con riempimento di terreno nei burroni formati dalle acque”.       

 

Strada Santa Lucia con l’acquedotto della fontana dello stesso casale.

 

“Fabbrica per un ponte sull’acqua che attraversa la strada S. Lucia per riaprire la comunicazione tra i casali. Fondazione di due piedritti, riempimento del burrone formato dalle acque, fondazione della scarpa scardinata con ciottoli calcarei in luogo dell’antico distrutto dal temporale per riattare la strada S. Lucia nel tratto sopracorrente del ponte dove sta la sorgente che anima la fontana. Rifacimento dell’acquedotto della fontana del casale”.

 

Strada Vicinanzo.

 

“Rifacimento del fondo con ciottoli calcarei fin dove la strada e sfondata. Asportazione dei materiali portati dalla piena davanti la chiesa del Vicinanzo.

 

Strada che conduce al casale detto Sorbo e riarginazione del torrente Santa Caterina.

 

“Fabbrica per ripristinare gli argini del torrente S. Caterina e del torrente Tagli, per rifare le catene trasversali nel primo torrente al posto di quelle distrutte, per riaprire il traffico tra il Sorbo e i Balsami. Catene nel torrente Tagli che è lungo la stessa strada. Riempimento di terreno nell’avvallamento prodotto dalle acque in un tratto della strada . Brecciame per la copertura della strada”.

 

Ponte-canale ed acquedotto detto Passatora, che anima la fontana del casale Volpi.

 

“Fabbrica per rifare il ponte. Rifacimento dell’acquedotto. Una parte della spesa sarà a carico di Paolo Garzilli che gode dell’acqua”.

 

Ponte dello Spirito Santo.

 

“Fabbrica per rifare la catena del ponte”.

 

Ponte San Rocco e riarginazione del torrente che costeggia la Chiesa di S. Michele.

 

“Fabbrica per rifare la catena e gli argini nei punti distrutti dalle acque e per garantire la stessa Chiesa specie nella fabbrica del Cappellone del Santissimo e della Sagrestia che sono minacciate dalle acque”.

 

Condotto sotterraneo nella piazza S. Michele per dare scolo alle acque in caso di alluvioni senza pregiudizio dell’abitato e per incanalare le acque putride provenienti dalle concerie.

 

“Il grottone sarà largo 3x5 palmi per spurgarlo in caso di interramento. Fabbrica di pietra del grottone”.

 

Strada nuova, che merita particolare attenzione perché da vita al Commercio perché mette Solofra in comunicazione col capoluogo e provincia limitrofa.

 

“Fabbrica per le catene per il burrone aperto dall’alluvione nel tratto poco lontano dalla chiesa dei XII apostoli, per i piedritti di un antico ponticello nelle rampe di Turci da prolungarsi per evitare lo straripamento della strada. Pulire l’antico pozzetto, canale e ponte. Fabbrica per mantenere il burrone vicino alle case dei Papa. Fognatura all’aperto per facilitare lo scolo delle acque. Brecciame per coprire la strada nei tratti rimasti privi nelle rampe di Turci cominciando dalla Taverna, e dalla casa del Papa all’abitato. Espurgo del grottone dalla casa Garzilli fino al torrente S. Lucia. Riattazione del tratto dopo la chiesa della Consolazione per allargare la strada.

 

 

 (ASA, Intendenza, B936, F3603, B930, F3582, B 127, F. 478, B932, F3591, B933, F3598, B933, F3595, B933, F3601).

 

 

 

 

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