Il termine significa “collina”, “monticello”.
Costituisce il passaggio a nord est
dalla conca solofrana alla pianura del Sabato ed è insieme a Castelluccia, l’unico varco montano verso il serinese.
Acquistò importanza con la costruzione
del castello di Serino, posto sul versante nord del Pergola, e della
fortificazione di Solofra.
I Longobardi per conquistare Salerno
fortificarono la pianura con una serie di castelli tra cui quello di Serino. Inoltre quando il grande Ducato di
Benevento fu diviso nei due Principati di Salerno e di Benevento, il
Pergola-San Marco e Turci divennero territori di
confine. |
Fu l’unico passaggio tra questa parte
della pianura montorese e il serinese nell’XI secolo, poiché i Normanni
distrussero la strada del passo di Castelluccia.
Fu un passo controllato
sia dal grande castello di Serino che da quello di Solofra.
Gli imponenti
resti del castello di Serino, posto sul versante nord del Pergola, in località Toppola, su un dosso che domina sia la pianura del Sabato sia la via (proveniente da Tavernola) di accesso alla
conca solofrana.
Fino al XII secolo il
passo di Turci insieme ai castelli, ai due monti e al grande casale
di S. Agata, appartenne al feudo di Serino, poi passò a Solofra.
Carlo I
d’Angiò dopo la conquista del Meridione punì i feudatari che gli erano stati
nemici e premiò coloro che lo avevano aiutato. Tra i premiati ci fu Alduino Filangieri, marito di Giordana Tricarico, feudataria di
Solofra. Tra i puniti ci furono i Tricarico-Della Marra di Serino. Per questo
motivo una parte del casale di S. Agata, con il castello e con Turci, passò a Solofra, che
ingrandì di molto il suo territorio e divenne castro. |
La località è ricca di acque
che venivano usate dagli abitanti di Caposolofra e
portate al castello “sopra archi antichissimi” (XVI).
Aveva nel XVI secolo terreni sterili e paludosi, selve castagnali e vigneti detti: lo zuppolo di Turci, sopra Turci, Turci seu greco, li
monaci a Turci, li monaci seu faito, Turci seu pozzillo, vigna
lo chiajo ubi dicitur Turci.
Interessante è una sua località denominata santagati a Turci, infatti questo casale
giungeva fino al passo.
Poiché su Turci passava il confine tra Solofra e Serino, qui c’erano una taverna,
una dogana con fondachi ed anche una forca per i malviventi detta la preta mortara (XVIII).
I territori del passo ed anche
altri furono contesi per molto tempo tra le due Universitas.
Il passo di Turci oggi
C’è ancora il rudere che accoglieva la dogana ed una
Taverna
Oggi il passo, che non ha più la funzione di una volta, è
abbruttito da una cava che sta rovinando anche il monte Pergola.
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Lungo la strada del passo resta una torre, costruita
quando fu scavata la galleria ferroviaria del monte Pergola.
Servì per le comunicazioni tra le squadre che operavano
dai due versanti.
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Nei pressi della cava c’è uno “sfiatatoio” a servizio
della galleria ferroviaria.
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