LA TRADIZIONE MEDICA SOLOFRANA

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Salerno (matita acquerellato, 1792) 

Il forte legame commerciale e religioso di Solofra con Salerno favorì la formazione di una solida tradizione medica legata alla Scuola Medica Salernitana

 

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Da questa scuola vennero i tre medici Riccardo, Nicolò ed Andrea Fasano che da Salerno portarono gli studi medici a Napoli al seguito degli Angioini. Furono medici di corte e Protomedici del Regno.

 

Protomedico: Era il capo della Sanità del regno di Napoli. Era il responsabile di tutta la vigilanza delle attività mediche e del rilascio delle relative autorizzazioni. Presiedeva la Commissione che abilitava all’esercizio sanitario. Tra le sue attività c’era il controllo delle spezierie.

 

 

 

 

Si può individuare il legame che unì la Scuola Medica Salernitana e le spezerie di Salerno con Solofra dove quest’attività andò consolidandosi ed ampliandosi con il progressivo sviluppo dell’attività conciaria che pure veniva a Solofra da Salerno. Le concerie infatti sorsero lungo il fiume che scorreva nelle terre della pieve, la chiesa rurale che dipendeva dall’episcopio salernitano. Esse furono protette da molte prerogative concesse sia dai Normanni che da Federico II ed ebbero il contributo degli Ebrei che svolgevano quest’attività nella Giudaica salernitana.

Nel corso del Trecento ci furono molti trasferimenti di artigiani della pelle e di speziali da Salerno a Solofra.

Speziali salernitani trasferitisi a Solofra furono i Roncha e i Corneto.

Spezieria: Bottega per la vendita di spezie e droghe medicinali ed anche di rimedi preparati con tali sostanze in un attiguo laboratorio. Locale per custodire le spezie in genere di uso medicinale presso un ospedale o una comunità religiosa, ma anche per altri usi come per la concia delle pelli.

Spezie: Erano le sostanze aromatiche di origine vegetale e in genere di provenienza esotica, usate per condimento di cibi e nella preparazione di medicamenti, balsami profumi e cosmetici. Anche tutte le sostanze vegetali come mirto, sommacco, amindolis, usate per il loro contenuto tanninico per fermare il processo di putrefazione della pelle.

Speziale: Colui che vendeva e apprestava spezie erbe medicinali preparati medicamentosi, medicine.

Bottegaspeziale

 

 

 

 

 

L’Ospedale di S. Croce

 

Nel corso del quattrocento la chiesa di S. Croce, che sorgeva nel forum mercantile solofrano, si distinse per la sua attività a protezione dei forestieri e dei malati con la una Confraternita sorta per tale scopo.

Essa nel 1509 ebbe da papa Giulio II l’autorizzazione a costruire un oratorio ed un Ospedale, che fu sostenuto da tutta la comunità con lasciti testamentari.

Si legge in una relazione del Sacro Regio Consiglio sul feudo di Solofra:

Un ospedale principalissimo che usa l’opera di misericordia ai poveri, che nella provincia di Principato Ultra e città non vi è migliore né simile

Nel 1591 (8 agosto) l’Arcivescovo di Salerno mons. Bolognini visitandolo trovò una disponibilità di dodici posteri e tre infermi ricoverati.

L’Universitas sostenne l’ospedale con la nomina e la retribuzione dei medici e con varie franchigie.

 

 

 

 

XVI secolo

maffeicamillo

Giovan Camillo Maffei. Medico e filosofo aristotelico. Non esercitò solo l’arte di Esculapio, ma ampliò i suoi studi introducendovi le sue competenze di musico e filosofo. Dette infatti impostazione scientifica ad un metodo già conosciuto empiricamente e cioè l’uso della musica nella cura di alcune malattie approdando a quelle intuizioni su cui oggi si poggia una parte della medicina. Nel Cinquecento questo argomento trovò pratica applicazione ed interesse da parte di medici e scienziati.

Per approfondire vai a

I Maffei

 

Il fisico Valerio Fasano fece parte nel 1522 della Commissione per la sistemazione del secondo corpo statuario i Capitula noviter facta.

Furono Dottori alla Scuola Medica Salernitana:

Bruno Fasano figlio del dott. Cola Andrea (9 gennaio 1579, vol. 114t)

Giovanni de Maffeis (26 luglio 1579, fascio I, registro 4, foglio 96t)

Flaminio de Maffeis (1584, Giuramento dei Dottori, fascio 1584-1586, f. 22)

Iacopo Guarino detto Ronca (1° aprile 1586, ivi, fascio 1586-1588, f. 76)

Sebastiano Ronca (19 maggio, ivi, fascio 1590-1593, f. 50t)

Salvatore Papa, sacerdote (ivi, f. 136t)

Fulvio Giliberti (1° agosto 1596, ivi, fascio 1596-1599, f. 31)

Leonardo de Pandolfellis (1° agosto 1596, ivi, f. 143)

 

Solofra aveva istituito la gabella della mortella che era tra i prodotti concianti quello più usato che fu assunta dal napoletano Francescantonio Pirricello (1577) e fu al centro di contrasti (1597). 

Per le sostanze usate nella concia molte delle quali si trattavano in spezeria e cioè amindolis, fruscamine, mallano, mortella, noce di galla, scorza, vallonea, verzo, visco.

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Le parole della concia

 

 

 

 

XVII secolo

Furono Dottori alla Scuola Medica Salernitana:

Michelangelo de Petronis (15 marzo 1612, Giuramento dei Dottori, fascio 1610-1612, f. 144t).

Antonio de Maffeis (2 luglio 1619, ivi, fascio 1619, f. 162t).

Marco Antonio Caropreso (16 maggio 1623, ivi, fascio 1622-1623, f. 81).

Valerio Murena (4 giugno 1626, ivi, fascio 1626-1627, f. 24).

Troiano Maffei (15 giugno 1627, ivi, fascio 1626-1627, f. 74t).

Lorenzo de Petronis (28 giugno 1628, ivi, fascio 1628-1629, f 3).

Aniello de Maffeis (27 luglio 1628, ivi, fascio 1628-1629, f. 34t).

Decio Donato Perreca (18 marzo 1642, ivi, fascio 1642-1643, f. 12).

Liberato de Maffeis (16 marzo 1644, ivi, fascio 1644-1645, f 129).

Giovanni Francesco Petrone (9 agosto 1653, ivi, fascio 1653-1654, f. 27) che esercitò in parecchie città del regno.

Aniello Ronca (10 novembre 1653, ivi, fascio 1653-1654, f. 37t).

Nicola Antonio de Tura ( 25 dicembre 1661, ivi, fascio 1661-1664, f. 45t).

Giuseppe Ronca (maggio 1668, ivi, fascio 1668-1669, f. 11t).

Felice Ronca (21 giugno 1672, ivi, 1671-1672, f. 70).

Ferdinando de Maffeis (8 maggio 1674, ivi, fascio 1674-1675, f. 30t).

Gabriele de Petrone (ivi, f. 31).

Giovan Basilio Vigilante (11 agosto 1674, ivi, f. 62t).

Fabrizio de Maffeis ( 26 settembre 1675, ivi, f. 123).

Emilio Pacifico (11 giugno 1693, ivi, fascio 1692-1694, f. 66).

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Ancora:

Giulio Cesare Maffei che fu medico di corte.

Giovan Sabato Guarino, fratello del pittore Francesco.

 

 

Diploma al Dottor Fisico Giuliano Guarino rilasciato nel 1687 dal priore Antonio Mazza (Salerno, Archivio di Stato).

Da M. Pasca (a cura di), La Scuola Medica Salernitana, Storia, immagini, manoscritti dal XI al XIII secolo, Napoli, Electa, 1988.

Vedi

 Scuola Medica Salernitana

diplomamedico

 

 

In questo periodo importante fu la spezeria solofrana della famiglia Fasano a cui era annesso un laboratorio per la preparazione delle erbe concianti, specie il sommacco e la mortella. Gabriele Fasano nella sua opera Lo Tasso napoletano cita questa attività.

 

In un documento dell’Archivio di Napoli sono citati quattro speziali di Solofra, Giovan Camillo Murena, Bartolomeo Ronca, Cesare Moscato e Giovan Tommaso de Petronis che si dolgono dei rappresentanti in Principato Ultra del Protomedico del Regno. Denunciano che costoro "con minacce di volerli sbergognare, e bruciare le robe delle loro botteghe, anche se di buona qualità, se non elargiscono il denaro, che vogliono essi. Esigono dalli barbieri cinque carlini e dalle mammane altri cinque" (Partium Summariae, v. 1723, f. 152).

 

 

XVIII secolo

°

Santoro

 

Leonardo Santoro

 

Medico solofrano-napoletano che dette dignità di scienza alla chirurgia

Pur avendo condotto gli studi a Napoli conseguì la Laurea alla Scuola Medica Salernitana

 

 

Vita ed opere

 

Nicola Landolfi fratello dell’avvocato Luigi, specialista nelle "piaghe cancerose" fu consulente in Francia, a Vienna, Berlino, Monaco dove fondò cliniche specialistiche

Alessio Landolfi, fratello di Nicola.

Bartolomeo Vigilante (Matricolae, n. 228).

Sebastiano Giliberti nato il 15 dicembre 1735 (1757 Scuola Medica salernitana fascio 100 n. 33)

Mario Ronca nato il 1° settembre 1727 (1746, 1749, 1755, Scuola Medica Salernitana, fascio 98, n. 152)

Rocco Vigilante, sacerdote (2 dicembre 1758, Giuramento dei Dottori, fascio 1757-1758, f. 100t)

Francesco Vigilante (Matricolae, n. 168)

Vincenzo Grasso (23 aprile 1774)

Giovan Battista Vigilante (1774, Matricolae, n. 374)

Francesco Solimene (20 aprile 1785)

Salvatore Maria Ronchi (nato a Solofra nel 1773 e morto a Napoli nel 1840) insegnò medicina all’Università di Napoli.

Giuseppe Ronchi (7 settembre 1790).

Pasquale Ronca, speziale di medicina, impegna nella industria speciaria medicinale in droghe 40 ducati.

Gabriele Guarino (6 giugno 1792).

Gaetano Garzilli (12 giugno 1792).

Antonio Garzilli (ricordato per i fatti del 1799).

Gio Stefano Vigilante, "speziale di medicina" impegna nella sua bottega alla platea in droghe 100 ducati.

Nicola Vigilante, dottore di medicina.

Giuseppe Grimaldi, "speziale di medicina" col figlio Lorenzo "dottore fisico".

Giovanni Ferraro, chirurgo di Antonio, "Barbiero".

Antonio Giliberti col fratello Gabriele, "speziale mercante con bottega alla platea".

Marco Antonio Guarino e il figlio Tommaso che reggevano una "spezeria sita alla platea".

Alessio Ferrazzano, "speziale di medicina" e il figlio Niccolò impegnano nella loro "medicinal spezeria 80 ducati in droghe".

Filippo Petrone, speciale di medicina col figlio Nicola, impegna nella sua "spezeria 75 ducati in droghe e altre speciarie".

Barnaba Ronca, dirigeva la "spezeria Garzilli". Di lui dicono le cronache: aveva una precisione e immediatezza di diagnosi che alla sola veduta dell’infermo, nella prima visita, pronunciava la sentenza o di vita o di morte; ma pur anco senza vederlo, colla sola osservazione dell’urina che si faceva pervenire in casa; quale essendo di donna gravida dava ragguaglio del partose era mascolo o femina.

 

 

 

 

XIX secolo

 

Giuseppe Antonio Grassi, fu chirurgo nel Corpo dei Cannonieri e chirurgo Primario dell’Ospedale degli Incurabili, socio dell’Accademia Cerusica. Autore di varie opere di medicina tra cui Medicina militare e navale (Napoli, 1844) e Dizionario militare italiano (Napoli, 1844).

Giuseppe Maria Grassi, "speziale di medicina al vicolo di S. Giacomo".

Michele Buonanno, chirurgo maggiore del Corpo della Reale artiglieria.

Nicola Buonanno (1853-1897), fu chirurgo all’Ospedale dei Pellegrini e agli Incurabili

Ferdinando Garzilli, primo chirurgo sulla nave Palestro che non volle abbandonare morendo nella battaglia di Lissa (il suo nome è su una lapide nell’Ospedale di Marina di Napoli).

Giovanni Landolfi (gli fu annullata la laurea in medicina conseguita durante il governo carbonaro).

Michele Napoli (laurea nel 1844), Michele Giliberti (1835), Lorenzo Moscati (1861), Michele Giannattasio (1834), Giuseppe Vigilante (1857).

Esercitavano i medici-chirurghi: Luigi Ronchi, Cesare Ronca, Alfonso Vistocco, Luigi Giliberti, Nicola Grassi.

Veterinario: Francesco Scarano.

Farmacisti: Gabriele Rubino (1847), Pietro e Raffaele De Cristofaro (1873), Michele Garzilli (1878), Giosuè Piemonte (imputato di reati reazionari al tempo dei moti carbonari).

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Agostino Landolfi lasciò il suo palazzo e il reddito di altri suoi beni per dotate Solofra di un ospedale più grande che fu aperto nel 1888.

Ancora oggi la struttura ospedaliera solofrana porta il nome di Agostino Landolfi.

 

 

 

XX secolo

 

Luigi Ronchi, medico con una spiccata passione per la storia e la letteratura classica.

Gabriele Russo, professava grande passione verso la scienza e aveva umana comprensione per il malato a cui sapeva dare una particolare serenità anche nei casi più incerti per la maniera suadente e ragionata con la quale lo informava, lo ammaestrava a comportarsi e lo sorreggeva moralmente. Fu Colonnello medico all’Ospedale Militare di Napoli. Fu medico a Valona durante le operazioni in Albania.

Carmelo Lettieri, fu Generale Medico all’ospedale Militare di Milano.

Alfonso Vistocco, Aristide De Vivo.

C’erano due farmacie:

Farmacia De Cristofaro.

Farmacia Garzilli.

 

N.B. I dati di questa ricerca sono passibili di ampliamento.

 

Vedi

I Laureati a Solofra

 

 

M. De Maio, Alle radici di Solofra, Avellino, 1997

Solofra nel Mezzogiorno angioino-aragonese, Solofra, 2000

 

Altre fonti:

F. Scandone, Documenti per la storia dei Comuni dell’Irpinia, Avellino, 1956.

Archivio di Stato di Napoli (Partium Summariae, Catasto onciario).

Archivio di Stato di Avellino (Notai B6522 e sgg.).

 

 

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