Approfondimenti
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Vincenzo Napoli
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Dal sacerdozio al
socialismo al comunismo
Cercò di realizzare in altro modo l’ideale di fraternità del cristiamesimo
Dagli Atti dei "sovversivi" dell’area solofrano-santagatina
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Tra le norme di sicurezza messe in atto per far fronte alla situazione
insurrezionale dell'ultimo decennio del XIX secolo con
circolare n. 5343 del 10 giugno 1896 del Ministero dell'Interno, Direzione
della P. S., fu istituito il "Servizio dello Schedario" affidato agli
Uffici di Prefettura i quali furono tenuti ad inviare al Ministero i dati
somatici con fotografia e cenni biografici degli individui considerati, per le
idee politiche, pericolosi, e comunicazioni periodiche sull'attività degli
stessi.
Il fascismo trovò quindi negli Uffici della Prefettura e del Ministero
dell'Interno una ricca banca di dati e la strada già costruita per continuare la
"schedatura" degli oppositori del Regime.
I rapporti di polizia sui perseguitati politici sono volutamente negativi,
costoro venivano chiamati sovversivi presentati come
soggetti facinorosi frequentanti gli ambienti più negativi, che erano quelli
ove si discutevano i problemi delle masse contadine e operaie. Per queste
ragioni le note di prefettura che riportiamo sui socialisti solofrani e santagatini, tratte dal Casellario Politico Centrale
dell'Archivio di Stato, devono essere lette tenendo
presenti le motivazioni che le produssero.
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Napoli Vincenzo furono Luigi e Grassi Agnese, nato a Solofra il 14 novembre
1882 già prete ora Sindaco del comune di Solofra.
(Cenno
biografico al giorno 15 marzo 1921). Condotta morale: Circa sei anni orsono sedusse mentre era prete la signorina Grassi Giorgina furono
Michele e Figliola Anna nata a Solofra il giorno 11-1-1886 con la quale mena
vita insieme.
Condotta civile
buona perciò nel pubblico riscuote in tal senso non tanta
buona fama. Carattere nevrastenico. Educazione buona. Intelligenza pronta e
spiccante. Coltura abbastanza. Studi compiuti scuole
ecclesiastiche. Titoli accademici = . È assiduo
lavoratore. Trae i mezzi di sostenimento quale segretario della Sezione
Socialista di Altavilla Irpina
e di Solofra. Frequenta i soci della sezione e della lega dei pellettieri da
lui istituita. Ha una sorella maestra e pur essendo nella stessa casa non sono
in armonia. t sindaco del comune di Solofra nominato
appena con le ultime elezioni e disimpegna bene tale carica. È iscritto al
partito ufficiale unitario. Ha influenza nel partito
esteso ad Altavilla e Tufo. E in corrispondenza
epistolare con il socialista Cianciulli di Montella.
Non ha dimorato
all'estero. Non ha appartenuto ad associazioni di
mutuo soccorso o d'altro genere. Non ha collaborato o collabora
alla redazione di giornali. Riceve il giornale "Avanti". Fa
propaganda tra i lavoratori pellettieri apparentemente con indirizzo economico
con buon profitto avendo già formato 1500 soci pellettieri e la sezione
socialista locale di circa 30 soci. t capace di tenere
conferenze ne ha tenute ad Altavilla, Tufo, Montella
e Solofra dal principio dell'anno scorso. Verso le autorità tiene contegno
accessibile. Il 24 febbraio
(Avellino,
14-25). Non sviluppa
palesemente propaganda sovversiva e antinazionale, ma non manca di spiegare una
certa attività che resta circoscritta a Solofra, suo paese d'origine. Ivi nella
sua abitazione riunisce spesso pochi intimi della stessa sua fede, ma esercita
influenza sulle masse. Frequenta l'associazione Combattenti
di Solofra godendo simpatia tra gli aderenti. È sottoposto a continua
vigilanza.
(Ivi, 13-1-26). In data 13 gennaio 1926 rilasciatogli passaporto n.
28 per ragioni di lavoro per destinazione Buenos Aires.
(Ivi, 4-6-26). Ritornato in patria si è restituito a Solofra. Disposta vigilanza.
(Ivi, 20-7-22). Assolto dal Pretore del 1° Mandamento di Livorno, perché non doversi procedere per mancanza di
querela per minacce.
(Ivi, 4-8-32). Serba regolare condotta politica. Non mantiene contatti con elementi sovversivi
dei luogo e si dimostra simpatizzante per l'attuale
Regime.
(Ivi,16-7-33). Mantiene sempre buona condotta in genere e si dimostra, almeno
apparentemente favorevole al Regime. Ha presentato infatti
domanda di iscrizione al P. N. F., che non è stata però accolta a causa dei
suoi precedenti politici. Viene vigilato.*
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A rettifica di quanto affermati in M. GAROFALO,
Alle origini del socialismo in Irpinia. Ferdinando
Cianciulli, Avellino, Ed.
del "Centro Dorso", 1986, p. 203 circa uno sdegnoso rifiuto che V.
Napoli avrebbe opposto ai fascisti locali che gli
offrivano la tessera del PNF è d'uopo riportare quanto il Conte Avv. Francesco
Garzilli, responsabile federale del PNF a Solofra, ha dichiarato e cioè che il
Napoli oltre a produrre la domanda di iscrizione al PNF si era offerto come
organizzatore dei sindacati fascisti e ne aveva avuto un rifiuto per i
precedenti politici. Lo stesso tramite l'On. Paolo De Cristofaro aveva perorato
un'occupazione, il Garzilli si rivolse all'On. Bono del Banco di Napoli per
ottenere l'assunzione del Napoli presso l'Istituto di
credito che all'epoca non era presente a Solofra e per la quale bastava il solo
parere favorevole della Federazione fascista, che fu concesso proprio dal
Garzilli nell'espletamento delle sue funzioni. Vincenzo Napoli fu prima
"mandatario" a Solofra del suddetto Istituto di credito e in seguito
direttore dell'Agenzia solofrana del Banco di Napoli.
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(Ivi, 30-9-34). Continua a serbare regolare condotta politica, dimostrandosi anche
favorevole al Regime. In occasione della permanenza in Solofra del X° Reggimento Genio, ha
parlato a nome degli ufficiali in congedo esaltando l'Esercito ed inneggiando
al Re ed al Duce.
(Ivi, 17-2-36). Avendo dato prova di effettivo e sincero
ravvedimento viene in data odierna radiato da questo schedario dei sovversivi.
(A.C.S.,
C. P. C., n. 29163)
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Allegato n. 1
Gli altri "sovversivi" dell'arca
solofrano-santagatina*
l. Barbarìsi Francesco
2. De Maio Emesto
3. Guacci Cannine
4. Maffei Salvatore
5. Napoli Vincenzo
6. Pirolo Biagìo
* Tra le norme di sicurezza messe in atto per
far fronte alla situazione insurrezionale dell'ultimo decennio del XIX secolo con circolare n. 5343 del 10 giugno 1896 del Ministero dell'Interno, Direzione della
P.S., fu istituito il "Servizio dello
Schedario" affidato agli Uffici di Prefettura i quali furono tenuti ad
inviare al Ministero i dati somaticì con fotografia e
cenni biografici degli individui considerati, per le idee politiche,
pericolosi, e comunicazioni periodiche sull'attività degli stessi.
Il fascismo trovò quindi negli Uffici della
Prefettura e del Ministero dell'Interno una ricca banca di dati e la strada già
costruita per continuare lu "schedatura"
degli oppositori del Regime.
I rapporti di polizia sui perseguitati
politici sono volutamente negativi, costoro venivano
chiamati sovversivi presentati come soggetti facinorosi frequentanti gli
ambienti più negativi, che erano quelli ove si discutevano i problemi delle
masse contadine e operaie. Per queste ragioni le note di prefettura che
riportiamo sui socialisti solofrani e santagatini, tratte
dal Casellario Politico Centrale dell'Archivio di Stato, devono essere lette tenendo presenti le motivazioni che le produssero.