Vignola

 

 

Questa famiglia si forma a Solofra nella seconda metà del XVII secolo nel movimento migratorio che interessò la zona dopo la peste.

 

 

Una famiglia di lavoratori dei campi.

A Caposolofra in alleanza con famiglie del posto.

 

Giuseppe si stabilisce a Caposolofra dove fa il bracciale sposando Isabella Forino.

Suoi figli Diana nel 1672, Marcantonio nel 1673, Francesco Vito nel 1676, Antonio nel 1677, Angela e Domenica nel 1683 e Domenico nel 1685, Mattia.

 

Marcantonio sposa Santola Felese e poi Rosa De Vita (sorella di Nicola e Taddeo)

Figli: Anna nel 1691, Teresa nel 1695,

Angela Giovanna sposa Marco de Benedetto.

Nicola nel 1701, Giovanni nel 1704, Giovanna Ippolita nel 1707.

Nicola di Marco Antonio sposa Angela Garzillo e vive a Caposolofra gestendo delle terre dei Garzillo con i figli Michele, Francesco, Pasquale, Carmine. Possiede una selva a Turci in territorio di Serino.

Figlie sono: Agnese nel 1729, Maria nel 1743.

Pasquale come capofamiglia del Vicinanzo, partecipa alle elezioni del Decurionato nel  1790.

 

Antonio sposa Margarita Giliberti nascono Teresa nel 1697, Angela nel 1698, Giuseppe (1704).

Giuseppe è bracciale ai Balsami dove lavora e vive con Antonia Bettalico, e con i figli: Felice Antonio nato nel 1733, Pasquale nel 1742 Michele Arcangelo nel 1749, Santa e Grazia.

Pasquale di Giuseppe sposa Maria Mastantuoni da cui ha Giuseppe Luigi nel 1768 e Luigi nel 1780 (muore nel1852).

 

Colono di una masseria del fondovalle

Domenico sposa Caterina Grimaldi, nascono Marco  Antonio nel 1713, Carmosina Marta nel 1715, Isabella nel 1718, Carmine Antonio nel 1720 e Giuliano Sabato nel 1723.

Carmine è capofamiglia al tempo del catasto e vive e lavora nella masseria la Torre con la madre e i fratelli Carmosina, Isabella, Mattia che è bracciale nella masseria di cui sono coloni. Possiede dei buoi, delle giovenche e un somaro che usa nei campi e nella sua attività. È colono nella masseria è di P. Antonio Landolfi. Sposa Lucia de Vita. [Testamento 10-4-1791, B6937, f.141]

Figli: Vincenzo Nicola nel 1748, Marcantonio nel 1751 (sposa Felicia De Stefano), Francesco Saverio (sposa Antonia Pirolo) e Pasquale nel 1763 (sposa Maria Alfano).

Pasquale come capofamiglia dei Balsami partecipa alle elezioni del 1790.

 

Al tempo del catasto Clemenza è vedova e fa fuoco a sé, abita in una casa con giardino al Toro.

 

XX secolo

 

 

 

 

Il terzo da sinistra è Raffaele Vignola, artista delle  luminarie che allietavano con le loro luci multicolori le feste religiose solofrane

 

Nella foto si individuano il dottore Grassi (il primo da sinistra), il dottore Gabriele Russo (il quarto da sinistra) e accanto a lui il dottore Antonio Vistocco.

 

 

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Le luminarie all’inizio erano costituite da luci di fiammelle prodotte da stoppini accesi nei barattoli con olio. Esse erano attaccate agli archi.

Con l’introduzione del gas le fiammelle uscivano da becchi posti lungo una tubatura nella quale scorreva il gas prodotto in caldaie esterne.

Venne poi l’elettricità, ma quando con la guerra questa tornò a mancare, la prima festa di San Michele, dopo il conflitto, fu illuminata ancora dalle vecchie caldaie a gas.

 

Raffaele Vignola illuminava le serate della festa di S. Michele, e di quelle della Fratta, di S. Antonio e della Madonna del Soccorso.

 

 

 

Un artista di oggi

 

 

Il nipote Raffaele Vignola, artista del legno.

 

 

 

Un’opera di Raffaele Vignola eseguita interamente a mano: Boureau del Settecento veneto

 

 

 

Cassapanca con incisioni a mano dello stemma di Solofra e di arabeschi ispirati a disegni della Collegiata

 

 

 

 

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