Tello Torelli

 

 

 

 

 

Donato Pirolo Torelli

 

Nato a Solofra nel 1877 da Vincenzo, conciatore della Forna, e da Carmela D’Urso,

nipote del sindaco di S. Agata che ebbe in cura Donato.

 

La famiglia trasferì a Napoli inseguito alla morte dello zio materno. Qui il giovane frequentò il collegio Assanti. Divenne Bibliotecario della Reale Biblioteca di “San  Giacomo”. Studiò disegno e scultura nell’Istituto di Belle arti, dove mostrò doti artistiche. Fu adottato nel 1901 insieme alla sorella Teresa (1872) dal commediografo napoletano Achille Torelli che gli dette la possibilità di aggiungere il suo cognome al proprio, per cui da quel momento si chiamò Tello Piroli-Torelli. Nel 1913 sposò a Napoli Francesca Faraone.

 

Tra le opere

Altorilievo in bronzo raffigurante il re Vittorio Emanuele III che lo acquistò e lo pose in una sala del Quirinale.

Bronzo della regina Elena anch’esso conservato al Quirinale.

Bronzo di Gemil Vloraz, illustre pacha albanese (la famiglia Torelli era di origine albanese).

Bronzo di Luigi Leonetti

Bronzo di Achille Torelli

Progetto per un Monumento a Garibaldi (concorso per lo scoglio di Quarto)

Monumento a Nicolò II (concorso per Pietroburgo)

Madonna della Pace.

Statua dell’Arcangelo Michele.

 

Da un articolo dal titolo

Una presentazione e una proposta di Francesco Celentano

pubblicato su “Le Rane”, periodico solofrano del 15 ottobre 1910.

 

L’articolista, oltre a presentare questa figura di artista, propone di commissionargli un busto di Francesco Guarini per i festeggiamenti in occasione del terzo centenario della nascita del pittore solofrano.

 

 

 

Teatro Napoletano, Napoli mia, a cura di Tello Torelli, Napoli, Rispoli, 1947.

Nel 1953 fece parte del gruppo per la realizzazione di un busto di bronzo di Mazzini a Napoli.

*

 

Achille Torelli, figlio di Vincenzo fondatore e direttore dell’Omnibus, frequentava Solofra, conosceva Carmine Troisi e Luigi Landolfi e sicuramente tanti solofrani che avevano residenza e casa a Napoli, secondo un costume antico. Il primo numero del giornale locale “Le Rane” del 1902 ebbe, in calce all’articolo di apertura a firma del direttore Carmine Troisi, dei versi di Achille Torelli dedicati a Luigi Landolfi, in occasione della sua morte avvenuta pochi anni prima (1898). Il Landolfi, che aveva un frequentato salotto napoletano, conosceva questo commediografo e poeta napoletano che all’epoca era Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e che nel sonetto mostra familiarità con l'amico solofrano.

 

 

 

 

Uomini illustri solofrani

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